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L'ascensore si ferma al penultimo piano del palazzo e il moro davanti a me apre la porta di un appartamento e mi fa segno di entrare. La casa è moderna, appena si entra c'è un divano grigio con di fronte un modile bianco dove è posizionata la TV, sulla destra c'è la cucina anch'essa bianca e poco distante c'è la sala da pranzo. Le vetrate che fungono da pareti portano al terrazzo. Solo ora mi accorgo di un cane, un bulldog francese nero, che dal divano sul quale è comodamente sdraiato, mi fissa con aria sospettosa.
"Come si chiama?" chiedo al moro intento a prendere qualcosa dallo scaffale della cucina.
"Carti".
Che razza di nome è Cari ma soprattutto, chi è l'imbecille che va a chiamare un cane Carti? Ah giusto, Luca.
"Nome migliore non potevi darglielo" mi avvicino a lui per vedere cosa sta facendo.
"Conosci Playboi Carti?" mi rivolge una rapida occhiata mentre versa in una tazza quello che presuppongo sia caffè. Scuoto la testa in segno di negazione.
"È un rapper statutinetense, ha 24 anni e, secondo me, è uno dei più forti della scena per l'età che ha. Magari un giorno ci farò un feat. Comunque si fa chiamare Carti, per questo ho dato quel nome al cane" mi spiega sorpassandomi e sedendosi al tavolo.
Mi guardo intorno e noto sulla che, sulla parete dietro al divano, c'è un quadro che certifica il triplo disco di platino di '20', che presumo sia il suo album.
"Allora? Che mi dici te?" posa la tazza nel lavabo e si butta sul divano di fianco al cane.
"A te, non devo dirti niente" scrollo le spalle.
"Sai Asia..." ghigna.
"Preferisco quando mi chiami mami piuttosto che storpiare il mio nome".
"Aurora in un modo o nell'altro dobbiamo passare questa serata, quindi dato che non vuoi farti una scopata almeno parliamo...".
"Sinceramente non so che gusto ci provi ad usare le ragazze, tipo quella Clarissa... Lo sa che tu lo stai praticamente sfruttando?" lo guardo e penso che sul mio volto ci sia un'espressione schifata.
"Siediti che non ti mangio" batte la mano sul divano e solo ora mi rendo conto di stare in piedi al centro della stanza quindi decido di prendo posto dal lato opposto del divano.
"Si, Clarissa era a coscienza del fatto che tra di noi ci fosse solamente del sesso... Sta di fatto che ieri l'ho scaricata. Io non uso le ragazze, loro sanno che si tratta di una notte, di un'avventura eppure ci stanno. A tutte va bene, non capisco perché a te non vada bene" scrolla le spalle e accende la TV.
"Vengono con te solo perché sei famoso e sei un bel ragazzo, non per altro. Io se mi devo concedere ad una persona la devo conoscere, mi deve piacere e deve avere dei valori... Cosa che tu non hai" gli sorrido falsamente.
"E come lo fai a sapere? Tu non mi conosci, se mai un giorno mi innamorerò avrò occhi per una sola ragazza, non andrò a letto con qualsiasi ragazza. Il punto è che tutto ciò non accadrà mai, perché mai mi innamorerò" fa zapping tra i canali mentre con l'altra mano accarezza il cane che si è ormai posizionato sulle sue gambe.
"Non ti sei mai innamorato?" gira di scatto la testa nella mia direzione e aggancia il mio sguardo.
"Non ti interessa".
"Sbaglio o hai detto tu che dobbiamo parlare?" so perfettamente che sto toccando un tasto dolente, da come parla, da come risponde e da come l'altra volta a abbassato il volume della musica quando è partita la sua canzone.
"Abbiamo parlato fin troppo di me" decido di non replicare e mi stendo sul divano concentrandomi sul film che ha scelto il moro.

Mi sveglio con un peso sul petto, stropiccio gli occhi e mi accorgo che Luca è comodamente sdraiato su di me. Lo scanso bruscamente facendolo svegliare.
"Ma che ore sono?" mi chiede con la voce ancora impastata dal sonno.
Guardo il cielo attraverso le vetrate e mi accorgo che è ancora notte.
"Sono le quattro di mattina".
"Allora perché mi hai svegliato?"
"Forse perché mi stavi schiacciando?" si stropiccia gli occhi e si alza dal divano.
"Vuoi restare sul divano con il cane o preferisce dormire su un letto?" chiedo retoricamente, mi alzo e lo seguo al piano superiore della casa.
Apre la porta di una stanza, al centro c'è un letto perfettamente in ordine mentre sulle pareti ci sono appese altre certificazioni dell'album e varie foto di Luca da piccolo con la sua famiglia.
"Puoi usare questa per dormire" mi passa una sua felpa e dei pantaloni della tuta.
"Lì c'è il bagno, asciugamani e robe varie stanno nel cassetto sotto il lavandino e se vuoi farti una doccia fa pure" mi indica una porta presente dentro la camera e si butta sul letto. Entro nel bagno, mi sciacquo la faccia e indosso gli abiti che Luca mi ha dato e subito il suo profumo invade le mie narici.
"Dobbiamo proprio dormire insieme?" gli chiedo rientrando in camera.
"No tranquilla, vado sul divano" scende dal letto e con la lentezza di una tartaruga si dirige verso la porta.
"Ok, puoi dormire qua però manteniamo le giuste distanze" in fondo mi dispiace privarlo del suo letto.
"Questa è la tua metà, questa è la mia... Non invadere la mia area" divido il letto con dei cuscino.
"Guarda che so restare nella mia metà anche senza questa muraglia" ride buttandosi sul letto.
"Ah si? Guarda che già la stai invadendo" gli indico la sua gamba trattenendo una risata.
"Oh no e ora cosa vorresti fare? Mi cacci dal mio letto?" alza le sopracciglia.
"Non so, fammici pensare!" mi metto in ginocchio sul materasso e incrocio le braccia sotto il seno. In un secondo Luca afferra il mio braccio facendomi cadere sul suo petto. I nostri visi sono pochi centimetri di distanza, sento il suo respiro sulle mie labbra e i suoi occhi fissi sui miei. Posa le mani sui miei fianchi provocandomi una scarichi di brividi.
"Perché non ti sposti? Stai invadendo la mia metà" sorride non distogliendo lo sguardo. Mi alzo da lui ma mi tira per il braccio facendomi cadere nuovamente sul suo petto.
"Stavo scherzando, ti concendo di restare nella mia metà" ride.
"E se non volessi?"
"Ti saresti già spostata" mi rendo conto di avere la testa sul suo petto mentre la sua mano passa tra i miei capelli. Mi sposto leggermente poggiando la testa sul cuscino.
"Quante ragazze ci hai portato qua?" gli chiedo fissando il soffitto.
"Nessuna".
"Sei poco credibili sai".
"Ci sono altre due camere in questo appartamento quindi se devo fare qualcosa con qualche ragazza uso le altre due, questa è la mia camera e nussuna ci entra".
E io che mi sentivo in colpa a farlo andare a dormire sul divano vengo a scoprire che in realtà ci sono altre camere.
"Se nessuna ci entra perché io ci sto dormendo?" mi giro nella sua direzione cercando il suo sguardo.
"Fai troppe domande" mi da le spalle tornando a dormire.

Cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi sia piaciuto❤️

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora