Un mese era passato in fretta lasciando spazio alle novità. Con i soldi che avevo tenuto nascosto parecchi mesi, avevo avviato un progetto insieme a Jane, ovvero quello di ricostruire il Maple Leaf. Ralph da quel momento sembrava avesse iniziato a provare un po' di simpatia nei miei confronti il che mi rese felice, non volevo essere antipatica al fratello del mio ragazzo.
Ogni tanto la sera, Jane si sbizzarriva preparando deliziose cenette, così invitavamo Jaden, Sam, Clyde e Diana per mangiare tutti insieme in giardino. Era anche un modo per distrarre Jaden dalle sue giornate senza Kady che era partita per andare a trovare i parenti.
Io non avevo più sentito i miei genitori e nemmeno Andrew. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che ormai mi avevano tagliata fuori, mi sembrava quasi surreale, eppure era così. Ma una famiglia ce l'avevo ancora, erano i miei amici, Jane e persino Ralph.
Raggiunsi Jason al frutteto, non troppo lontano da casa. Ci andai trascinando dietro la bici e quando Jason mi vide, scoppiò a ridere fermando il suo lavoro. Stava costruendo una grande staccionata intorno al frutteto e aveva chiamato alcuni giardinieri per rimettere in sesto il posto. Fulminandolo, mi avvicinai e lo schivai mentre cercò di darmi un bacio. «Questo è perché ridi di me.»«Rido perché ti porti sempre dietro la bici ma non ci sali.» Disse incrociando le braccia al petto.
«Sai che non ci so andare! Io ci provo, ma poi mi sale la paura e finisco per trascinarmela dietro... prima sono caduta.» Alzai il ginocchio sbucciato facendo labbruccio come i bambini e Jason scosse la testa ridendo prima di stamparmi un bacio veloce sulla guancia. «Sei rimasto solo tu, perché non ti fermi e torni a casa a riposarti?»
«Non mi ero reso conto dell'ora, metto un attimo a posto e arrivo.»
Annuii e nel frattempo salii sulla bici un'altra volta provando a guidarla senza sbandare. Ma non riuscivo a non appoggiare a terra un piede dopo neanche un secondo. Mi diedi una spinta e dopo una pedalata sbandai di nuovo cacciando un urlo ma Jason, corse afferrandomi appena in tempo. «Mio eroe.» Dissi in modo teatrale portandomi una mano al cuore. Jason rise tenendo la bici da dietro e mi guardò.
«Ti tengo io, tu pedala ma non guardare in basso. Devi tenere gli occhi fissi in lontananza.»
«Ci provo...» sospirai e al suo via, iniziai a pedalare piano guardando avanti. «Tu però non azzardarti a lasciarmi come fanno i genitori con i bambini! Sono tutti dei bugiardi, dicono che non ti lasceranno, di fidarti di loro... e poi? Boom! Ti ritrovi per terra sanguinante mezza morta con dei genitori bugiardi.» Sospirai guardando avanti. «Mi stai ascoltando?» Mi voltai indietro e sussultando frenai bruscamente cadendo quasi a terra. Jason era in fondo alla strada che rideva divertito guardandomi. «Jason McCann!» Urlai incrociando le braccia al petto. Scesi dalla bici lasciandola sul bordo della strada, volevo picchiare Jason ma optai per fare altro. Corsi verso di lui che mi prese in braccio ridendo per poi stamparmi tanti baci sulla guancia. «Sei cattivo e bugiardo! Ma ti voglio bene.»
«Mi farò perdonare.» Ridacchiò mettendomi giù e andando a recuperare la bici, ci salì sopra. «Sali dietro.» Annuii facendo come aveva detto e, restando in piedi con le mani sulle sue spalle mentre partiva, sorrisi guardando avanti con il vento che mi scompigliava i capelli.
•••
Una volta a casa, andai nella biblioteca grande, cercando qualcosa da leggere. C'erano così tanti libri, alcuni anche molto vecchi, che spesso impiegavo un'ora solo per scegliere. Chiudendo gli occhi, scelsi a caso e afferrando il libro mi sedetti sulla poltroncina accendendo la lampada che avevo accanto. Jane entrò e appena mi vide si scusò avvicinandosi. A detta dei ragazzi, da quando era tornata in città il suo umore era migliorato e il fatto che stavamo ricostruendo il Maple Leaf, probabilmente aumentava di più la sua gioia. Solo una cosa l'aveva resa triste, non aver potuto conoscere Sylvia. «Non volevo interromperti.»
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Second Star To The Right
RomanceIsabel Evans è una ragazza modello, intelligente, figlia di una ricca ma severa famiglia. Ha tutto quello che vuole, o quasi... Per anni ha sempre e solo fatto quello che i genitori le avevano imposto. Voleva renderli orgogliosi, ma loro sembravano...