Una settimana dopo
Sasuke era seduto al suo posto composto come sempre e stava ascoltando le lezioni apparentemente con attenzione.
Se qualcuno avesse dovuto descriverlo avrebbe detto che era solo più scorbutico del solito ma nulla di più.
Ma nessuno sapeva la verità.
Il banco di Sakura era vuoto. La ragazza era ancora in convalescenza ma stava bene, sapevano che se non veniva era solo colpa del padre fin troppo apprensivo.
Vide il banco vuoto di Naruto ... lui...
Voltò la testa tornando ad ascoltare. O almeno a fare finta.*:*:*:*:*:*:*:*:**:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*:*
Era pomeriggio ed era quasi arrivato. Ormai era sua abitudine passare sempre dalla caserma dopo pranzo anche se non vi erano molte novità o casi urgenti.
Varcò la soglia facendo un segno di saluto alla guardia.
Stava fissando con interesse la televisione.
I telegiornali stavano mandando ancora una volta in onda la confessione registrata che lui aveva consegnato alla polizia e ai media. La fotografia di Orochimaru spiccava con quel sorriso finto.
Nessuno avrebbe pianto la sua morte, di questo ne era certo.
Distolse lo sguardo. Non voleva sentire, non ne aveva bisogno. Ricordava fin troppo tutte le parole impresse a fuoco nella sua memoria.
Si recò nella stanza del commissario Haruno e lo trovò impegnato in una conversazione telefonica. Come lo vide fece un cenno di saluto e si sbrigò a terminare la conversazione.
- kabuto sta soggiornando in una cella da una settimana e continua a dire imprecazioni su te. – disse abbassando la cornetta senza nascondere una certa soddisfazione.
Sasuke però fece un verso di comprensione insicuro di quale reazione dovesse avere. Doveva sorridere?
-Mi scusi commissario , posso ? –
Un agente dal'aria smarrita si era affacciato all'ufficio.
- Si che c'è? –
- volevo sapere queste cose dove vanno... sono le scatole contenenti i dati di Kyo e le altre informazioni sul suo caso. –
Il commissario guardò per un attimo Sasuke, giusto il tempo di incrociare il suo sguardo inespressivo, poi si rivolse di nuovo verso l'agente.
- il caso è stato archiviato. kyo è morto davanti ai nostri occhi. Chiudi quella scatola e archiviala come caso risolto. –
-certo commissario! –
- ah aspetta un secondo!
Per favore potresti distruggere questi fogli? Sono informazioni che ci hanno passato i servizi segreti ma ormai non servono più e vanno distrutte. –
- Certo commissario! – disse e prese dalla mani del commissario dei fogli.
Sasuke intravide in mezzo ai documenti una foto di famiglia con un uomo biondo e alto, una donna dai capelli rossi e dal bel sorriso e al centro quello che doveva essere il loro figlio ... Naruto...
Per un momento Sasuke guardò il commissario con espressione indecifrabile.
Sasuke senti avevo intenzione di andare... si insomma di andare a trovarlo ... con Sakura anche ... vuoi, vieni con noi? –
Fece un cenno con la testa. Non si scambiarono più una parola.
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Quando Sakura entrò in macchina trovò già Sasuke seduto sul sedile posteriore mentre sua madre si posizionava sul sedile passeggeri. Gli sorrise composta prese a fissare il paesaggio fuori dal finestrino mentre la macchina partiva.
Sapevano tutti dove erano diretti e non servivano parole.
Il silenzio era diventato una costante senza la presenza di Naruto.
Si cominciava a vedere l'atmosfera pacata e silenziosa già da qualche metro prima di arrivare.
Prima ancora di scendere dalla macchina intravidero una figura dai capelli rosso fuoco.
Sasuke assotigliò gli occhi. Quel ragazzo continuava a non andargli a genio. Sakura lo salutò sorridente, sembrava ancora riconoscente per averla salvata.
Gaara fissò i due con indifferenza, con un'espressione scura in volto che non cambiò, ma si fermò per aspettarli e restare al passo con loro.
Era meglio andare tutti insieme da lui...
Cominciarono a camminare assorti fino al luogo in cui sapevano esserci Naruto, ignorando tutte le altre persone, in fondo ognuno era lí per trovare un parente o un amico , ognuno assorto nei suoi pensieri.
Quando arrivarono a destinazione Gaara prese in mano la situazione e decise di aprire la porta.
La scena che si presentò davanti ai loro occhi fu indescrivibile.
Rimasero un momento a bocca aperta finchè non sentirono gli spintoni di una donna che premeva per passare che si mise davanti a loro e gridò a pieni polmoni:
-Naruto brutto moccioso! che cosa diavolo pensi di fare? –
La voce di Tsunade risuonò nell'intero ospedale e fece tremare Naruto che tentò di farsi piccolo piccolo non potendo nascondere quello che stava facendo.
Con ancora il collare a tenergli il collo e bende qua e là, con una gamba tenuta ferma da una fasciatura stretta, Naruto era intento a crearsi una corda con delle lenzuola strappate per poter scappare dall'ospedale e fuggire dalla finestra.
I mugolii di spiegazione che tentò di dare alla figura imponente e gigantesca di Tsunade fecero scoppiare tutti in un'allegra risata, parecchio contagiosa anche per un musone come Sasuke.
Ci voleva ancora un po' di tempo ma si sarebbe sistemato tutto.
FINE.
Devi scusarmi ci tutti . Ho dimenticato di postare l'epilogò qui su questo sito.
Sono successe molte cose nella mia vita, mi sono sposata e ho avuto una bimba che mi hanno fatto rallentare ma dovevo dare una fine.Spero che non abbia fatto poi così schifo ma davvero è difficile rendere a parole una scena che hai in mente
Devo approfittare qui per ringraziare chi continua a leggere e a commentare, oltre che a mette in un elenco, le mie shot su Naruto, la 001 e la 002 e la 003^^ .
E a chi importa no, non finisce così questa storia continua diventando una AU a sfondo scolastico anche se ci saranno ovvi riferimenti a questo grande prequel. Ora sono in po poi libera e posso riprendere a scrivere.
Vi voglio bene.

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Deep blue
FanfictionTratto dal testo "Doveva fare in fretta, qualcuno poteva acorgersi di lui. La lucina azzurra, quasi fluorescente, che emanava il gioiello sembrava perfetta. Forse questa volta l'aveva trovata. con mani tremanti alzò la pietra sopra la sua testa fac...