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Entro in palestra seguita dal moro.
"Francis!" abbraccio calorosamente il mio coach che ricambia il gesto.
"Mi raccomando non venirti mai ad allenare, eh!" mi prende in giro slegando l'abbraccio.
"Sono troppo sfaticata, non ne ho mai voglia" mi lamento sedendomi sulla panchina vicino al ring sul quale si sta allenando mio fratello.
"Ho notato! Hai fatto l'abbonamento è sei venuta tre volte se tutto va bene. Rendiamoci conto che tuo fratello ha più costanza di te" ride Francis.
"Adesso non esagerare" faccio un finto broncio e incrocio le braccia sotto il petto.
"Kilo!" Luca richiama il suo amico.
"Scendi ti devo parlare" mio fratello alza le corde del ring e ci passa sotto, raggiunge il moro e iniziano a parlare animatamente. Luca gesticola quasi nervosamente mentre Kilo scrolla le spalle e mi lancia una rapida occhiata.
"Vabbè ci vediamo questa sera in discoteca" afferma il moro dando una pacca sulla spalla a mio fratello per poi uscire dalla palestra.
"È successo qualcosa?" chiedo a Kilo.
"Ci sono stati dei problemi con la casa discografica. Luca ha ingigantito la questione ma si può tranquillamente risolvere" infila nella borsa i guantoni da boxe e se la metta in spalla.
"Comunque questa sera io vado in discoteca, vieni con me?" apre la porta della palestra e mi fa passare.
Diciamo che non amo particolarmente la discoteca, la musica a tutto volume, la puzza di fumo che si sente appena si varca l'ingresso ma, d'altra parte, se ci sono i miei amici mi diverto.
"Va bene, verrò" salgo in macchina dalla parte del passeggero e mi godo il passaggio che scorre veloce dal finestrino.

Seguo mio fratello nel privè, saluto Billie e sasyno e salto praticamente a dosso a Philip.
"Come mai così affettuosa?" mi chiede aggrottando le sopracciglia. Si, di solito odio le smancerie come baci, abbracci.
"Non so, oggi sono particolarmente felice" urlo nel suo orecchio per farmi sentire a causa della musica troppo alta.
"Puoi anche evitare di sfondarmi il tipano, ti sento comunque" ride posandomi un bacio sulla guancia.
"Dato che oggi sei di buon umore, ci ubriachiamo!" esulta. Non capisco il suo ragionamento.
"Ma di solito si beve quando si è giù di morale per 'dimenticare' qualcosa".
"Fattelo dire sorella... Ragioni proprio di merda" mi porge un cocktail che bevo in un sorso. Solo ora mi accorgo di Luca, stranamente è da solo.
Forse Clarissa si è accorta che lui la usa solamente per placare i suoi ormoni.
"Dov'è andato mio fratello?" chiedo a Philip intento a bere l'ennesimo shottino. Mi guarda confuso e scoppia a ridere. È ubriaco. Ho capito che su di lui, alle feste, ci si può contare poco e niente. Regge meno alcol di me, ma si ostina a berlo a quintali.
Prendo il quinto shottino della serata e lo butto giù. Sento la gola pizzicarmi e la testa girarmi. L'alcol sta facendo il suo effetto.
Vorrei solamente trovare mio fratello, prendermi le chiavi di casa dato che le ha lui e tornare nel mio amato appartamento.
"Vieni a ballare!" sasyno, anche lui ubriaco, mi trascina in pista e inizia a scatenarsi. Diciamo che il ballo non è il suo forte. È scoordinatissimo. Cerco di seguire i suoi movimenti, se così si possono definire, e mi lascio trasportare dalla musica.
"Basta, sono esausto!" esclamo dopo mezz'ora passata a ballare. Torna nel privè e, con la delicatezza di un elefante, si butta sul divanetto.
Mi guardo intorno cercando mio fratello. Mi gira la testa, sono brilla e voglio solamente tornare a casa a dormire nel mio amato letto.
"Chi cerchi?" la voce di Luca mi fa girare nella sua direzione, sta seduto nello stesso punto di prima con una sigaretta nella mano destra mentre nell'altra regge un cocktail.
Aspira il fumo e fa scorrere gli occhi sulle mie gambe scoperte a causa del vestito abbastanza corto.
"È andato a casa di una bionda" sbarro gli occhi.
"Ti ha lasciato qualcosa?" gli chiedo sperando in una risposta affermativa.
"Cosa mi avrebbe dovuto lasciare?" scrolla le spalle.
Bene, mio fratello è a casa di una ragazza a me sconosciuto e si è portato le chiavi del nostro appartamento. Secondo lui dove dovrei dormire?
"Non ti risponderà, sta scopando" mi ricorda Luca mentre io sono intenta a chiamare mio fratello.
"Se ti serve un passaggio ti posso riaccompagnare io" butta fuori il fumo.
"La questione è differente, non ho le chiavi per rientrare a casa".
"Puoi restare a dormire da me" un ghigno si fa spazio sul suo volto.
"Mai Luca, mai" non gliela darò vinta.
"Penso che non ci siano altre scelte" mi indica i miei amici, uno più ubriaco dell'altro e, l'unico sobrio ovvero Billie, è andato via giusto cinque minuti fa.
Sbuffo sonoramente, anche se lui non mi sentirà sicuramente a causa della musica.
"Va bene Plaza, ma dormiremo" si alza dal divanetto soddisfatto.
"Basta che ne sei convinta tu mami" mi sorride e mi fa segno di seguirlo nel parcheggio della discoteca.
"Non chiamarmi mai più così".
"Allora preferisce quando ti chiamo Asia?" mi guarda facendo un sorriso sotto i baffi. Non rispondo alla sua provocazione e salgo a bordo della BMW verde.

|Mi scordo di noi, che è meglio così| Capo Plaza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora