CAPITOLO 25 (Viaggio)

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Parte 1

1 mese dopo.

Era il primo mesiversario di Harry e Louis, un mese era veramente volato, nel mezzo, diversi trascorsi tra notizie,litigi e chiarimenti.
Sembrava lontana la sera in cui i loro cuori si erano dischiusi dolcemente per incontrarsi dopo tanto tempo, sembrava lontano il giorno in cui Louis aveva scoperto finalmente se stesso, sembrava lontano il giorno in cui Harry e Louis si erano chiariti finendo col fare l'amore.
Era tutto lontano, ma quei giorni erano lividi e scritti sulla loro pelle, piacevoli cicatrici di giorni di crescita.
Louis quel giorno, stava semplicemente saltellando con lo spolverino in mano sulle note di These Days.
Preso com'era nella sua performance di pulizia sobbalzò alle mani che presero i suoi fianchi tondi, un naso dalla punta fredda passava dolcemente il profilo del suo collo.

Rise, mentre si voltava verso Harry,i capelli erano cresciuti di un po' e ora cadevano morbidi oltre le spalle, gli accarezzò dolcemente adorando quei boccoli cioccolatosi.
Gli smeraldini brillavano ogni volta che il piccolo lo faceva.
"Ei.."
"Ei.."
Entrambi ridacchiarono guardandosi negli occhi, pochi centimetri a separare le loro labbra.
I cuori a mille.
"Abbiamo completato un mese."
"A quanto pare ci siamo riusciti."
Harry ridacchiò, mentre Louis lo colpiva piano in testa.
"Ho una sorpresa per te."
"Oh Harry,sai che non mi piace che tu spenda per me."
"Sono sicuro che ti piacerà."
Uno schiocco sulle labbra del più basso mentre lo paccava sul sedere che tanto adorava.
"Vai a preparare le valigie."
Lo sguardo confuso era evidente negli occhi azzurri, Harry sorrise piano accarezzando la frangia che li nascondeva.
"Staremo fuori per il weekend, ho già avvisato tuo zio, partiamo tra poco."
Louis sorrise emozionato mentre batteva le mani come un bimbo.
"Oh, dove andiamo?"
"È una sorpresa piccolo."
"Sei il migliore Hazza."
"Oh beh..."
Il più grande ridacchiò, mentre Louis gli gettava le braccia intorno alle spalle, prima di scappare di corsa verso le scale pronto a fidarsi senza esitazioni di lui,ancora una volta.

Guardò la sua schiena scomparire verso la porta della sua camera, non riuscendo a non pensare a quanto innamorato fosse di quel piccolo ragazzo.

***

Un paio di cose nella sua fantastica valigia gialla,le scarpe, il cappotto leggero ed era pronto.
Gaurdandosi di sfuggita allo specchio Louis capì di essere cambiato. Era cresciuto.
Si fermò.
Un sospiro, ed una lacrima corse lungo la guancia smilza mentre velocemente ripercorreva i giorni prima di quello, gli occhi sembravano più grandi e azzurri, si toccò il viso delicatamente, sentiva le guance dolore per il troppo sorridere, non ricordava più cosa significasse essere triste nonostante fosse passato solo un mese.

Un ultimo sorriso e si voltò verso il letto, raggiunse piano il comodino vicino ad esso per estrarre la scatolina che conteneva il suo regalo per Harry.
' Oh quasi ti dimenticavo.'
Guardò in contro luce la scatolina, ne ammirò le sfaccettature dorate della carta, riponendolo con cura nella tasca della valigia.
Era finalmente pronto.

***

Due orette di macchina e Louis era crollato sul sedile del passeggero, Harry sorrise guardandolo, fermo ad un semaforo rosso, pronto a prendere la svolta verso l'autogrill.
La bocca socchiusa produceva leggeri suoni, abbassò la radio osservando il cielo scurirsi poco a poco, giugno era vicino e le temperature iniziavano a scaldarsi, perso sul ragionamento complicato Harry parcheggiò piano l'auto nell'area di servizio.
Deciso a lasciare il piccolo dormire ancora un po' scese per chiamare Connie.
Uno,due, tre squilli.
Il ragazzo poggiato alla portiera si leccò le labbra leggermente secche.

"Noi siamo già partiti."
"Mh, vedi di prenderti cura di lui, ragazzo."
Harry annuì, rendendosi conto solo dopo che l'uomo non potesse vederlo.
"Si,signor Connie,nel migliore dei modi."
"A riposo soldato. Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi Signore?"
Passandosi una mano fra i capelli per riavviarli indietro gettò un occhio al suo ragazzo, la guancia schiacciata contro il finestrino era simbolo che stesse ancora dormendo.
Ridacchiò.
"Ora è meglio che vada."
"Certo,fai attenzione per strada."
"Sicuro,non si preoccupi le mando un messaggio appena arriviamo."
Connie salutò prima di staccare.

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