Capitolo 5 - È morta

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Pov Namjoon

Avevo passato il pomeriggio a parlare con Seokjin, Chen e i due idol. Nel frattempo mi frullavano per la testa mille idee su chi fosse il colpevole. Ovviamente non pensavo minimamente a Seokjin, troppo carino.

Chen sarebbe finito in grossi scandali se un gioco del genere fosse stato fatto da lui, quindi era escluso dai sospettati dato che era troppo rischioso per la sua persona. Yuna era troppo perfettina e Yoongi aveva un carattere troppo rude, ma potevano benissimo fingere. I due idol erano sospetti perché tutti pensavano che fossero morti ma niente faceva pensare che ci fossero due rapitori. Jungkook era praticamente un bambino e lo stesso valeva per Jimin, anche se in un altro senso. Taehyung era per forza escluso, dato che era il suo migliore amico. Hoseok avevo scoperto fosse l'ex di Yoongi. Avrei dovuto chiedere a lui se sospettasse qualcosa, sentivo di poter fidarmi.

La sera fu Jin a distrarmi da tutti i miei pensieri. Passai una buona mezz'ora a flertare con lui, poi mi feci una doccia e andammo a dormire. La mattina seguente fui svegliato dall'urlo di Jisoo. Corsi giù per le scale ancora mezzo nudo, seguito dal resto della gente. Quello che trovammo in cucina fu uno spettacolo a dir poco terrificante.

Na Eun era distesa sul pavimento con una posa decisamente innaturale. Le sue labbra erano blu e il suo sguardo assente era rivolto al soffitto. La sua amica era a qualche passo di distanza. Era accasciata a terra, tremava e piangeva disperata guardando il suo cadavere. "Che cazzo è successo?" sbottò Yoongi che era arrivato in quel momento. Quando vide la vittima si affrettò ad osservare Jimin.

Spostai anch'io il mio sguardo su di lui. Tremava e teneva stretta la camicia di Taehyung. Subito Yoongi lo prese per un polso e lo trascinò via, lanciandomi un'occhiata. Indicò il piano superiore e capii subito cosa volesse dirmi infatti annuii. Fermai Taehyung che stava per seguirli. "Lo porta da un'altra parte. È meglio se non rimane a guardare, si riprenderà" gli sussurrai. Sospirò infastidito ma non si mosse. "Ok, calma" alzai la voce per farmi sentire. In quel momento ci arrivò un messaggio collettivo. Tutti i telefoni suonarono e mi affrettai a guardare.

Numero sconosciuto
Ve lo avevo detto di non chiamare all'esterno. Rispettate le regole o questo sarà il prezzo da pagare

"Mi dispiace tanto" disse Hwanwoong a Jisoo, accarezzandole la spalla. Leedo lo aiutò a portarla in camera sua ma non prima che potessi chiederle una cosa. "Lo so che forse non è il momento ma cos'è successo?". Mi guardò asciugandosi la faccia sporca di trucco. "Ci siamo svegliate e siamo scese per fare colazione. Na Eun mangia solo una mela di solito ma quando l'ha morsa...". La voce le si spezzò e tornò a piangere. Feci segno ai due ragazzi che potevano andare e loro uscirono dalla stanza.

"È stata avvelenata vero?" domandò Chen. Feci segno di sì con la testa. "Probabilmente l'assassino conosce le nostre abitudini. Deduco quindi che possiamo mangiare tranquillamente, ma per sicurezza non toccate le mele" suggerii. "Aiutatemi a spostare il corpo" dissi poi. Io e Jungkook sollevammo la ragazza. Era piuttosto forte il ragazzino. "Fuori c'è una baracca vuota, mettiamola lì" disse Yuna.

Almeno ora non faceva la snob. Ero felice che finalmente stesse iniziando a capire in che situazione eravamo... forse. Trascinammo il cadavere fin dove ci aveva indicato lei e c'era veramente un piccolo capanno vuoto. Adagiammo Na Eun sul pavimento e chiudemmo a chiave. "Grazie dell'aiuto Jungkook. Mi dispiace per lo spettacolo, sei ancora giovane per vedere questi orrori". Alzò semplicemente le spalle, forse troppo scioccato per parlare. Gli sorrisi per quanto mi era possibile, poi andai a cercare Yoongi dentro casa.

Ma quando entrai trovai l'ennesima sorpresa della giornata. Sbuffai infastidito, avevo già mal di testa e mi ero svegliato da neanche mezz'ora.

Pov Yoongi

Dopo aver visto il cadavere di Na Eun la prima cosa, o meglio persona, che mi era passata per la testa era Jimin... Stranamente. Di solito me ne fregavo degli altri ma con lui era diverso. Era un ragazzino troppo innocente per quel posto. Non potevo continuare a vederlo in quello stato così lo trascinai via.

Mi spostai in camera mia e chiusi la porta. "Hey, tutto bene?" chiesi sedendomi di fianco a lui. Annuì con la testa ma stava ancora tremando. Mi chiesi cosa potevo fare e trovai un'unica soluzione.

Aprii le braccia e lo avvolsi in un abbraccio. I miei movimenti erano un po' impacciati ma sperai che bastasse per fargli capire che c'ero. Jimin all'inizio non si mosse ma poi ricambiò l'abbraccio stringendomi forte. Nascose la testa nel mio collo e iniziò a piangere. Mi irrigidii un po', non essendo abituato a quel tipo di situazione.

Lo lasciai fare, anche se mi aveva bagnato la maglietta. Dopo qualche minuto fece dei respiri profondi per calmarsi. Quando fu più tranquillo tornò a guardarmi. "Scusami, non volevo" disse asciugandosi frettolosamente con una manica.

Gli presi delicatamente la mano e la spostai dalla sua faccia, poi con i pollici gli asciugai le lacrime. "Aspettami qui" gli ordinai dolcemente prima di andare in bagno. Presi un asciugamano e lo bagnai con dell'acqua, poi tornai da lui e glielo passai delicatamente sulle guance.

Fissò i suoi occhi nei miei e all'improvviso mi fermai con ancora la mano alzata. Lo osservai da vicino. Certo che aveva dei bellissimi occhi, resi grandi e lucidi dalle lacrime, e quelle labbra così rosee... Non ci pensai e mi avvicinai di più a lui, fino a farle scontrare con le mie.

Dapprima rimase un po' sorpreso ma poi ricambiò. Era un bacio dolce e delicato, niente di che ma mi fece sentire le farfalle nello stomaco. Non avevo idea del perché provassi quella sensazione e non ebbi il tempo di pensarci perché qualcuno bussò alla porta e la aprì, senza attendere una risposta. La cosa mi irritò alquanto e, inutile dire, ci trovò ancora attaccati.

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S.a.

Iniziano le ship ma... iniziano anche gli omicidi.
Chissà se filerà tutto liscio oppure no. Lo scoprirete :)

~L

Escape game - BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora