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Siamo appena tornati a casa e questa sera dormirò a casa di Luca.
Dopo aver indossato una sua tuta, mi butto sul letto con la leggerezza di un elefante e inzio a fissare il soffitto. Mille pensieri frullano nella mia testa. La mia attenzione viene catturata da Luca, in piedi, di fronte al letto, in mutande che, con la lentezza di un bradipo, si infila dei pantaloni.
"Vuoi dare spettacolo per qualche altro minuto?" chiedo cercando di mantere il mio autocontrollo.
"Come se non ti piacesse..." ghigna per poi sdraiarsi sul letto, si gira di fianco e sorregge la testa con il palmo della mano mentre sento i suoi occhi curiosi addosso.
"Sembri assente..." esordisce mantenendo lo sguardo fisso su di me.
"A cosa pensi?" si sposta leggermente e si avvicina a me, posa la sua mano sul mia pancia formando dei cerchi immaginari con l'indice.
"Un po' a tutto, ai miei genitori, a mio fratello..." continuo a fissare il soffitto.
"I tuoi genitori?" mi chiede quasi stupito.
"Si, penso a loro. Non so perché. Non li sento da un anno, e anche se faccio finta che di loro non mi importi niente sono pur sempre i miei genitori quindi penso sia lecito il fatto che, ogni tanto, i miei pensieri ricadino su di loro" aggancio il suo sguardo attento ma allo stesso tempo curioso.
"E cosa vorresti sapere? Li perdonersti?"
"Sai Luca vorrei sapere tante cose, il perché in quel periodo buio della vita, sia mio che di Kilo loro siano stati completamenti assenti, il perché quando tornavano a casa la notte e si accrogevano della situazione che vivevamo con nostro zio loro non abbiano reagito, perché dopo l'accaduto che ha stravolto la mia vita loro non mi sono stati vicino 'emotivamente' ma, hanno solamente detto: 'si forse la soluzione migliore è andar via da questo paese', lasciarci i soldi per poi non farsi sentire praticamente più. Anzi, farsi sentire solamente due massimo tre volte l'anno. E no Luca, non li perdonerei". Il moro mi attira a sé, stringendomi al suo petto.
"Se sai dove abitano perché non fare a loro tutte queste domande?" sussurra nell'incavo tra la spalla e il mio collo. Una scarica di brivi invade il mio corpo, Luca sorride per poi lasciarmi un bacio a stampo.
"Allora? Perché non vai da loro?" mi riporta alla realtà continuando a baciarmi lentamente il collo.
"Riesci a rispondere?"
"Se evitassi di distrarmi..." mi stacco da lui che, però, non intende staccarsi da me infatti in un nano secondo si riposiziona tra la mia spalle e il mio collo.
"Probabilmente non ho il coraggio di parlare con loro" rispondo finalmente alla sua domanda.
"Se vuoi delle risposte il coraggio lo trovi" alza lentamente la testa e noto il suo sguardo farsi serio, non mi stuzzica e non scherza più.
"Si trovo delle risposte e dopo? Che me ne faccio di due stupide risposte?"
"Con le tue stupide risposte starai in pace con te stessa e forse riuscirai a perdonare i tuoi genitori" continua a tenere fisso il suo sguardo sui miei occhi.
"Non li perdonerò mai".
"Tutte le persone hanno bisogno di una seconda possibilità" ribatte.
"Loro no" scrollo le spalle.
"Ok allora stai qua, a ripetere nel tuo cervello le stesse domande non ricevendo mai delle risposte. Mi sembra la soluzione migliore, non credi?" corruga la fronte quasi in segno di sfida.
"Non lo so Luca, ci devo pensare" mi limito a rispondere.
"Invece tuo fratello? Come l'ha presa la notizia della nostra frequentazione?" cambia argomento toccando un altro tasto dolente.
"Diciamo che la poteva prende meglio ma anche peggio, non si fida di te" scrollo le spalle.
"Ma che strano, non l'avrei mai detto!" esclama ridendo.
In questo momento voglio staccare la testa da tutto, voglio rilassarmi, senza pensare a Kilo o ai miei genitori.
Mi metto a cavalcioni su di lui mentre le sue mani scivolano lungo le mie coscie.
"Mi vuoi continuare a fissare oppure mi baci?" alla domanda di Luca faccio combaciare le nostre labbra dando via ad uno bacio tutto tranne che casto. Le sue mani scorrono velocemente lungo la mia schiena per poi fermarsi sul mio sedere e stringerlo leggermente. Infila velocemente le mani sotto la mia felpa facendomi sussultare, mi stacco da lui e sorrido vedendo le sue labbra gonfie e arrossate.
"Ok ho capito, ci fermiamo qua" sorride facendomi scendere da lui per poi lasciarmi un ultimo bacio sulle labbra.

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora