Buona fortuna.

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A Sasuke quella parve una vera e propria dichiarazione di guerra, mai una persona l'aveva guardato con tanto odio ...
Non potè rispondere, in fondo non sapeva neanche cosa rispondere, perche Naruto era tornato tutto allegro e gli porgeva l'estremità della corda.
...........

- Andrà prima Gaara, - disse – tu sarai in mezzo a noi e io scenderò per ultimo, in questo modo non dovresti correre rischi. Ricordati di afferrare la corda in questo modo o rischi di tagliarti  - fece Naruto serio mostrando a Sasuke il modo in cui doveva afferrare la corda.
Gaara intanto aveva afferrato l'estremità e si era calato dalla finestra.
- Avanti afferrala e calati! – fece serio il biondo.
Sasuke non si fece ripetere due volte le istruzioni.
Trovava quella situazione quasi surreale mentre teneva le mani ben salde sulla corda e cercava un qualche appiglio sul muro per poggiare i piedi ed evitare di scivolare. Si sentiva quasi un ladro.
Gaara non si era ancora calato completamente, lo stava aspettando come aveva detto Naruto.
Sentiva le mani surriscaldarsi e dolere nei punti in cui la corda si attorcigliava, era sicuro che sulla sua pelle sarebbero rimasti dei segni rossastri, se non addirittura dei tagli.
Invidiò per un attimo la naturalezza con cui quei due sembravano poter fare quel genere di cose.
Cominciò a scivolare piano lungo la parete sentendo di colpo la forza di gravità che lo attirava verso il basso. Chiuse gli occhi istintivamente, vide Gaara scendere di qualche altro metro.
Si fece forza e seguì il suo esempio mentre Naruto sopra di lui si calava dalla finestra aggiungendo nuovo peso alla corda.
Sasuke per un folle momento pensò che quel misero filo non avrebbe potuto reggere il peso di loro tre tutti insieme, augurandosi sinceramente di sbagliarsi.
Non potè fare a meno però di notare che anche Gaara aveva accelerato la sua discesa, quindi smise di farsi domande inutili su come sarebbe stato schiantarsi al suolo e si concentrò sulla discesa.
Dopo un paio di metri risultò tutto più facile come se fosse una cosa abitudinale e si arrischió ad alzare la faccia verso Naruto per vedere a che punto era.
Quando si ritrovò una visuale completa del fondoschiena dell'amico con la schiena ancora scoperta e i muscoli delle gambe e delle spalle in tensione, decise che non avrebbe fatto più un'azione tanto avventata come quella di alzare lo sguardo, se no si deconcentrava e rischiava veramente di sfracellarsi al suolo.
Toccare con i piedi la terra di nuovo fu una sensazione davvero bellissima.
Gaara gli diede una mano più per dimostrare la sua superiorità che per vero senso di altruismo, cosa che lo fece infuriare nuovamente, mentre Naruto atterrò con molta agilità qualche metro più in là.
Lo vide poi armeggiare con la corda e dare un paio di forti strattoni in direzioni diverse.
Dopo pochi colpi la corda venne giù cancellando le tracce del loro metodo di fuga.
Quando notò lo sguardo stupefatto di Sasuke, Naruto gli rivolse un piccolo ghigno sussurrando " i trucchi del mestiere".
Gaara si era allontanato, non sapeva dire verso quale direzione e lui era rimasto da solo con il suo (ex) migliore amico e un silenzio irreale a circondarlo.
Fu Naruto ad interrompere quel silenzio.
-      Gaara sarà andato a procurarci dei vestiti o per lo meno una giacca da indossare ... - spiegò semplicemente.
-      Uhn... - fece Sasuke non trovando altre parole sensate da pronunciare.
Involontariamente si andò a toccare con le dita in palmi delle mani su cui vi era un evidente segno rosso dovuto allo sfregamento.
-      Ti sei fatto male? È stata la corda vero? –
-      Certo che no idiota, non è niente! –
Naruto ignorò i suoi commenti e gli prese le mani studiando i segni.
-      L'ho sempre detto che avevi una pelle delicata, non saresti prorpio adatto a questo genere di cose Sask'e - fece giudicando i segni rossi non troppo gravi.
Sasuke ritrasse le mani quasi offeso. Quello stupido voleva forse dire che lui non era capace di calarsi da una finestra senza arrossarsi i palmi e quella sottospecie di pomodoro con le gambe invece si?
-      Non era mica un'offesa teme! Fa parte del tuo essere, non fare il permaloso! –
Seguí un altro momento di silenzio imbarazzato in cui i due si scrutarono diffidenti.
Naruto poi fece una risatina e voltò la testa.
-      Che c'è? –
-      Cosa? –
-      Ho detto che c'è dobe!-
-      Niente ...-
-      Non ci provare...cos'era quella risatina? –
-      Ah ... solo un pensiero-
-      Dillo ! –
-      Era una cosa stupida! Stavo solo pensando che adesso noi due ci somigliamo, cioè ho i capelli scuri come i tuoi solo gli occhi sono diversi, potrebbero scambiarci per fratelli...-
-      Dobe! ... -
Fratelli ? Poteva Naruto essere così stupido e dire l'unica cosa che l'avrebbe fatto infuriare ancora di più ?
Sasuke aveva fatto quella considerazione da un po' di tempo ormai , ma davvero non voleva essere per  Naruto solo un fratello...
-      Ecco ! – fece Gaara spuntando da dietro dei cespugli mentre gli porgeva due giacche di pelle trafugate a qualche losco individuo che era sicuramente di guardia.
-      Dormono ancora? –
-      Si profondamente, devi ringraziare quel pazzo bombarolo perchè il gas soporifero che ha ideato stavolta batte tutti i tentativi precedenti!-
-      Ahahah, ma Dei non ha la minima idea dell'utilizzo dei suoi marchingegni!-
-      Non gli dispiacerebbe, credimi! Ah, Naruto ti ho preso anche questo.-
-      Cos'è? –
-      Un cellulare! –
-      E che dovrei farci? – fece Naruto indietreggiando come se fosse kriptonite.
-      Chiamare Tsunade! -
-      Nono no! Non se ne parla nemmeno quella mi ammazza! Inventa un modo per uccidermi al telefono , si mette ad urlare finchè non svengo ! sul serio ! non è una buona idea! –
-      Invece è un'idea ottima, tu chiami Tsunade, ti prostri in mille scuse e le fornisci le spiegazioni necessarie, pregando che seriamente non conosca un modo per ucciderti al telefono e poi organizziamo un piano per stanare Orochimaru prendendolo di sorpresa e salvare Sakura... -
Pur terrorizzato all'idea Naruto dovette ammettere che era la sola cosa da fare.
Rassegnato prese il cellulare dalle mani di Gaara e compose il numero.
-      Pronto? –
-      Ehm... baa-chan? –
-      Tu brutto maledettissimo idiota! COME OSI CHIAMARMI COSÌ ORE DOPO CHE SEI SCOMPARSO COME SE NULLA FOSSE SUCCESSO? –
Le urla di Tsunade furono tranquillamente udite anche dagli altri due ragazzi che non erano al telefono . Più la donna continuava a sfogarsi più Naruto si faceva piccolo piccolo pigolando scuse a non finire.
Dopo dieci minuti buoni Tsunade smise di urlare dando a Naruto la possibilità di spiegare quanto era successo.
Dopo un momento di silenzio Sasuke vide il più piccolo avvicinarsi a loro e staccare il telefono dall'orecchio.
-      Tsunade vuole parlare con tutti – disse schiacciando il pulsante per attivare il vivavoce.
-      Buonasera a tutti marmocchi. Bene, abbiamo poco tempo perciò statemi a sentire o l'effetto sorpresa potrebbe saltare. Uchiha sei lì giusto? Non voglio sapere come tu ti sia trovato in mezzo a questa situazione ma adesso sei in ballo e devi ballare . hai il numero di telefono di questo Kabuto ?–
Un po' offeso e un po' sorpreso per i modi burberi che dimostrava la donna,  Sasuke si sentì chiamato in ballo facendo appena in tempo a registrare l'informazione che la donna dall'altro capo del telefono si chiamava Tsunade e che , se ricordava bene, doveva gestire quella stupida scuola di magia.
-      Certo che ho quel numero – fece
-      Bene allora dimmelo, vedrò se posso rintracciare la posizione del telefonino e fornirvela. –
-      Può farlo davvero? –
-      Per chi mi hai preso, moccioso? Certo che posso farlo! In men che non si dica vi porterò da questo Kabuto, e lui ci porterà da Orochimaru... Ho già un piano in mente ma dovrete prestare la massima attenzione tutti quanti ... -
E cominciò a spiegare il suo piano.




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( questo doveva essere nel capitolo successivo ma ve lo regalo lo stesso oggi, ho scelto il nome del capito in base alla prossima scena )










- non posso crederci, l'ha trovato davvero ...- fece Sasuke nascosto dietro un paio di cassonetti mentre osservava la sagoma occhialuta di Kabuto fumarsi una sigaretta in un vicolo solitario.
- mai dubitare di Tsunade, riesce a fare tutto quella donna! –
- volete stare zitti? Ci faremo scoprire... -
- credete che il piano funzionerà? –
- Gaara è bravissimo in queste cose, fidati di lui.-
Sasuke trovava estremamente irritante l'immensa fiducia che Naruto riponeva in quel tipo ma non disse nulla.
- io sono pronto ,posso cominciare anche subito. –
- fa attenzione mi raccomando –
- si non ti preoccupare! Naruto? –
-si? –
- non mi auguri buona fortuna? –
Sasuke non capì cosa volesse il rosso ma Naruto parve capire e sorridendo si avvicinò a Gaara.
Sasuke vide la scena come se fosse rallentata: Naruto che metteva un braccio attorno al collo di Gaara, il suo viso che si avvicinava, le labbra che si sfioravano, gli occhi chiusi del biondino e quelli aperti, agghiaccianti dell'altro ragazzo fissi sui suoi.
Il contatto in realtà durò neanche un secondo ma Sasuke non l'avrebbe mai detto. Per lui sembrava passata una vita.
-      Buona fortuna Gaara! – fece sorridente Naruto.

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