19

3K 111 26
                                    

Esco dalla macchina di Luca e lo seguo in quello che, credo, sia il backstage del concerto.
"Fratè dai sali, stiamo in ritardo" un ragazzo non molto alto, con un accenno di capelli e barba indica a Luca il palco spingendolo leggermente dalla spalla mentre, un altro ragazzo, gli porge un microfono.
Il moro mi afferra per il polso facendomi salire velocemente le scale che portano al palco. Appena saliti la folla di ragazzi inizia ad uralre il suo nome.
"Mettiti dietro la console con Ava e Lollo" alza il tono della voce cercando di sovrastare la base di una canzone appena partita, lascia la presa dal mio polso e va verso il centro del palco mentre io raggiungo i due ragazzi dietro la console.
Giovane, giovane fuori classe
Plaza campione come Ronaldo
Scemo, mi stavo solo allenando
Sì ora sono cazzi, sono sceso in campo
Dici palle nelle barre
Dalle stalle mo' alle stelle
Coi reati nelle palle
Cicatrici sulla pelle
Impenniamo con le guardie avanti
Faccia sporca come trafficanti...
Luca inizia ad intonare le parole della canzone seguito da tutta la folla. Saltella sul palco caricando ancor di più tutti i ragazzi presenti.
E non mi credi baby, non mi vedi da mesi
Se studio non rispondo, tu sei Beyoncé, io Jay-Z
Vabbene, ok, vabbene, ok, ti porto in cima al mondo
Vabbene, ok, vabbene, ok, forse ho bevuto troppo
Io con le Nike e sporco, tu borsa Gucci o Fendi
Hai tutti gli occhi addosso come un Ferrari rosso
Ti giuro cambierò per te ma poi non è vero
E non mi accontento di niente, voglio il mondo intero
Perso nei miei pensieri
Baby, non li risolvi sti problemi siamo sole e luna lady, yah
Mi vedi solo sugli schermi, pensa a quando mi dicevi che saremmo stati eterni ma
Vabbene così, fumando la shit
Manco ti guardo se passi, doveva andare così
Vabbene così, yah
E mentre canta un'altra canzone mi chiedo a chi l'abbia dedicata, ogni volta che provo solo ad avvicinarmi al fattore sentimenti lui cambia improvvisamente e mi ha sempre ripetuto che sono cose che non mi riguardano. E se Luca fosse diventato così a seguito di qualche delusione d'amore? O semplicemente fa fatica a mostrare i suoi sentimenti.
"Aurora seguimi" la voce di Lollo mi riporta alla realtà, mi accorgo che Luca è sceso dal palco segno che il concerto è finito. Faccio come mi dice il ragazzo ritrovandomi in una stanza dove Luca si sta cambiando mentre i suoi amici si congratulano con lui.
"Piccola! Tu che ci fai qui?" Billie mi da un bacio sulla guancia facendomi sedere di fianco a lui. Mi sento solleva che ci sia qualcuno che conosco bene e non solo persone viste qualche volta.
"Mi ha chiesto Luca di venire..." gli occhi del mio amico s'illuminano e mi guarda con un ghigno.
"Allora Philip aveva ragione!" esclama a bassa voce, come se fosse un pensiero che ha detto senza rendersene conto.
"Perché? Cosa ha detto?"
"Che Luca sembra interessato a te e che tuo fratello va su tutte le furie per 'sta storia" ride pronunciando l'ultima frase.
"Noi andiamo in discoteca, Lu ci raggiungi dopo?" chiede Ava che ottiene una risposta affermativa.
"Ci vediamo dopo allora" Billie si alza.
"Non posso venire con te?"
"Ehm... Guarda un po' che coincidenze, non ci sono più posti nella mia macchina. Sarai costretta ad andare con Luca!" ride, lo fulmino con lo sguardo mentre lui esce velocemente dalla stanza seguito dagli altri. Quindi rimaniamo io e Luca, in una stanza troppo silenziosa per i miei gusti.
"Devo un attimo tornare a casa a prendere una cosa" mi fa segno di seguirlo e in poco tempo raggiungiamo la sua macchina.

"Quindi? Che devi prendere?" gli chiedo sedendomi sul divano.
"In realtà niente, ora mi faccio una doccia era una scusa per tornare" si china per accarezzare il cane.
"Senza che mi guardi con quella faccia! Tu non avresti accettato di venire a casa mia" ride mentre lo guardo ancora scioccato.
"Ma non dobbiamo andare in discoteca?"
"Teoricamente si, praticamente no" scrolla le spalle.
"Dai sali! Non vorrai restare con quel vestito per tutta la notte" inizia a salire le scale che portano nella zona notte mentre io lo seguo.
"Luca..." lo richiamo.
"Dimmi".
"Non posso restare a dormire qua" si ferma sulla porta della sua camera.
"Non vuoi o non puoi?" non rispondo.
"Ti fai così tanto influenzare da tuo fratello?" entra in camera ed io lo seguo.
Non si tratta di mio fratello. Da un lato voglio restare con Luca perché c'è una parte di lui che, odio ammetterlo, ma mi piace. Dall'altro ho paura di rimanere qui, ho paura che lui mi faccia soffrire, che torni ad essere il solito stronzo.
"Allora? Resti o no?" mi chiede mentre rovista nell'armadio alla ricerca di qualcosa.
"Va bene" mi sorride per poi lanciarmi una felpa e dei pantaloni. Entra in bagno, chiude la porta alle sue spalle e sento il getto dell'acqua.
Mi cambio velocemente sotto lo sguardo attento del cane che sta allungato ai piedi del letto.
Luca esce dal bagno con solo un asciugamano legato in vita. Le goccioline d'acqua continuano a cadere dai capelli e bagnargli il volto.
Aurora mentieni il tuo autocontrollo.
"Puoi anche smetterla di guardarmi ora" ghigna.
"E tu puoi anche vestirti".
"Perché se resto così c'è qualche  problema?" mi guarda con aria di sfida per poi prendere i vestiti, tornare in bagno a cambiarsi e uscire con indosso solo un paio di pantaloni.
Si butta sul letto di fianco a me con la delicatezza di un elefante.
"Come mai al concerto non c'era la finta Barbie che ti porti sempre dietro?" è la domanda che continuo a farmi da tutta la sera.
"L'ho scaricata, non voglio più averci a che fare" scrolla le spalle.
"E come mai?"
"Forse perché qualcosa sta cambiando" mi guarda negli occhi per poi attirarmi a sé. Avrei tante domande da fargli, immagino anche lui a me invece ci ritroviamo qui in silenzio.
"Dimmi" afferma il moro accarezzandomi il braccio. Aggrotto la fronte non capendo.
"Hai aperto la bocca come per dire qualcosa, poi l'hai richiusa".
Ottimo Aurora continua a fare le tue solite figure di merda.
Resto in silenzio per qualche secondo pensando a quale delle tante domande porgergli. Mi sistemo tra l'incavo del suo collo e la spalla per poi parlare.
"A chi le hai dedicate le canzoni?"
"Ai miei amici e alla famiglia" risponde secco.
"Anche quelle che parlano chiaramente di una ragazza?" lo sento sorridere e scuote la testa in segno di negazione.
"No quelle, come dici tu, sono per una ragazza. Ci stavo insieme quando avevo 18 anni, stavo bene in sua compagnia, mi ascoltava cioè a differenza delle altre mi ascoltava anche perché in fin dei conti non c'era chissà quanto dialogo, siamo stati insieme un po' di mesi, non ricordo con precisione, poi ci siamo lasciati, non andavamo più d'accordo... Sono dedicate a lei, al giorno d'oggi posso dirti che non ero innamorato, non lo sono mai stato, le volevo solo un gran bene ma molto probabilmente ero ancora troppo immaturo per capire cosa significhi essere innamorato di una persona" alzo leggermente la testa per guardarlo negli occhi.
"Perché ora sai cosa significhi essere innamorato?"
Resta in silenzio per qualche secondo.
"No, non lo so perché non mi sono mai innamorato ma se mai accadrà me ne renderò conto" aggancia il mio sguardo continuando a passare una mano tra i miei capelli.
"Tu invece?"
"Cosa?"
"Relazione passate?" domanda peggiore non poteva farla.
"Son stata fidanzata per sei mesi quando avevo 17 anni, mi piaceva, inizialmente era anche premuroso, dolce, poi da un giorno all'altro mi ha scaricata dicendomi che 'ripensava all'ex' praticamente si era messo con me nel tentativo di dimenticare la sua ex fidanzata. Da lì iniziai a non fidarmi più dei ragazzi" mi guarda attentamente.
"Ecco perché sei così stronza!" esclama.
"Ma senti chi parla! Lo stronzo per eccellenza sei tu. Poi io non sono stronza".
"Ma io almeno ammetto di esserlo, tu no".
"Io sono acida, è diverso dall'essere stronza" gli sorrido e lui scuoto leggermente la testa divertito. Continuo a guardarlo negli occhi solo ora mi rendo conto che stiamo parlando a pochi centimetri di distanza. Il suo sguardo traballa tra i miei occhi e le mie labbra, s'inumidisce le sue passandoci lentamente la lingua. Resto ferma a fissare ogni suo  movimento. Avvicina lentamente il suo volto al mio e, in un secondo, fa combaciare le sue labbra con le mie. Le nostre lingue si uniscono e da il via ad un bacio tutto tranne che casto. Le sue mani vagano lungo il mio corpo mentre stringo il suo viso. Mi metto a cavalcioni su di lui, posa le sue mani sul mio sedere stringendolo leggermente e spingendomi sempre di più contro di lui. Ci stacchiamo entrambi per riprendere fiato e vorrei rivivere quel momento altre cento volte. Inizia a baciarmi il collo con foga e il briciolo di autocontrollo che mi rimane potrebbe andare a farsi fottere. Mi stacco da lui spingendolo leggermente contro la testiera del letto. Sorrido vedendo le sue labbra arrossate e gonfie. Si avvicina nuovamente al mio collo ma, prima che possa raggiungerlo, scendo da lui e sdraio poggiando la testa sulla spalla.
"Non aspettavo altro" lo sento sussurrare, sorrido alla sua affermazione, gli poso un bacio sul collo per poi  posizionarmi sul suo petto.

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo😍.
Amatemi perché l'ho fatto più lungo del solito❤️.

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora