Pov Jimin
Dire che ero agitato era dir poco. La mia era ansia pura. Mi guardavo continuamente intorno e, alla minima cosa, mi spaventavo e correvo a nascondermi. Yoongi aveva passato con me i primi due giorni, gli altri che tenevano d'occhio i tre ragazzi sospettati. Il corvino mi aveva tranquillizzato molto ed era riuscito a farmi pensare ad altro, anche se per poco tempo.
Poi, il terzo giorno, Hoseok non ce l'aveva più fatta. Ero in camera di Yoongi, che ormai era anche mia, e ci eravamo appena alzati. Mi era andato a prendere la colazione e l'aveva portata nella stanza. Era dal secondo giorno, ovvero ieri, che mi ci ero chiuso dentro per la paura. Quando tornò, però, c'era anche il castano con lui. "Ti prego, facciamo a cambio. Farò tutto quello che vuoi ma non voglio passare un'altra giornata con quella là" supplicò il ragazzo. "Non esiste Hobi" aveva repplicato secco Yoongi. "Dai, ti pregooo. Continua a fare commenti del tipo che la sua pelle si rovina se non fa minimo due maschere al giorno, o che non può pulire perché si è appena fatta la unghie".
Alla fine Hoseok aveva insistito e Yoongi sbuffato. "E va bene! La tengo d'occhio io. Avrei voluto stare con te Jimin, soprattutto oggi che è l'ultimo giorno" disse guardandomi. Gli sorrisi facendogli capire che non era un problema stare con Hoseok. "Guai a te se perdi di vista Jimin anche solo per un attimo. Intesi?" avvertì Hoseok. "Non ti preoccupare, lo terrò al sicuro" disse lui, sorridendo rassicurante.
Yoongi mi guardò e io gli sorrisi, poi lasciò la stanza. Sarebbe andato tutto bene. Si, nessuno mi avrebbe fatto del male. C'era Hoseok con me, ero al sicuro e... "Allora Jiminie, che facciamo?" mi ridestò dai miei pensieri quest'ultimo. "Ehm... va bene qualsiasi cosa hyung". "Che ne dici di una bella nuotata? No aspetta, forse è meglio non uscire di qui. Ti va bene se giochiamo un po' con la PlayStation?" chiese riferendosi a quella che Jungkook aveva lasciato nella stanza. "Okay, perché no" acconsentii.
Giocammo per tutta la mattinata poi pranzammo con un piatto di pasta preparato da Jin. Era bravissimo a cucinare! Il pomeriggio decidemmo di giocare a scacchi e a carte. "Wow Jimin, sei fantastico a dama" esclamò all'ennesima sconfitta. "Ma no" dissi imbarazzato. "È che ci gioco spesso con mio nonno, quindi sono diventato abbastanza bravo. Però lui è migliore di me, sono riuscito a batterlo solo tre volte in tutti questi anni" dissi sorridendo. Adoravo giocare con lui, anche se con la scuola i momenti erano pochi.
"Ti dispiace se mi faccio una doccia?" chiesi a un certo punto. "Certo che no, vai pure". Stavo sudando, complice anche l'ansia, e farmi un bel bagno mi avrebbe sicuramente rinfrescato un po'.
Presi una maglietta di ricambio e mi diressi nell'altra stanza. Chiusi la porta, per sicurezza, e dopo essermi svestito entrai nella doccia. L'acqua calda prese a scorrere lungo il mio corpo e rilasciai un sospiro. Iniziai ad insaponarmi quando sentii la voce di Hoseok. "Hey Jimin. Va bene se vado a prendere degli snack? Mi sta venendo fame". Come se fosse stata evocata, anche la mia pancia prese a brontolare. "Va bene ma fai presto" gli gridai. "Torno subito" disse e subito dopo sentii la porta chiudersi alle sue spalle.
Finii velocemente di risciacquarmi, poi uscii dalla doccia e mi rivestii. Mi spostai sul letto e mi distesi. Chiusi gli occhi, tentando di rilassarmi un po'. La porta si aprì e poi venne richiusa a chiave, segno che Hoseok era tornato. "Hai fatto presto" dissi. "Cos'hai preso?" chiesi poi. Ma quando aprii gli occhi non fu Hoseok che vidi, bensì Jisoo.
Sbattei un paio di volte le palpebre e mi tirai su sui gomiti. "Jisoo, che ci fai qui?" le domandai. "Mi dispiace, non vorrei farlo, sul serio. Ma non voglio neanche morire" disse tirando fuori un enorme coltello che aveva nascosto dietro la schiena. Mi alzai rapidamente, allontanandomi il più possibile da lei. "Che fai con quello?" chiesi allarmato.
Fece un passo avanti, avvicinandosi, ma la fermai. "Non ti avvicinare! Come hai fatto a sbarazzarti di Namjoon e Seokjin?". "Gli ho spruzzato del profumo sugli occhi e poi li ho chiusi in camera mia. Mi sono nascosta e quando ho visto Hoseok uscire ho pensato che fosse proprio la mia occasione. È stato più semplice del previsto" rispose. Misi quanto più spazio possibile tra me e lei. "Ti prego ripensarci. Possiamo trovare un'altra soluzione, ti proteggeremo noi" tentai. Lei scosse la testa. "Non esiste altra soluzione. Mi avvelenerà il cibo proprio come ha fatto con Na Eun. E voi non potrete fare niente" disse.
Proprio in quel momento bussarono alla porta. "Jimin! Jimin sei lì?! Apri la porta" era la voce di Namjoon. "Hyung! Aiuto aiuto!" urlai disperato. "Tranquillo sarà veloce" disse Jisoo prima di avventarsi su di me.
La schivai e iniziammo un piccolo inseguimento per la stanza. Le tirai addosso alcuni oggetti ma questa li evitò prontamente. Riuscii a bloccare un paio dei suoi movimenti ma al terzo mi beccò. Mi ferì a una guancia e al braccio prima di buttarmi a terra. "No! Lasciami" la supplicai. Nel frattempo fuori dalla stanza sembrava esserci il finimondo. Sentivo continui colpi e urla ma non riuscivo a distinguerle o a capire cosa dicessero. Non so come ma in quel momento mi venne un'idea.
La chiave della stanza doveva avercela per forza lei quindi era nei suoi pantaloni. Le feci uno sgambetto e scivolò, cadendo sul pavimento. Il coltello le sfuggì di mano. Mi affrettai a rialzarmi e tastai le sue tasche. Fortuna volle che trovassi la chiave al primo colpo. Ma lei aveva già ripreso l'arma e cercò di attaccarmi. Vidi la lama passare a un centimetro dalla mia faccia. Urlai spaventato e caddi a terra. "Non riuscirai ad aprire quella porta" disse rialzandosi. Guardai alla mia destra e nel panico si accese una lucina nella mia mente. Avevamo lasciato la finestra aperta per far passare aria.
Mi alzai anch'io e lanciai la chiave. "Ho lanciato la chiave in giardino. Presto, correte a prenderla!" urlai ai ragazzi fuori dalla stanza. Intanto Jisoo mi aveva raggiunto e con un calcio mi fece cadere sulle ginocchia. Mi prese per i capelli e mi trascinò in bagno. Mi dimenai invano. "Ti prego lasciami, mi fai male" dissi con le lacrime agli occhi. Ci rinchiuse in quella stanza e buttò la chiave nel water. "Così non potranno entrare" disse per poi guardarmi. Indietreggiai e finii dentro la doccia. Jisoo si avvicinò, il coltello in mano.
Mi guardai intorno ma non c'era via di scampo, le pareti del box doccia si chiudevano a muro intorno al mio corpo. Una nuova sensazione si fece strada in me. Sentii le pareti schiacciarmi e mi mancò il respiro. Non la provavo da un po' e mi fece andare in panico. Mi presi le ginocchia tra le braccia e nascosi la testa fra di esse. Era la fine, non avevo via di scampo.
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S.a.
Jimin ce la farà?
~L
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Escape game - BTS
Fanfiction13 ragazzi si risvegliano in un'enorme villa senza ricordarsi come ci sono finiti. Da lì ha inizio un terribile gioco con il loro rapitore. Sospetti, sfide e regole. La conseguenza per chi non le rispetterà sarà la morte. Tra di loro 7 ragazzi si ri...