25. mattinate dure e indifferente

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La mattina dopo mi svegliai per prima, Harry era ancora lì, al mio fianco. Capelli spettinati, muscoli rilassati, viso da angioletto, i segni del cuscino sulla guancia e il lenzuolo che gli arrivava fino ai fianchi lasciando scoperta tutta la schiena. Continuai a guardarlo, anzi ammirarlo, era tutto quello che una ragazza potesse desiderare. Dopo qualche minuto bussarono alla porta, mi alzai dal letto e uscita dalla camera socchiusi la porta per non svegliare Harry, andai ad aprire e con mia sorpresa Zayn Malik era sveglio prima dell'ora di pranzo.

"ciao mio piccolo biscottino" disse entrando.

"Zayn, prego fai pure" risposi divertita dal suo solito personaggio stravagante.

"avrei usato le mie chiavi ma le ho dimenticate, ho portato il caffè, due per te, so che sei ossessionata" disse andando diretto in cucina e poggiando la busta di Starbucks sulla penisola.

"grazie e non sono ossessionata" dissi difendendomi.

"perché bisbìgli?" chiese guardandomi confuso.

"non sto bisbigliando"

"si lo stai facendo"

"sei sola in casa?" chiese poi.

"si" risposi secca.

"balle" disse guardandomi e alzando il sopracciglio.

"chi c'è?" chiese poi divertito.

"non dirmi che il dottorino ha finalmente deciso di perdere la sua V-card" disse ironico.

"ok primo non è divertente, smettila di prenderlo in giro e secondo non c'è nessuno, sono sola le ragazze sono fuori" spiegai mantenendo la calma.

"non so perché, ma non ti credo neanche un po'l iniziò a dire alzandosi.

"che fai?" chiesi.

"controllo" rispose ovvio.

"che?" dissi alzandomi a mia volta.

Era troppo tardi però, Zayn era praticamente davanti la porta della mia camera da letto, e non facendo in tempo a fermarlo aveva aperto la porta ed Harry era ancora lì addormentato che dormiva beatamente fra le lenzuola. Stranamente però Zayn non disse niente guardò per qualche secondo la figura del suo amico e cercando di non fare rumore richiuse la porta.

"cioè voi due continuate a scopare?" chiese incredulo.

"adesso bisbìgli?" chiesi irritata.

"da capodanno?! Jess ma sei fuori" continuò la predica.

"secondo te non ci ho provato a chiudere? E poi stanotte non abbiamo fatto nulla, abbiamo solo dormito" dissi difendendomi.

"peggio, almeno quando è sesso è solo sesso, non ci hai fatto nulla stanotte vuol dire che ci sono dei sentimenti coinvolti, o mio dio e io che volevo essere un mix di Barnie e Alan Garner per il viaggio a Las Vegas e invece te giochi ancora a guardie e ladri con il capellone"

"cazzo Jess" aggiunse in fine.

"ok prima di tutto stai esagerando, e secondo la devi smettere di paragonare la tua vita a tutte queste serie tv e a questi film Zayn" dissi seccata.

"caffè" disse una terza voce entrata nella cucina.

"si è svegliato il ladro" disse Zayn guardandomi.

"smettila" sibilai.

"che ladro?" chiese Harry confuso e assonnato.

"niente Zayn guarda troppa tv" risposi.

"Harry amico mio, da quant'è che ti continui a scopare Jess e che non me lo dici?" chiese secco Zayn facendomi andare per traverso il caffè.

"ehm.." Harry tossì a sua volta colto alla sprovvista.

"vi prego ditemi che almeno nel mio appartamento non lo avete mai fatto" chiese guardandoci disgustato.

"sul divano" confessò Harry.

"più di una volta" aggiunse.

"sono disgustato e anche fiero allo stesso tempo" disse guardandoci.

"cosa pensate di fare?" chiese.

"Jess, tra un mese partiamo, prima o poi lo dovrai dire a Mr. extra virgin oil"

"lo so" dissi sospirando.

"va bene, adesso fate colazione, io devo andare da Perrie ci sentiamo più tardi" disse salutandoci ed andando via.

Ed improvvisamente la casa era diventata di nuovo silenziosa, io ed Harry eravamo seduti l'uno di fronte l'altra, stavo finendo di bere il mio caffè ed ovviamente non potevo non pensare a quanto fosse sbagliato tutto quello.

"la mangi la donut al cioccolato?" chiese il riccio.

"no, mangiala tu se la vuoi" risposi passandogliela.

Anche di prima mattina, con un accenno di occhiaie causate da gli occhi arrossati per le poche ore di sonno, i capelli spettinati, la faccia assonnata e senza fare assolutamente nulla, ma solamente standomi seduto davanti Harry sembrava essere l'uomo più bello del pianeta ai miei occhi. Ma sfortunatamente invece di apprezzare momenti del genere l'unico sentimento che riuscivo a provare sempre di più era quello del rimorso; mi sentivo terribilmente in colpa per ciò che stavo facendo a Matthew, in più c'era di mezzo anche il matrimonio, prima o poi se la relazione fra me ed Harry non fosse finita sarebbe uscita fuori la  verità presto o tardi.

"a cosa pensi?" mi chiese continuando a mangiare.

Tirai un sospiro di frustrazione e anche di rassegnazione, pensando a cosa dire, mentre Harry mi osservava con sguardo interrogativo.

"tra una settimana sarà il primo di aprile" esordii.

Wow Jess che cazzo di genio, sai leggere e guardare il calendario, bel modo di iniziare un discorso.

"quindi? Vuoi dirmi che già stai pensando ad uno scherzo da pesce d'aprile?" chiese divertito.

"no" dissi netta.

"quello che sto cercando di dire è che.. insomma, Harry non possiamo andare avanti così" iniziai a dire sentendo il suo sguardo bruciarmi addosso.

"è finito marzo, aprile e maggio li spenderò dando gli esami della prossima sessione, poi a giugno rincominceremo ad organizzare le cose e a luglio partiremo tutti insieme" continuai afferrandogli la mano.

"Harry dopo il viaggio dovremo sistemare ogni cosa in vista di quel giorno e poi della.." mi bloccai non volendo esplicitare nulla di quel discorso.

"insomma hai capito, non voglio, non posso e non ce la faccio neanche ad andare avanti, perché ferirei me stessa ma soprattutto ferirei te, ed è l'ultima cosa che voglio al mondo" dissi, ormai una lacrima aveva rigato la mia guancia e gli occhi iniziavano a bruciare, un po' per lo sguardo di Harry un po' perché stava inizia a fare troppo male.

"bene" disse semplicemente togliendo la sua mano dalla mia e alzandosi in piedi.

"Harry ti prego non farmi questo, non reagire in questo modo, non voglio tu sia arrabbiato e non voglio tu soffra" dissi ormai in un mare di lacrime.

"non sono arrabbiato Jess, va bene così, vuoi scopare? Per me va bene. Non vuoi più andare avanti? Ok. Jess non sono arrabbiato, sono solo indifferente" rispose.

Il silenzio venne interrotto dal suono più brutto della mia vita, quello del mio cuore in mille pezzi.

"Harry.."

"tranquilla, non ce l'ho con te, era solo sesso, ora vado ho dei giri da fare ci vediamo nei prossimi giorni" disse semplicemente rivestendosi e una volta prese tutte le sue cose spari dietro la porta lasciandomi li, sola.

Aveva finto tutto quel tempo?
Aveva realmente spento l'interruttore dei sentimenti? Neanche Damon di the vampire diaries aveva mai spento l'interruttore così in fretta. Era la cosa giusta da fare e allora perché faceva così male?

Spazio Autrice:
Questo capitolo un po' mi spezza il cuore, cosa ne pensate voi?
Allora luglio.. Las Vegas..
E se Matthew e Jess si sposassero a Las Vegas come nei film? Uno di quei matrimoni da 15 minuti e via?
Commentate e lasciate un voto se vi è piaciuto questo capitolo.
Al prossimo aggiornamento.
💙

Colpita da una stella ||h.s|| 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora