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"Basta Kilo, sarà il terzo film che guardiamo" sbuffo posizionandomi bene sul divano. Fuori, pur essendo estate, piove e mio fratello mi sta costringendo a guardare uno dei suoi soliti film caratterizzati da sparatorie e morti.
"Cambia ti prego!" cerco di strappargli il telecomando dalle mani ma con scarsi risultati.
"No, non guarderò quei film sdolcinati che piacciono a te. Piuttosto mi butto dal balcone" si sdraia sulla penisola del divano iniziando a girare una canna.
"Luca mi ha chiesto di te. Pensavo fosse finita tra voi due" sospira pesantemente.
"Non è mai iniziata Kilo".
"Poco ci credo" si gira nella mia direzione rivolgendomi uno sguardo glaciale.
"Che cosa ti ha detto?"
"Di raggiungerlo in studio questa sera, di portarti con me e mi ha chiesto il tuo numero perché ti doveva parlare, ma io non gliel'ho dato" mi sorride falsamente, alzo gli occhi al cielo.
Non ti ho illusa, con te è diverso ma non so neanche io cosa provo.
La frase di Luca rimbomba nella mia testa. Non credo alle sue parole anche se da una parte vorrei farlo, vorrei che fosse realmente sincero.
E non so perché più cerco di non pensarlo più lui si presenta non solo nella mia mente ma anche nella mia vita. Una parte di me vorrebbe non vederlo mai più, l'altra invece lo vorrebbe incontrare per sapere cosa ha da dirmi.
"Quindi stasera andiamo in studio da lui?" chiedo a mio fratello che continua a guardare con una particolare attenzione il film.
"Io si, tu..." lo fermo appena mi rendo conto che non mi vuole far andare.
"Io anche vengo" affermo sicura,voglio sapere cos'ha da dirmi Luca.

Prendo la borsa e mi precipito fuori dal palazzo dove mi aspetta mio fratello. Naturalmente lui non vuole che io vada, è come se non riuscisse a dare a Luca una possibilità, o meglio Luca la sua occasione l'ha avuto e l'ha anche sprecata quindi si tratterebbe, non di una prima, bensì di una seconda possibilità.
Saliamo le scale del palazzo e la porta dello studio ci viene aperta da Ava. Saluto tutti i ragazzi e per ultimo Luca che già si è scambiato uno stretta di mano con mio fratello.
"Non pensavo venissi" quasi sussurra indicandomi la poltrona di fronte le sedie girevoli sulle quali sono seduti lui e Ava.
"Non lascio questioni in sospeso con le persone, kilo mi ha detto che mi ahai cercata e che mi volevi parlare..."
Sorride lievemente per poi leccare la cartina e chiudere la canna.
"Quindi in fondo ti interessa sapere cos'ho da dirti eh" alzo gli occhi al cielo, deve sempre mettere i puntini sulle i, specificare ogni singolo dettaglio.
"Se non la smetti di fare l'orgogliosa non ti dico niente" incrocia le braccia sotto al petto dopo aver posizionato la canna tra le labbra.
"Si mi interessa saperlo ma con una certa velocità dato che non ho tempo da perdere" sorride soddisfatto e si alza dalla sedia.
"Io e Aurora andiamo a farci una passeggiata" comunica i nostri amici, prendendomi per un braccio e trascinandomi fuori dallo studio.

Dopo un breve tragitto in macchina arriviamo in un bar, non ci sono molto persone solo alcuni anziani signori che giocano a carte.
Prendo posto sulla sedia di fronte a Luca che continua a cacciarsi e rimettersi l'anello nervosamente.
"Te la faccio breve, non mi sono preparato un discorso o le solite cazzate" fa un sospiro.
"Te lo dico sinceramente quando ti ho vista ho pensato 'vabbè sarà come tutte 'mo ci provo me la porto a letto e finisce là'. Poi quando hai iniziato a rispondermi, ad allontarmi in tutti i modi ho capito che fossi diversa, la cosa mi intrigava, il fatto che tu mi rifiutasse non so perché mi spingeva a conoscerti. Quando finalmente avevo acquistato un minimo della tua fiducia ero al settimo cielo e può anche non sembrare perché lascio sempre vedere un solo lato di me. Quelle sere che abbiamo dormito insieme e io ti ho raccontato della mia vita e tu della tua, io non te l'ho detto solo perché in quel momento mi andava di parlare ma perché con te stavo bene, sapevo che non mi avresti giudicato per gli sbagli fatti nel passato. Quella sera che ci siamo baciati per me non era un 'bacio insignificante' come ti ho detto fuori dalla discoteca, anzi era tutt'altro. Quella sera mi son reso conto che provavo qualcosa, che va oltre un semplice interesse. Fuori dalla discoteca ti ho detto quelle cose perché io stesso ho paura dei miei sentimenti e faccio fatica anche ad ammeterli. Ho paura di quello che posso provare" mi guarda negli occhi aspettandosi una mia risposta che, però, non gli do. Non so cosa pensare, se credergli o meno, in questo momento sembra così sincero quando mi guarda.
"Aurora non ti sto chiedendo di fidarti subito di me al 100%, ti chiedo di darmi la possibilità di coscerti bene non in modo 'arrangiato' come abbiamo fatto fin'ora" continua il discorso.
"Luca tu però l'hai avuto la tua occasione".
"Lo so, sono stato un coglione, non riuscivo a capire che cazzo mi stava succedendo e ho cercato di negare il fatto che provassi qualcosa".
"Non so Luca..."
"Dai, lo so che in fondo, in fondo lo vuoi anche tu" sorride.
"Non iniziare che ti giuro mi alzo e me ne vado" lo fulmino con lo sguardo.
"Luca è l'ultima chance che hai se sprechi chiudiamo" un sorriso si fa spazio sul suo volto.
"Non la sprecheró, te lo prometto".

Dopo un mese sono riuscita ad aggiornare, scusate l'assenza 😭.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora