La mia battaglia

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Erano arrivati davanti ad un grande palazzo che ospitava uffici.
Visto l'ora tarda tutte le stanze avevano la luce spenta ma loro sapevano benissimo che da qualche parte, all'ultimo piano di quel palazzo, vi erano Orochimaru e Sakura, tenuta prigioniera.
Avevano lasciato Kabuto legato e imbavagliato dietro un bidone.
L'avevano bendato e l'avevano fatto girare su se stesso e poi in tondo per fargli perdere il senso dell'orientamento.
Poi l'avevano fissato al bidone legando anche mani e piedi in modo che non potesse in nessun modo alzarsi e scappare via o fare in qualche modo rumore per attirare l'attenzione.
Gaara aveva proposto di stordirlo in qualche modo ma Naruto si era opposto categoricamente.
Aveva anche rifiutato di sciacquarsi i capelli, dicendo che per il momento era meglio se continuavano tutti a credere che Kyo fosse scuro.
Tsunade li aveva richiamati passandogli un file con le parti della voce di Kabuto che sarebbero servite per entrare nell'ufficio dove tenevano Sakura.
Il problema era Orochimaru.
Se seguivano il piano di Tsunade avevano il tempo contato.
Tsunade avrebbe avvertito la polizia che c'erano persone legate nei pressi del palazzo dove li tenevano prigionieri.
Se aveva ragione allora Orochimaru ascoltava le informazioni della polizia e avrebbe capito che c'era qualcosa che non andava. Si sarebbe allontanato dall'ufficio e allora loro avrebbero avuto campo libero. Avrebbero potuto liberare Sakura.
Ma dal momento in cui faceva quella telefonata non avrebbero potuto sbagliare più niente, avevano i minuti contati.
- Voi prendete Sakura, la liberiamo e la portate in salvo e poi sparite! Non fatemi ripetere questa cosa, me la vedo io, non voglio altri coinvolgimenti! –
Naruto aveva ripetuto quella frase almeno tre volte.
A quel punto per Sasuke era stato troppo,non poteva continuare a far finta di nulla. Ok Bloccò Naruto per un braccio e lo costrinse a girarsi e a guardarlo negli occhi. Nonostante i capelli scuri quegli occhi non mentivano.
- Adesso basta sono stato al tuo gioco fino ad ora, ma adesso basta, che cosa vuole questo tipo da te? –
- Sasuke adesso non è proprio il momento per ...-
- Non me ne frega nulla delle tue scuse, se non mi dici almeno questo io ti arresto in questo momento, o ti pesto cosi non potrai più fare nulla di quello che hai in mente di fare. Parli come se c'è sul serio il rischio che ti ammazzino... -
Le parole di Sasuke erano state dettate un po' dal trasporto del momento, un po' dalla voglia di sapere qualcosa, ma la reazione che ebbe Naruto non gli piacque per nulla.
Abbassò gli occhi, come se stesse cercando le parole giuste per dirlo o semplicemente il coraggio.
- Credo che voglia dei soldi , o meglio una combinazione che conosco solo io, così potrà prendersi il denaro che non è riuscito a prendersi un po' di anni fa, e un bel po di altre cose compromettenti...-
Fu solo in quel momento che a Sasuke venne un illuminazione e si ricordò di quell'articolo di giornale che aveva letto e della storia dell'incidente in cui erano morti una coppia di imprenditori inglesi, che tutto pareva tranne che un incidente...
I pezzi che gli mancavano cominciarono a ritornare alla mente.
-Parli della coppia inglese dell'incidente? Naruto tu sai cosa ...–
-Non è stato un incidente. I miei genitori sapevano benissimo che li avrebbe fatti uccidere e non potevano fare niente. Hanno fatto l'unica cosa che era rimasta nelle loro possibilità, mettermi in salvo e assicurarsi che avessi un buon futuro. Mi hanno lasciato una piccola fortuna, la stessa su cui Orochimaru tenta di mettere le mani, e hanno fatto in modo che Orochimaru non potesse toccarla. Sai, ha degli avvocati potenti, li ha incastrati. Alla loro morte avrebbe incassato tutto. Ma i miei hanno deciso di prendere qualche precauzione. Hanno lasciato una chiave e una combinazione per aprire il caveau alla banca e prima di partire quella sera maledetta mi hanno fatto imparare quella stupida serie di numeri che non capivo a cosa servisse. Mamma poi è sparita per qualche giorno, adesso so che è andata a nascondere la collana, il secondo tassello per arrivare ai soldi. Quando Orochimaru l'ha saputo suppongo abbia perso la testa, aveva speso troppo tempo per quell'impresa e non aveva ottenuto nulla. Io dovevo essere in macchina con loro , mi hanno dato per morto ma il mio corpo non risulta essere stato trovato. Tsunade si è presa cura di me. Sapevamo che l'ultimo luogo in cui era stata mia madre era questa città e mi sono trasferito qui. E lo sapeva anche Orochimaru. Per questo abbiamo inventato il giochino di Kyo e delle pietre azzurre, sicuramente prima o poi quel verme si sarebbe fatto vivo e così è stato. Lo capisci adesso Sasuke? È la mia battaglia! Non posso permettere che qualcun altro la combatta al posto mio,  ne tantomeno posso permettere che tu o Gaara ne rimaniate coinvolti, vi prego non voglio perdere altre vite per colpa sua. Mi devi promettere che non ti intrometterai. Devi farlo Sasuke! Ho sempre vissuto in allerta per via dei miei genitori, so come cavarmela, in più Tsunade mi ha addestrato a scampare alle situazioni pericolose se mai mi fossi trovato faccia a faccia con Orochimaru, ero preparato a questo, io stavo aspettando questo momento, non voglio assolutamente che qualcuno si faccia male! Voi dovete portare Sakura fuori di qui e assicurarvi che stia bene! -
Nel dire questa parole aveva stretto i pugni attorno alla manica della giacca di Sasuke.
Il moro era stordito. Naruto aveva sputato velocemente una valanga di informazioni. Non aveva afferrato tutti i dettagli della storia, Naruto non era mai stato bravo a spiegare, sempre confusionario, ma aveva capito perfettamente quello che c'era da capire.
Quasi in trans poggiò le sue mani su quelle dell'altro ragazzo ... che doveva fare? Dire  "lo giuro ,prometto che non mi intrometterò?"  Cone poteva  quando tutto il suo essere gridava che  Naruto non poteva essere lasciato da solo?
Cosa avrebbe dovuto fare?
Non disse nulla.
Naruto lo prese per una conferma e tornando con il sorriso in volto continuó
- Non ti preoccupare, non mi farò uccidere così facilmente! Continuerò a tormentati Sas'ke. Tsunade siamo pronti fa quella telefonata.-
- Ok d'accordo. Vi richiamo . –
Solo in quel momento Sasuke si ricordò che esisteva anche il resto del mondo e che Tsunade era ancora in linea al cellulare mentre Gaara li stava fissando gelidamente.
E forse in quel momento Sasuke si convinse che Naruto non era poi così tanto dalla parte del torto.
Stranamente dopo quel discorso il tempo sembrò volare.
Tsunade richiamò praticamente un secondo dopo aver attaccato.
Ho chiamato, avete i minuti contati, andate avanti con il piano adesso immediatamente! Ah Naruto? Se ti fai uccidere io ti ammazzo! Chiaro? –
- Trasparente baa-chan! Andiamo! –

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