Capitolo 24. "Luce, poi buio"

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Inizio ad avere la vista appannata così mi muovo in cerca di Jorge, finchè sono in grado di ragionare con la mia testa. Lo trovo fuori con il cellulare in mano e corro verso di lui ma inciampo, così inizio a ridere. Jorge si volta verso di me e mi alza da terra. <<Tini, ma che..?>> gli rido in faccia e così lui sente la puzza di alcool che viene dalla mia bocca <<Cazzo, Martina!>> mi rimprovera, io rido ancora e lui mi prende in braccio in cerca di Candelaria. Quando la troviamo lei ci porta in una stanza, lì non si sente quella musica assordante che mi fa venire il mal di testa, fortunatamente. Jorge mi poggia sul letto e manda un messaggio a Francisco che ci raggiunge. <<Dio, mio Tini!>> urla Francisco quando mi vede in quelle condizioni! <<Ah ah.. Fran..ehm.. voglio..>> non finisco la frase perché inizio a ridere come una demente.

<<Tinita basta!>> urla Cande portandosi una mano tra i capelli.

<<Sta tranquilla!>> dicotra una risata e l’altra.

<<Ragazzi noi andiamo, ho dovuto lasciare i genitori di Cande soli, non è educato>> dice Francisco e così si allontana con Cande.

<<Mh…>> mi metto a cavalcioni su Jorge ed inizio a sbottonargli la camicia <<Tini.. ma che fai?!>> mi rimprovera lui. So che vuole così non mi fermo. <<Okay Tini basta! Lo sai che ti amo ma non voglio farlo perché tu sei ubriaca!>> mi dice ancora ma io sorrido e me ne frego continuando a massaggiargli il petto che gli ho lasciato nudo.

<<Martina basta!>> urla lui cercando di fermarmi. Inizia a gemere quando gli tiro un po’ le punte dei capelli e mi muovo su di lui. <<Martina non puoi.. f-farlo.. non.. piccola ti-ti prego.. sono u-n ragazzo e.. non puoi provocarmi.. c-così>> Jorge che balbetta?

È davvero così debole a me? Rido ancora <<Rilassati..>> gli rispondo, ma lui non lo fa e continua a lamentarsi <<Basta..!>> il suo respiro si fa più pesante, e so che piano piano sta cedendo. Mi avvicino alle sue labbra e tenendo le mie mani tra i suoi capelli lo bacio. È un bacio pieno di passione. Chiedo l’accesso alla sua bocca che lui mi concede dopo un po’ di tempo. La mia lingua esplora la sua bocca fino a trovare la sua lingua con cui si unisce perfettamente.

<<DIO!>> urla lui sulle mie labbra. Io lo spingo leggermente facendolo stendere con me sopra, ma inaspettatamente, mi addormento.

P.O.V.’s Jorge

Mentre è su di me decido di alzarmi e portarla di là, ma prima mi metto di nuovo la camicia, diciamo che sarebbe fuori luogo farmi vedere con la mia ragazza a petto nudo. Abbottono la camicia e prendo Tini in braccio cercando di non svegliarla. La porto nella macchina e avviso i suoi genitori e Francisco che la porterò a casa. Accendo il motore e mi avvio verso casa, in realtà la casa della mia piccola.

Dio. Quanto è bella, quanto la amo e quanto mi mancherà.. è così orribile essere uomo, non posso essere debole. Quanto vorrei piangere, sapere di doverla lasciare è orribile, non voglio abbandonarla, lei ha bisogno di me, devo proteggerla da quel coglione di Damien, ho bisogno di lei, dei suoi baci, del suo corpo, della sua dolcezza, del suo sorriso..

Cazzo. Non posso lasciarmela scappare, stupida Distanza! D’un tratto mi vibra il cellulare, guardo lo schermo, mia madre, sblocco lo schermo e leggo il messaggio:

***

<<Jorge. Fa qualcosa per fermare Stephi. sta venendo in continuazione a casa, non ce la faccio più!>> sbuffo per quel messaggio, odio Stephi.

<<Okay, sta tranquilla>> rispondo.

***

Proprio mentre sto per premere “invio” vedo una luce, poi buio totale.

P.O.V.’s Tini

Sento delle voci ma non riesco ad aprire gli occhi, mi fa male tutto e non riesco a muovermi appunto per il dolore.

<<Dovrebbe svegliarsi a breve..>> sento la voce di un uomo ma non capisco chi sia.

<<Okay, dottore, grazie..>> riconosco subito quella voce spezzata dal pianto, mia madre.

La porta viene aperta e poi richiusa, segno che qualcuno è uscito. La mia mano viene sollevata dalla sua posizione e poi sento di nuovo la voce di mia mamma <<Piccola mia, svegliati presto, so che stai bene, che guarirai presto, ce la farai>>  mugolo qualcosa incapace di dire qualcosa di sensato <<Cosa? Tini, sei sveglia?>> cerco di aprire gli occhi ma non ci riesco così decido di provare a parlare <<Che.. cosa.. è..su-ccesso..?>> chiedo ancora con gli occhi chiusi.

Mia madre non risponde ma sento dei passi. Poi varie voci tra cui quella di mio padre e quella di mio fratello <<Martina, come va?>> mi chiede un uomo <<Dove..sono?>> chiedo iniziando ad aprire gli occhi, ma sbatto più volte le palpebre per abituarmi alla luce, finalmente riesco a vedere qualcosa. Mia madre, mio padre, Francisco, tutti e tre preoccupati, poi c’è un dottore, ma mi sorge una domanda: dov’è Jorge?

<<Ora ti spiego Martina, io sono un dottore e questo è un ospedale e tu..>> lo interrompo con voce alquanto rauca <<Dov’è Jorge?>> i miei si volgono qualche sguardo <<Jorge è.. in terapia intensiva>> <<Cosa?!>> urlo quasi.

<<Sì, Tini ora però pensa alla tua salute è più..>> inizia mia madre asciugandosi le lacrime ma io la interrompo urlando <<No, cazzo! Non è più importante. Okay?! Non dirlo mai più!!>> le urlo contro. <<okay..>> risponde lei. Poi il dottore comincia a parlare borbottando qualche termine scientifico ma non si capisce nulla, così me lo spiega in maniera più, facile. In pratica ho avuto un i-incidente.. da come ho capito Jorge guidava e .. poi siamo andati a sbattere con un’altra auto, poi siamo sbandati e siamo finiti contro un albero. Non posso credere a ciò che è successo. I-io ho varie lesioni, sì sono abbastanza gravi ma a Jorge è andata peggio. È.. ciò sta per morire e.. è incredibile tutto questo!! Mio fratello mi ha detto che mi sono ubriacata e per questo Jorge mi stava riaccompagnando a casa. Stupida. Stupida. STUPIDA!

Se non mi fossi ubriacata ora andrebbe tutto bene! Inizio a piangere <<Portatemi da lui!>> urlo. <<Ora non è possibile Martina, quando potrai, e quando lui potrà.. te lo faremo vedere.>> inizioa piangere ancora più forte. Singhiozzo, mi ucciderei se potessi, anche se alla morte mi sono già avvicinata troppo!

Resta con me in camera solo Fran, su mia richiesta <<Tini, dai basta piangere, l’importante è che tu stia bene, Jorge è forte, vedrai ce la farà!>> mi rassicura Francisco carezzandomi la mano.

<<Terapia intensiva..>> ripeto cercando di realizzare il tutto <<..Fran, potrebbe anche non farcela, lo sai meglio di me.>>

<<Sì, ma sii positiva>> cerca di calmarmi. <<Avete chiamato i suoi?>> chiedo asciugandomi le lacrime <<Sì, non appena potranno ci raggiungeranno, abbiamo anche portato l’auto in riparazione, non sai com’era messa!>> cerca di cambiare argomento cercando di farmi ridere. Sorrido apprezzando il gesto e guardo il mio corpo. Sono piena di fili e aggeggi elettrici.

<<Sul serio, sta tranquilla, ce la farà>> <<E se.. non ce la dovesse fare? Francisco io non potrei perdonarmelo>> <<Tu non centri nulla!>> mi sorride <<Sì invece, mi sono ubriacata e se non fosse successo Jorge non avrebbe dovuto accompagnarmi e così non sarebbe successo nulla!>> piango di nuovo e mi picchio mentalmente per essere stata così stupida. Se lui non dovesse farcela? Non potrei vivere senza di lui, è la mia droga e la mia medicina allo stesso tempo, lo amo, non ne posso fare a meno, non posso e non voglio perderlo..

#Angolo Autrice

Be' che dire, mi aspetto tutte le recensioni tipo "ti odio" dopo questo capitolo, ma insomma è quello che mi è venuto al momento..e... 

GRAZIE PER LE 9K LETTURE, DIO SIAMO QUASI A 10K E' ICREDIBILE, GRAZIE! ♥

Un' estate da Urlo❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora