Pov Yoongi
Prima mi aveva svegliato quel rumore infernale, poi Seokjin che mi dava fastidio. L'unica cosa buona di quel risveglio di merda era Jimin. Si era stropicciato gli occhi in una maniera così tenera, sembrava un bambino che si era appena svegliato. Decisi di non focalizzarmi sul mio strano comportamento con quel ragazzo e scesi le scale. Giuro, se era quella deficiente di Yuna che aveva combinato qualche casino l'avrei uccisa. Mi stava veramente sul cazzo e a quanto pare non ero l'unico.
Arrivato nel salotto capii che non era colpa sua, fortunatamente per lei. C'era la tv accesa e mostrava uno schermo rosso. Notai con la coda dell'occhio che anche gli altri 12 ragazzi si erano svegliati e mi avevano seguito. All'improvviso partì una voce metallica. "Benvenuti miei ospiti. Questo è un messaggio preregistrato quindi ascoltatemi attentamente perché non lo ripeterò due volte. Siete stati rapiti, come avrete già capito. Non chiedetevi come io abbia fatto perché non ve lo dirò. Avete due mesi di tempo prima di morire. Ma non abbiate paura, potreste riuscire a sopravvivere se rispettate delle semplici regole".
Incrociai le braccia, la cosa già non mi piaceva. "Regola n. 1: non provate a scappare. Regola n. 2: trovatevi dei soprannomi e non diteli a nessuno. O meglio, potete farlo, a vostro rischio e pericolo. Regola n. 3: se scoprite chi sono avrete vinto. Ma ricordatevi che tutti i presenti nascondono dei segreti. Regola n. 4: ogni tanto farò delle sfide. Così, per divertirmi un po'. Regola n. 5: ultima ma non ultima, non provate a chiamare qualcuno all'esterno della villa.
Chi non rispetterà queste semplici regole se ne pentirà amaramente".Sentii Jimin trattenere il fiato. Mi voltai verso di lui, stava tremando. Certo che era finito proprio nella merda, era un ragazzo fin troppo fragile. "Potete andare dove volete, purché restiate dentro la proprietà ovviamente. Troverete i vostri telefoni sul tavolo della cucina. Non preoccupatevi del cibo o dei vestiti, c'è tutto quello che vi serve, secondo i vostri gusti. Cercate indizi o divertitevi, a voi la scelta" finì di parlare la voce metallica, poi la tv si spense. Sbattei il pugno sul tavolo vicino. "Bastardo" ringhiai guardando tutti i presenti. "Se scopro chi sei finisci male" lo/la avvisai. Mi avviai a prendere il mio cellulare. Gli altri mi seguirono a ruota.
Scoprimmo che tutte le applicazioni erano state bloccate: potevamo chiamare, inviare messaggi o usare i social solo coi numeri o account delle persone qui presenti. Per il resto eravamo liberi di giocare o cercare notizie sul web, sempre senza comunicare con l'esterno. "È il 3 ottobre" osservò Na Eun. "Non ricordo niente da fine agosto ed è passato più di un mese". "Ma hai chiamato tua madre no?" rispose Jisoo, guardando il telefono dell'amica. "Sicuramente non sono stata io". "O forse sei proprio te il colpevole e vuoi farci credere il contrario" suggerii. Ma subito Jisoo la difese. "La conosco da quando eravamo in prima elementare. Se dice che non è stata lei allora le credo". Assottigliai gli occhi. Per me poteva essere stato chiunque, non mi fidavo di nessuno lì dentro. Anche se avevo un lieve ricordo del mio rapimento, una scena frammentata, niente di che.
"Provo a richiamare mia madre" continuò Na Eun. "Ma sei scema? Ha detto di non provare a telefonare all'esterno" la fermò subito Jungkook. "Voglio solo avvertirla che sto bene, non dico nient'altro. Non vedo cosa ci sia di male" insistette lei. Compose il numero e portò il telefono all'orecchio. "C'è il servizio di segreteria, forse è uscita" disse prima di riagganciare. "Visto? Non è successo niente di che. Non ho fatto niente" continuò. <<Che stupida>> pensai. Di sicuro non credevo che chi aveva orchestrato tutto quello sarebbe rimasto fermo a guardare.
Oltre ai telefoni c'era un tablet con una pagina aperta. Chiedeva di inserire il proprio nome e un nickname. "Probabilmente sono i soprannomi di cui parlava il rapitore" disse Namjoon prendendolo. Inserì i dati senza farceli vedere poi girò il tablet. "È scomparso, probabilmente l'ha registrato automaticamente. Forza, tocca a voi". Uno per uno ci passammo il tablet stando attenti a non far vedere niente a nessuno. Le uniche eccezioni furono Jisoo e Na Eun, che si fidavano ciecamente l'una dell'altra.
Pov Hoseok
Era bello che almeno qualcuno si fidasse tra tutti noi. Jisoo e Na Eun non sembravano tipe da rapimenti per questo non le consideravo tra la lista dei miei sospetti. Lo stesso valeva per Yoongi, sapevo perfettamente che non ricorreva a metodi così assurdi. Sinceramente ero un po' preoccupato per Na Eun, aveva rischiato grosso chiamando a casa ma durante il corso della giornata non sembrava essere in pericolo e restava sempre vicino all'amica. Ognuno aveva passato il pomeriggio e la sera per conto suo. Probabilmente erano tutti abbastanza scossi. Povero Jimin, sembrava il più terrorizzato. Ero convinto non fosse neanche lui il colpevole.
Chi poteva essere? Per ora mi concentravo maggiormente su Namjoon, con la sua mente astuta, Chen e Leedo. Non so perché ma mi sembravano sospetti, soprattutto i primi due.
Cercai di fare rilassare un po' tutti con qualche battuta. Ero il più allegro del gruppo e speravo di diffondere un po' di divertimento anche in quella brutta situazione. Era un modo per sfogarmi e stare calmo, non mi piaceva pensare negativo.Legai molto con Taehyung e passai tutto il pomeriggio a parlare con lui e Jimin. Erano molto simpatici e scoprii che il loro era un legame molto forte. A furia di parlare si erano fatte le 11 e mi era venuto un sonno tremendo. Lasciai i due ragazzi e andai a dormire. Ma la sorpresa arrivò la mattina seguente.
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S.a.
So che è presto ma secondo voi chi è stato a rapirli?
~L
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Escape game - BTS
Fanfiction13 ragazzi si risvegliano in un'enorme villa senza ricordarsi come ci sono finiti. Da lì ha inizio un terribile gioco con il loro rapitore. Sospetti, sfide e regole. La conseguenza per chi non le rispetterà sarà la morte. Tra di loro 7 ragazzi si ri...