Capitolo 27. "Addio, di nuovo."

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Al termine della musica scendo dai piedi di Jorge e spengo lo stereo. Mi avvicino a lui e lo bacio. Mentre ci baciamo suona il campanello..E che diamine però! Sbuffo infastidita cosa che fa anche Jorge, e vado ad aprire, trovandomi Damien davanti. <<D-Damien.>> lui fa un sorrisetto odioso, credendo di poter fare quello che vuole, non essendo riuscito a rendersi conto che Jorge è a casa con me. <<Come sei bella!>> dice passando la sua mano sulla mia guancia, mano che io sposto con la mia <<Non… Toccarmi!>> gli dico allontanandomi un po’. <<Non parlarmi così, sai che potrei fartene pentire!>> urla avvicinandosi pericolosamente, ed ecco che Jorge spunta <<Cosa le faresti?>> gli chiede serrando i pugni, okay. Jorge sta calmo. <<Ah e tu che ci fai qui?>> domanda Damien indietreggiando, ah com’è bella la vendetta! <<Stavo per farti la stessa domanda, lascia stare Martina, o te la vedrai con me>> Damien, cercando di fare il duro, inizio a ridere, Jorge mi guarda per un momento poi prende Damien per la maglietta e gli da un pugno in piena faccia <<Sei un codardo, vuoi picchiare le donne? Beh vedi di difenderti prima con gli uomini!>> e un altro pugno, poi ancora un altro e un altro ancora <<Jorge basta!>> lo fermo prendendolo da dietro, lui si lascia prendere. Vi starete chiedendo “Perché questa pazza ferma il suo ragazzo che la sta vendicando?” semplice, perché quando Jorge non sarà con me, Damien mi farà ancora più male, e non voglio trovarmi in ospedale. Damien se ne va con qualche ferita sul volto da cui perde sangue, ma non mi importa. Il mio ragazzo rientra dentro e io chiudo la porta a chiave. <<ti ha fatto del male?>> gli chiedo avvicinandomi notando che si sta massaggiando la spalla <<No, cioè ha solo colpito un punto dolorante dell’incidente, ma nulla di grave, tranquilla>> cerca di rassicurarmi alzando una mano. <<Siediti!>> gli ordino e lui lo fa, mi metto dietro di lui e gli massaggio la spalla. Lui chiude gli occhi e poi mi ferma facendomi sedere sulle sue gambe, mette la mia fronte contro la sua <<Ti amo>> <<Ti amo>> ripeto io. Poi poggio la mia mano lungo il suo collo e mi avvicino alle sue labbra, vogliose oramai delle mie. Lui mi tiene stretta a sé impedendomi di cadere, passa la sua lingua sulle mie labbra così apro di pochissimo la bocca per divertirmi nel vederlo intento a darmi un bacio.

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Sono passati alcuni giorni, e questa mattina, Jorge tornerà in Messico. Sono le 6:45, il suo volo parte alle 8:00 ma ci vorrà almeno un’oretta prima che arriveremo all’aeroporto. Jorge prende la sua valigia e la porta giù, io lo aiuto e dopo usciamo di casa con tutta la famiglia e con Cande. Saliamo in macchina e arriviamo all’aeroporto, sono le 7:30, così ognuno di noi prende una brioche al bar e iniziamo a mangiare. Mentre siamo seduti su delle sedie in plastica blu, io e Jorge ci teniamo la mano. Lo amo, non voglio lasciarlo andare, non di nuovo. <<Jorge>> lo chiamo <<Dimmi!>> risponde ingoiando un pezzo di brioche <<Resterai sempre? Cioè, voglio dire, non mi lascerai sola, vero?>> <<Mai, il nostro sarà un per sempre mai esistito, lo sai vero?>> annuisco più volte e poi senza pensarci lo bacio. Questo bacio è desideroso, pieno di passione, ma è allo stesso tempo lento, perché le cose lente finiscono più tardi, e magari, così, non mi lascerà.

Quando ci stacchiamo sentiamo la voce del microfono <<Laereo diretto in Messico è atterrato alla pista 5, per tutti i passeggeri diretti in Messico, devono recarsi alla pista 5!>>

Tiro su col naso per non piangere e poi mi alzo insieme a Jorge che abbraccia tutti: Francisco, Candelaria e addirittura mio padre che mi aspettavo non ricambiasse l’abbraccio <<Grazie per avermi ospitato!>> dice lui allontanandosi con me, che lo accompagno fino all’aereo. Da la valigia a non so chi che la sistema nella stiva e poi si gira verso di me. <<Allora, ci si vede piccola>> dice facendo un mezzo sorriso. <<Sì>> mi esce una lacrima <<Va tutto bene, ci vedremo presto, ti prometto che ci sarò al tuo compleanno, per i tuoi 18 anni.>> <<Promesso?>> dico guardandolo ancora con le lacrime agli occhi <<Certo, ora basta piangere ti prego!>> mi abbraccia e poggia il suo mento sui miei capelli, sento che respira a fatica e che tira su con il naso, sta piangendo anche lui, ma come ogni uomo, non vuole darlo a vedere. Lo allontano di poco per essere certa che stia piangendo, ed è proprio così, perciò mi alzo sulle punte e gli lascio un piccolo bacio sul naso <<Ti amo tanto piccola>> sorrido e gli do un bacio sulle labbra <<Troppo!>> gli lascio la mano e lui mi sorride, va verso la porta del suo aereo, sale le scale e poi scompare in quel mezzo, che poi si libra in volo.

Mi asciugo le ultime lacrime, poi rientro e torniamo a casa. Passano altri 2 giorni e la scuola ricomincia, la solita routine, il solito svegliarsi presto..vado a scuola e proseguo le mie ore, Damien non c’è, fortunatamente.

Va tutto così veloce che arriva il 20 gennaio, e Damien nonostante stia venendo a scuola, non mi sta proprio toccando, forse ha imparato la lezione. Dopo l’ennesima stancante giornata di scuola mi butto esausta sul letto, prendo il pc e chiamo Jorge su skype, che risponde dopo un po’ di tempo.

<<Hey piccola!>> mi saluta alzando la mano <<Ciao, come va? Mi manchi moltissimo!>> <<Anche tu!>> risponde mandandomi un bacio dallo schermo <<Come va con damien?>> mi chiede speranzoso <<Ah una favola, credo che non mi si avvicinerà nemmeno più!>> sorrido. <<Finalmente!>> dice sospirando, io rido un po’ al suo gesto, che per certi versi è comico. Mi avvicino all’armadio e tiro fuori un album bianco e con su scritto in rosa sopra “Unestate da urlolo apro e ci sono tutte le foto di questa estate passata in California. Ci sono moltissime foto, diciamo che su 200 ce ne sono almeno 100 con me e Jorge, poi ce ne sono alcune con la famiglia, altre con tutta la comitiva.. mentre lo sfoglio lo faccio vedere anche a Jorge che sorride per alcune e ride per altre un po’ più ridicole. Quando finisce l’album, resto a parlare con Jorge e mi faccio aiutare per qualche compito di matematica, dato che sono una schiappa in quella materia, mentre per lui fare (per esempio) 14x90 è la cosa più semplice del mondo! Restiamo a parlare fino all’ora di cena e poi vado a mangiare. Mi metto il pigiama e poi lo contatto su whatsapp.

***

<<Hey!>> visualizzato, online, nessuna risposta <<Ci sei??>> gli chiedo ancora, poi si decide a rispondere.

<<Scusa amore>>

<<Come mai non rispondevi?>>

<<Nulla, stavo con il cellulare ma semplicemente non potevo ancora rispondere perché mia sorella voleva che stessi con lei>> (#Angolo autrice è la verità non stava facendo nulla)

<<va bene>>

Parliamo tutta la notte e poi ci addormentiamo. Vorrei che fosse sempre con me ma perché? Perché non è possibile?!

***

#Angolo autrice

Eccomi con un nuovo capitolo! Che ne pensate? Ed ecco che io dirò "Io non penso", non è veroooo lalalala!

vabene, restiamo calmi, insomma non è un capitolo tanto diverso, o forse sì? Hmm.. lascio la parola a voi, inoltre volevo proporvi di leggere una nuova storia che sto scrivendo si chiama "Lo chiavamano amore" ma comunque potete trovarmo sul mio profilo, tra le opere, vi golio bene e grazie per tutto ciaooo

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