So chi sei ?

123 6 7
                                    


Prima che si scarichi il telefono ecco il capitolo !
Piccolo appunto:

vorrei farvi notare che la storia è vista più o meno tutta dal punto di vista di Sasuke, e quindi le descrizioni dei personaggi, gli aspetti sia fisici che caratteriali evidenziati sono più o meno quelli che percepisce Sasuke e non è detto che corrispondano a realtà .

buona lettura




——————————————————————————-


Camminava tranquillamente per la strada, in lontananza vedeva le luci del museo appena inaugurato, le auto della polizia fuori e la folla di curiosi che non era riuscita ad entrare tutt'attorno, a cui si stava unendo la folla di invitati del museo che fuoriuscivano per riprendere aria, intossicati dal fumo.
Ghignò.
A questore probabilmente lo stavano cercando.
Aveva spalancato la finestra che dava sul retro e ci avrebbe scommesso che gli agenti  lo avrebbero cercato in quella direzione.
Idioti.
Lui se l'era squagliata tranquillamente passando dalla porta principale.
Fra poco il suo complice l'avrebbe raggiunto.
Questo era un'altro punto a suo favore: gli idioti non sospettavano minimamente che lui avesse un complice.
Erano talmente in sintonia che potevano benissimo scambiarsi i ruoli qualche volta.
Scosse la testa, non era quello il momento di perdere tempo.
Doveva muoversi.

Posò la sacca che portava a tracolla per terra, si diede una rapida occhiata intorno.
Non passava nessuno, tutti erano attirati dal caos proveniente dal museo ed erano quindi diretti nella direzione opposta alla sua.
Aprì  la sacca per terra quel tanto che bastava per vederne il contenuto.
C'era un giubbotto di jeans, lo estrasse togliendosi la giacca bianca e Il mantello e lo indossò velocemente.
Sotto il giubbotto spiccava la statua d'oro della sirena.
La guardò.
Non era la statua ad interessargli, ormai l'aveva capito pure la polizia che il suo vero obbiettivo erano le pietre azzurre.
Da quello che era riuscito a capire era stato Sasuke a notare per primo la cosa facendola poi notare anche agli altri.
Si doveva ricordare di non sottovalutarlo troppo.
Estrasse dalla tasca del giubbotto di jeans uno strumento simile ad una grossa pinzetta e con delicatezza ed estrema precisione estrasse la gemma incastonata nella statua d'oro al posto dell'occhio della sirena.
Finalmente poté toccare con mano il prezioso zaffiro. Doveva fare in fretta, qualcuno poteva accorgersi di lui.
La lucina azzurra, quasi fluorescente, che emanava il gioiello sembrava perfetta.
Forse questa volta l'aveva trovata.
Con mani tremanti alzò la pietra sopra la sua testa facendola risplendere sotto la luce fioca del lampione Poteva vedere la sua trasparenza...

MERDA!

Era Trasparente!
Non era  nemmeno questa.

Represse la voglia di tirare un calcio al lampione e gettare la pietra all'aria.
Sentì dei passi avvicinarsi a una mano posarsi sulla spalla.
Si voltò ed andò a specchiarsi negli occhi del suo complice, anch'essi  chiarissimi, che lo fissavano interrogativi.
Scosse la testa sconsolato.
- Pensaci tu a riportare la statua- disse con tono  brusco, mandando all'aria il resto del piano - Io torno a casa! -
Forse era stato un po' troppo brusco, ma era frustrato per l'ennesimo buco nell'acqua.
Dopo doveva ricordarsi di fare delle scuse al suo complice.
Adesso voleva solo tornare a casa e riposarsi.
Forse, se faceva attenzione riusciva ad evitare di farsi sentire da Tsunade...




o • o ~~ o • o ~~ o • o ~


Si poggiò esausto sul letto portandosi un braccio sopra la testa per coprire gli occhi.
I capelli scuri ricadevano morbidi sul cuscino.
Non si era neanche svestito, indossava ancora l'abito blu che aveva scelto per la festa di inaugurazione del museo.
Poteva anche addormentarsi così per quanto era stanco.
Girò un momento la testa per controllare l'orario sul  piccolo orologio-sveglia digitale che aveva sul comodino.
Le 3 e 45.
Era paurosamente tardi.
La festa doveva terminare entro mezzanotte, era ritornato a casa 3 ore + tardi del previsto.
Aveva lasciato il commissario Haruno ancora ad organizzare le squadre di ricerca per vedere se perlustrando i dintorni, riuscivano a trovare qualche traccia di Kyo.
Sasuke sapeva chiaramente che sarebbe stato inutile,  Kyo era stato troppo bravo.
La loro difesa era stata un fallimento totale, quel ladro aveva organizzato tutto in maniera impeccabile.
Ecco appunto, TROPPO impeccabile per aver fatto tutto da solo.
Era un'idea che gli stava girando in testa da un po', ma non l'aveva ancora detto a nessuno:  Kyo doveva avere un complice.
Che ci fosse qualcuno che lo aiutava questo era certo, di sicuro Kyo  aveva un sacco di contatti qua e là, persone che lo aiutavano ad organizzare i suoi piani così dettagliatamente, probabilmente c'erano parecchie persone che lo "aiutavano" ad organizzare le strategie, a reperire informazioni e a nascondersi.
Sasuke però non intendeva quel genere di complice.
Era convinto che Kyo avesse un complice "operativo" qualcuno che poteva tranquillamente sostituirsi a lui in qualsiasi momento.
Aveva avuto quest'impressione quelle poche volte che era riuscito ad avvicinarsi al ladro come quella sera.
Quando era vicino a Kyo, quello vero, sentiva una carica di elettricità statica nell'aria provenire dalla stessa persona che aveva di fronte.
Altre volte invece non aveva questa sensazione.
Lo sapeva che questa era una motivazione  stupida e insensata  ma l'aveva  portato a credere che si trattassero di 2 o più persone diverse.
Non c'erano prove per questa una teoria per questo non aveva detto nulla a nessuno.
Appuntava tutto su una serie di quaderni, una teoria per ogni pagina.
Quando trovava delle prove a sostengo le scriveva nella pagina corrispondente e quando questa si riempiva andava a parlare delle sue teorie con il commissario.
Era una persona molto meticolosa.
Annotava tutto il giorno stesso, quando i ricordi erano ancora freschi.
Avrebbe dovuto farlo anche quel giorno ma era davvero tardi e l'indomani sarebbe dovuto andare a scuola. Sentiva tutta la stanchezza della serata addosso.
Magari adesso si riposava qualche secondo poi andava a scrivere... solo qualche secondo.
Vide il buio amplificarsi e circondarlo mentre teneva gli occhi chiusi e le braccia lungo il corpo.
L'immagine di Kyo appariva in formato gigante nei suoi pensieri, leggermente distorta.
Gli occhi chiari erano senza pupilla e quel ghigno continuava ad irritarlo e ad allargarsi fino a tramutarsi in una  risata squarciata...
I capelli neri  ondeggiavano attorno alla giacca bianca come se fossero serpenti dotati di vita propria, mentre sentiva  la voce di Kyo che continuava a ridere e a ripetere

-         Tu  mi conosci Sasuke, non è vero? Mi conosci e sei talmente stupido da non avere capito chi sono Ah Ah ah...!

Poi pian piano il volto gigantesco di Kyo si sdoppiava, diventando una serie di copie di se stesso.
Accanto cominciavano ad apparire i volti delle persone che lui conosceva, a cominciare dai suoi genitori, passando per tutti gli agenti di polizia, i suoi compagni di classe, di scuola...  per finire con un altro sorriso meno beffardo e più stupido, quello di Naruto che continuava a ripetergli " chi ti dice che io non sia Kyo? "
Sasuke si svegliò di soprassalto leggermente sudato.

Aveva fatto incubo.
Era decisamente stanco se si riduceva anche a sognarlo.
Ma c'era un'altra cosa che quell'incubo gli aveva ricordato: più passava il tempo più aveva la netta sensazione che conoscesse la vera identità del ladro.



~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~~ o • o ~

Deep blueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora