3. appuntamento e Angelina

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Non so se tutte le ragazze si comportavano davvero come nei film per prepararsi ad un appuntamento, si truccavano insieme, sceglievano giorni prima cosa indossare, colori coordinati, scarpe, borse, gioielli, profumo, smalto e chi più ne ha più ne metta. Ecco io non ero esattamente quel tipo di ragazza; certo amavo la moda e sbavavo dietro ad ogni tipo di scarpa firmata, ma non ero il tipo di ragazza che si prepara mentalmente e anche le cose
da mettere giorni prima. È come quando hai voglio di dolce dopo cena, non sempre lo vuoi, dipende dal giorno. In poche parole non si può decidere quando si ha voglia di dolce, uno lo vuole e basta.

Ecco io mi sentivo così in quel momento, una ragazza non può decidere una settimana prima se per l'appuntamento indosserà Gucci o Saint Laurent. Avevo un appuntamento con Matthew, il secondo appuntamento per l'esattezza ed ero un mix tra nervosa, agitata, eccitata all'idea di vederlo, felice e anche nel panico allo stesso tempo.

Come ogni ragazza la domanda sorgeva spontanea: gli piaccio? Non gli piaccio? Se faccio qualcosa che a lui da fastidio?

Troppe domande e troppa ansia come sempre nella mia vita.

"allora?" chiese Max entrando nella mia stanza facendomi distrarre dai miei mille pensieri.

"cosa?" chiesi girandomi.

"bhe se continui a fissare l'armadio aperto i vestiti non ti si infileranno da soli.." disse sedendosi ai piedi del letto sul materasso.

"non so cosa mettere" sbuffai girandomi nuovamente verso la cabina armadio.

"quel vestito nero?" chiese indicando il vestito nell'armadio.

"non l'hai ancora mai messo da quando l'hai comprato, mettitelo questa sera" aggiunse.

Uno dei miei tanti difetti? Anche se si poteva definire un vizio.. Compravo sempre vestiti, una malata dello shopping quasi, e poi alcune cose che compravo neanche le mettevo.

"dici?" chiesi osservando il vestito.

"sono sicura che a lui piacerà prima la ragazza che ce l'ha indosso e poi il vestito in se e per se" disse sorridendomi.

"grazie Aristotele, ora mi sento meglio" dissi ironica.

"prego Platone, sai hai ancora molte cose da imparare, però ti perdono, perché non potrai mai raggiungere la mia sapienza."

"com'è che si dice? Ah si, l'allievo supera il maestro" dissi facendole la linguaccia.

"sai con quel vestito ci stanno bene i miei tacchi di Valentino" disse poi.

"se vuoi te li presto" aggiunse.

"davvero?"

"certo"

"grazie Max sei la migliore" dissi abbracciandola.

Dopo quasi un'ora, mi ero finalmente preparata tirando fuori il lato più femminile che avevo decisamente trascurato durante gli ultimi mesi per via dello studio.

Ero talmente tanto presa dal college che mi ero scordata cosa volesse dire prepararsi ed uscire.

Ora che ci penso io e Zayn non facciamo serata da troppo tempo, cosa ci sta succedendo?

"è arrivato Matthew" urlò Max dal soggiorno distraendomi dai miei pensieri.

Afferrai distrattamente una pochette, ci infilai un rossetto, carta di credito, qualche dollaro, le chiavi di casa e il telefono.

"arrivo"

"sono nervosissima" dissi alle ragazze mentre andavo verso la porta d'ingresso.

"andrà benissimo" disse Caroline.

Le salutai un'ultima volta per poi chiudermi la porta dietro le spalle e fare le scale di corsa; una volta davanti il portone principale riuscii a vedere la figura di Matthew concentrata sul suo cellulare, era bellissimo, aveva un pantalone nero elegante,una polo di Hugo Boss che risaltava i tatuaggi sulle braccia scoperte dalla mezza manica, orologio al polso sinistro con una mano in tasca, mentre nell'altra teneva il telefono.

"ehi" dissi salutandolo una volta uscita fuori.

"sei bellissima" disse guardandomi abbandonando subito il cellulare mettendolo in tasca.

"grazie" dissi sorridendo in imbarazzo.

Mi fece fare una giravolta e mi strinse a se poi iniziando a camminare verso la macchina iniziando a parlare del ristorante che aveva scelto per la serata.

"te l'ho già detto che sei bellissima?" chiese prendendomi la mano continuando a guardare la strada.

"si, centocinquanta volte da quando siamo entrati in macchina" dissi sorridendo.

Il mio cellulare vibrò e catturò la mia attenzione, lo tirai fuori per vedere chi fosse, e come sempre Zayn era onnipresente.

Messaggio da Zayn:
come ca con il dottorino?
io:
tutto bene per ora, è fantastico, stiamo andando a cena fuori
Da Zayn:
prima lo devo conoscere..
io:
sei matto? lo faresti scappare di sicuro
Da Zayn:
mi adorerà

Decisi di non rispondere più a Zayn, non volevo sembrare un asociale sempre con il telefono in mano, in più volevo godermi la serata con uomo che forse era davvero un uomo con la u maiuscola.

"siamo quasi arrivati" disse Matthew dopo poco.


Il ristorante che aveva scelto Matthew era semplicemente spettacolare, eravamo ad uno dei ristoranti più rinomati di Beverly Hills, il posto era magnifico, il servizio impeccabile, il cibo era ottimo e la mia compagnia per la serata anche.

Matthew era stato tutta la serata a flirtare, cosa che mi stupì molto, non lo facevo un tipo così espansivo ecco, sembrava molto contenuto e riservato, invece era tutt'altro dato quello che avevo visto durante la serata.

Affinità.

C'era grande affinità tra me e lui, ed era una delle cose che mi piaceva di più del nostro rapporto.

Dopo aver finito anche il dolce, Matthew pagò il conto, anche se avevo proposto di dividere, ma si era rifiutato, dopo aver preso le giacche ed essere usciti dal locale decidemmo di fare una passeggiata.

Come ogni appuntamento che si rispetti c'era anche una sorpresa aveva detto.

Matthew si voleva giocare tutte le sue carte in una sera sola; infatti a detta sua la mia sorpresa era a Santa Barbara che mi aspettava in spiaggia.

Dopo mezz'ora di traffico una volta arrivati a Santa Barbara scendemmo in spiaggia per fare una passeggiata, stava andando tutto bene, fino a quando Matthew non ricevette una telefonata dall'ospedale, ovviamente un'emergenza e doveva affrettarsi perché il paziente era grave e doveva subire un'operazione.

Ottimo.

"scusa tesoro c'è un emergenza all'ospedale, devo scappare. Ti chiamo un uber?"

"non ti preoccupare, ci penso io"

Detto questo mi stampo un bacio sulla guancia e si affrettò ad andare via.

Grandioso.

Non era di certo il fine serata che mi aspettavo, di certo la sorpresa c'era stata; certo che anche lui, mi porta a Santa Barbara, praticamente dall'atra parte della città e poi ciao.

Arrivata al parcheggio tirai fuori il telefono e prenotai l'uber più vicino, mi misi li ad aspettare quando una macchina nel parcheggio catturò la mia attenzione; l'avrei riconosciuta ovunque quella Range Rover.

Angelina.

Harry l'aveva chiamata così.

"che poi chi cazzo chiama una macchina Angelina?" chiesi ad alta voce.

"conosco qualcuno che lo farebbe" disse una voce alle mie spalle.

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Spazio Autrice:
Eccoci con un altro capitolo, spero davvero che stiate continuando a leggere la storia, e che vi piaccia soprattutto.
Al prossimo capitolo.💙

Colpita da una stella ||h.s|| 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora