10. baci sul collo e moltiplicarsi

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Mi svegliai intontita, con la visuale un po' offuscata e un mal di testa atroce, ero rimasta da Harry la notte prima, infatti parlando di quest'ultimo era appoggiato a me con una mano mi stringeva a lui per la vita mentre l'altra era poggiata sul mio seno; mentre una delle sue gambe era in mezzo alle mie. Sembrava una piovra, la testa era poggiata su uno dei miei seni, e sull'altro la presa della sua mano, non era molesto solo di giorno quindi.

Lo guardai per qualche secondo accarezzando qualche ciocca riccia di capelli che gli toccavano il viso, sospirai e tolsi la mano.

Cosa sto facendo? In questo momento dovrei essere nel mio appartamento a fare le valigie per partire con il mio fidanzato invece sono qui a cercare di capire se Harry è davvero stronzo o se lo da solo a vedere. Quanto sono stupida.

"continua" grugno Harry afferrando la mia mano portandosela in testa per farsi continuare ad accarezzare i capelli.

"Harry devo andare" dissi sospirando.

La mia affermazione non piacque molto a quest'ultimo, infatti disse qualcosa di incomprensibile per poi stringersi di più a me e nascondere il viso nella piega del mio collo iniziando a lasciare dei baci, baciando fino al mio orecchio e proseguendo per tutta la mascella. Piegai il collo all'indietro, lasciandolo fare, cosa che lo fece sorridere vittorioso. Continuò per tutto il collo fino ad arrivare al mio petto.

"Harry" sussurrai.

"devo andare, per favore non renderla ancora più difficile" aggiunsi.

Harry continuò a baciarmi il collo fino ad arrivare alle mie labbra e stampandomi un bacio; lo guardai quasi a volere di più che un semplice bacio a stampo cosa che lo fece ridere.

"ci vediamo a capodanno tanto" disse stringendomi un'ultima volta e dandomi un ultimo bacio.

Ne volevo ancora, ancora e ancora, non era mai abbastanza.

Mi alzai ed afferrai i tacchi infilandoli, presi la borsa e mi guardai intorno per controllare di avere tutto. Chiamai un taxi e feci tappa da Phillz per poi andare a casa.


Harry, Harry e ancora Harry.

Era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare, stavo preparando le valigie, ma la mia mente non era per niente concentrata, non sapevo cosa stavo mettendo dentro, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era Harry, la notte scorsa, il bacio che ci eravamo dai e anche al risveglio che avevo avuto.

Mi sentivo terribilmente in colpa, Matthew, cosa avrei dovuto fare? Dirglielo? Nessun prenderebbe bene una notizia del genere. Sarebbe stato meglio non dirglielo, Harry sarebbe andato via a febbraio per riprendere il tour e i vari impegni che aveva, non ci sarebbero stati problemi.

Dopo tanti caffè e troppe ore, davvero troppe, le valigie erano pronte, era stato arduo il compito di decidere solo determinati capi da portare dietro, ma finalmente ce l'avevo fatta.
Anche le scarpe, mi piangeva il cuore doverne lasciare la maggior parte a casa, ma purtroppo it is what it is. Però pensandoci bene avrei potuto fare shopping, il che era un sollievo.

Messaggio da Matthew Davis:
sono quasi arrivato da te
Io:
ok, ti aspetto


"a che ora è il nostro volo?" chiesi guardando distrattamente alcuni documenti sul computer.

"tra un'ora, ma ti sei portata i compiti?" chiese guardandomi.

"si, devo seguire alcune lezioni online nei prossimi giorni, e in più devo finire dei progetti e anche una tesina" spiegai continuando a guardare lo schermo del mio computer.

Colpita da una stella ||h.s|| 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora