Canzone: Criminals (Malaa x Rezz)
Rabab
"Spesso non c'è distinzione fra un uomo e un criminale."
Nella città di Bali hanno quasi tutti una pessima guida. Ci sono camion che mi sfrecciano davanti tagliandomi la strada, motorini che si muovono in maniera del tutto casuale. Sulla città è calata la notte. Le strade sovraffollate da auto e moto, non mi permettono di avere un libero movimento. Ho noleggiato una moto. Indossato una tuta nera coprente, non devono riconoscermi, non devono vedere i miei tatuaggi.
Seguo le tracce lasciate dal cellulare di mio zio. Accelero con la moto e mi impenno su una ruota per passare fra due camion che mi stringono sempre di più la strada. Ho una pistola con silenziatore inserita in una cintura posta sulla mia vita. Drake è rimasto tramortito in aereo. Gli ho infilato un paio di sonniferi nel suo bicchiere d'acqua. Non chiedo l'aiuto di nessuno e non lo voglio nel caso si tratti di...affari di famiglia.
Una gang ha teso un agguato a mio zio. Sopraffatto dalla moltitudine di nemici, non ha potuto fare nulla.
La traccia segue una macchina. Un Audi R8 nera che sta un paio di file più avanti. Avanzo con la moto, la macchina accelera e passa con il rosso. Mi hanno già individuata!
Dannazione, mi sfilo la pistola dalla fodera e la mantengo in mano. Accelero e sorpasso le varie auto. Abbassano entrambi i finestrini e iniziano a spararmi contro.
Benvenuta nel fuoco, dove non c'è mai quiete.
Bisogna avere il coraggio di camminare fra le fiamme e farsi inseguire dalla morte.
Bisogna avere un cuore rotto e senza speranze.
Nel fuoco vivono tutti gli uomini normali che sono bugiardi e nascondono la loro natura criminale.
Non mi fermerò finché non gli avrò spezzati e non avrò raggiunto il mio obbiettivo.
Mi allineo in corrispondenza del finestrino prima che mi spari, allungo il braccio e sparo contro il guidatore. Uno passeggero mi spara contro prendendomi la spalla poco prima che la macchina finisca fuori strada contro un albero.
C'è una continua lotta per la sopravvivenza.
Ed io ho tutta l'intenzione di continuare a calpestare il suolo di questa terra. La spalla mi fa maledettamente male. In questo caso non sarebbe così fastidiosa la presenza di Drake!
Una macchina mi sorpassa, sembra una Bugatti blu. Si posiziona in orizzontale e mi blocca la strada. Freno improvvisamente, impegnandomi sulla ruota anteriore, punta la pistola contro il mio nuovo nemico. Mi apre lo sportello e un paio di occhi blu si schiantano con rabbia contro di me. Mi volto verso il punto in cui l'Audi si era schiatta ma sembra scomparsa! Dove diavolo sono finiti!
"Pensi che sia così stupido Nuvola?"domanda inarcando il sopracciglio. Sollevo la visiera del mio casco nero e lo fisso stizzita. Mi ha fregata. Le auto ci suonano contro ma alzo con entrambe le mani il dito medio e faccio una linguaccia. "Sali in macchina ragazzina!"borbotta.
"Spero che tu abbia un lecca lecca da offrirmi. Non si fa così con i bambini? Si attirano con i dolci!" Ammicco nella sua direzione.
"Ho qualcosa di meglio!"ribatte girando gli occhi al cielo.
"Non ho bisogno del tuo aiuto!"ribatto. Abbasso la visiera ma appena provo a sorpassarlo avanza con la macchina con un'accelerata improvvisa, si schianta contro la ruota posteriore della mia moto. La moto si schianta contro il Garde raid ed io volo via come una bambola di pezza, per poi rotolare per qualche metro sull'asfalto. Un camion mi viene contro a velocità, mi suona un paio di volte ma non ce la faccio a muovermi. Mi appiattisco girando la testa lateralmente, incrocio le braccia e lascio che mi passi da sopra. Mi sollevo in piedi e mi libero della polvere accumulata sul giubbotto nero. Mi sfilo il casco ed incedo adirata verso Drake. Le persone scappano e urlano convinte che sia un serial killer. Appena gli sono abbastanza vicina gli punto una pistola contro la fronte.
"Sii così fredda mi piaci!"sussurra mio zio.
Ma io mi domando dove sia quella che conoscevo.
Dov'è la vera me.
Sono paralizzata!
"Uccidimi..."sussurra con un sorriso beffardo mentre avanza e si preme la pistola al centro della fronte mentendo la canna. I suoi occhi blu sono privi di ogni sentimento.
"Sono paralizzata!"urlo fuori di me. Sollevo la pistola e sparo in aria contro il vuoto. Entro nella sua macchina e getto la mia pistola e il casco sui sedili posteriori.
Chiudo gli occhi.
Vedo tutto nero.
Nella mia mente prende vita l'oscurità, dove ogni cosa non ha colore.
Mi sento viva nel buio della mia anima.
Dalla tasca del mio giubbotto estraggo il pacco delle sigarette e me ne infilo una fra le labbra. Drake sale in macchina mi sfila in malo modo la sigaretta dalle labbra e mi infila con prepotenza un lecca lecca in bocca. Da dove diamine è uscito? È alla fragola, il mio gusto preferito.
"Sta zitta e non rompere per il resto del viaggio"borbotta rimettendosi nel traffico come se nulla fosse.
"L'unico a dover star zitto sei tu! Mi hai distrutto la moto! E il cellulare che seguiva le trecce di mio zio!" sbotto sbattendo le mani contro lo sportello.
Mi mostra sul navigatore che ha hackerato il sistema del mio cellulare e stava seguendo la mia pista. Accelera nuovamente con la macchina facendomi avanzare.
Sorprendente, lo penso ma non lo dico.
"Avevi infezione di distruggermi? Perché finché avrò fiato, mi rialzerò e sarò libera!"abbaio.
Spiegherò le ali e volerò nel cielo come un corvo nero.
Ce ne sono stati così tanti che hanno provato a prendere la mia vita ma sono sempre stata io a prendere la loro, è così che sono fatte le leggende.
Indietreggio con il sedile e poggio le gambe sul cruscotto. Succhio avidamente il lecca lecca, sono affamata. Non ingerisco nulla da ore! Rompo la sfera con i denti e la mastico nervosamente, ogni volta che percepisco delle fitte alla spalla. Mi sollevo di qualche centimetro dal sedile e mi sfilo la giacca.
Non ci sono vie di scampo al dolore. Getto la giacca sul pavimento. Un fiotto di sangue zampilla finendo contro il volto di Drake.
"Sta attenta ragazzina!"borbotta. Afferra un fazzoletto dal cruscotto e si ripulisce infastidito il viso.
Non mi scuserò per questo.
Vivo nell'oscurità con le ombre da così tanto tempo che per me è impossibile disgustarmi per così poco.
"Ti piace solo il sangue delle verginelle di cui ti impadronisci?"domando divertita. Apro un cassetto alla ricerca di una pinzetta. Vedo la punta del proiettile. Devo rimuoverlo.
"Accosta la macchina devo toglierlo!"comando con tono autoritario. Prendo un dosso a velocità per dispetto e mi fissa con un sorriso smorzato.
"Preferisco le donne esperte! Magari tu sarai la mia prima verginella!"ribatte ammiccando.
"Oh mi dispiace per te, ma questo onore la avuto un altro. E anche allora non te l'avrei mai data!"abbaio innervosita.
"Credo che me l'avesti data molto prima! Non fai altro che sbattermela in faccia come una gatta in calore!"
"Non fare il santo ora! Anche tu mi provochi ed io non mi tiro indietro! Tutto qui! Hai venduto la tua anima come me anni fa, quindi è inutile che ti nascondi. Le fiamme che brucino la tua anima si vedono da distanza! Ferma questa dannata macchina ora!"
Taglia la strada ad un paio di vespe ed accosta nell'erba. Allunga una mano sui sedili posteriori. Prende il suo zaino ed estrae una specie di Borsellino nero, dall'intento esce fuori una pinzetta dalle punte piatte e tondeggianti sui bordi, perfetta per rimuovere i proiettili. Allungo una mano per averla.
"Non credo che con la sinistra possa fare un buon lavoro!"borbotta.
"Sicurante sarà migliore delle tue cuciture! So usare entrambe le mani. Sono mancina ma mia madre non voleva che usassi la sinistra, per lei era la mano del diavolo..."ribatto. Ogni volta che lo facevo mi bruciava. Le bruciature che ho coperto con l'inchiostro, non perché mi spaventasse i ricordi che sono legati ma non volevo che gli altri le vedessero! Non voglio mostrare le mie debolezze a nessuno, non mostrare a nessuno la mia vergogna.
Provavo e provo specialmente vergogna e sensi di colpa. Come se nulla fosse mi mantiene ferma la spalla, con il pollice e l'indice fa pressione facendo sgorgare più sangue.
"Mordi qualcosa..."mormora porgendomi la mia giacca.
"Non c'è bisogno!"
"Come vuoi..."conclude fissandomi negli occhi per poi concentrarsi sulla mia ferita. Allinea le pinzette alla zona, appena le inserisce nella ferita un dolore lancinante mi fa quasi perdere i sensi. Vorrei vomitare persino l'anima ma devo restare ferma. Digrigno i denti ed impreco mentalmente.
La vista si appena appena ruota le pinzette per affermare il proiettile, lo stomaco si contorce, i denti stridono tra di loro e il cuore pompo indomito ad una velocità inaudita. Lo sento ovunque. Il dolore è simile a tanti aghi profondi conficcato nella pelle, nello stesso punto sento lo stesso bruciore di una fiamma. Appena estrae la punta, tiro un sospiro di sollievo. Il sangue sorga lungo il mio braccio tatuato coprendo di macchie rosse, le macchie di colore che adornano la mia pelle.
"Cazzo!" impreco quando tira fuori l'intero proiettile.
Osserva il proiettile attentamente.
"Viene da un'arma tedesca..."asserisce guardando la zecca dove si trova l'incisione.
"Nulla di personale, ma sembra che i tedeschi lo vogliamo morto..."asserisce divertito.
"Impossibile! Magari hanno acquistato le armi dai tedeschi!"ribatto incredula.
Mio zio ha collaborato per anni con lo Stato tedesco, io ho collaborato per anni con lo Stato.
Perché dovrebbero volerci morti?
Perché chiedermi di partecipare alla missione, se poi hanno l'obbiettivo di farmi fuori?
"No, sono certo. Questa è proprio dell'esercito tedesco..."ribatte con convinzione.
Mi sembra di cadere a terra.
Non riesco a capire la motivazione.
Se mi stesse mentendo per spaventarmi?
In questo momento avrei bisogno di mio zio per dei chiarimenti.
Se anche Drake stesse complottando per uccidermi?
Perché investirmi ed indebolirmi?
Sto esagerando?
Dannazione! Non so cosa fare. Se prendere la pistola e sparargli contro oppure scappare lontano miglia e miglia da lui.
"Ragazzina, non ho intenzione di ucciderti. L'agenzia non mi ha dato alcuna direttiva a tuo riguardo..."asserisce con tono glaciale. "Poi perché mi sarei proposto di rimuoverti il proiettile?"domanda con tono convivente.
"Perché diavolo mi hai investita allora?"
Sono un soldato, sono una combattente e se dovrò combattere per sopravvivere lo farò.
"Perché sapevo che non ti saresti fermata se non ti avessi fermata!"risponde con ovvietà. Prende ago e filo e mi ricuce. "Poi ti ricordo che quella fra i due che ha messo una quantità di sonniferi in grado di far svenire un cavallo in una bevanda dell'altro, sei tu!"aggiunge stizzito.
Vedo solo una schiera di nemici davanti a me e mi domando solo chi sia il prossimo.
"Prova a farmi del male e sappi che ti farò male!"borbotto. Lui fa finta di nulla e mi chiude la ferita.
"Se fossimo noi il loro bersaglio?"domando alla fine. Se questa fosse una dannata trappola per entrambi?
Mio zio non mi ha mai venduta ma per la sua vita potrebbe averlo fatto.
"Se dovessi scegliere fra me e te. Sceglierei me, sappilo Rabab. Quindi quando devi, diffida anche di me..."asserisce con tono impassibile.
"Tuo zio ti venderebbe?" domanda con un sorriso derisorio come se fossi una pazza che parla di teorie complottiatiche.
"Quando sei morto dentro, non ti importa nulla degli altri. Me l'ha detto lui stesso."
Non gli è mai interessato troppo della mia vita.
Per lui sono sempre stato un soldatino da addestrare alla sopravvivenza per poi abbandonarlo nella oscura foresta della realtà senza avere le armi necessarie per difendersi. Sono stata la sua prima cavia. Una cavia ben riuscita.
"Hai mai provato a farti fuori in tutti questi anni? Oppure ti ha mai veduta?"domanda finendo di chiudere la mia ferita. Allinea la bocca al filo nero e con uno strappo deciso dei denti, recide il filo. Sono talmente malata da trovarlo sexy. Si lecca le labbra carnose richiamiamo la mia attenzione. Si riposiziona sul suo sedile e torna a fissarmi. Ha un leggero accendo di barba che incornicia il suo profilo. Le sue braccia muscolose sono lasciate scoperte da una t-shirt bianca, dallo scollo a V. Parte del suo braccio e il lato della sua guancia destra sono cosparsi del mio mio sangue. I suoi occhi grandi e blu sono della forma di una mandorla. Le sue iridi chiare sono evidenziate da delle folte ciglia nere.
"Una volta erano finiti i paracaduta e mi ha gettata dall'elicottero senza paracadute. Sono finita in mare aperto e sono stata recuperata, un giorno dopo da una barca di pescatori..."ribatto scoppiando a ridere.
"C'è qualcosa che non va nella tua famiglia..."ribatte serio per poi sorridere e scuotere la testa.
Non capisco le sue emozioni, per me è sempre difficile comprendere le espressioni facciali di un'altra persona. Questo mi rende un killer perfetto ma una donna imperfetta.
Riavvia la macchia e si rimette sulla strada.
"Proseguiamo la nostra corsa contro la morte..."mormoro.
"Le corriamo sempre accanto, non contro. Siamo noi stessi che con le nostre scelte decidano di mettere a repentaglio le nostre vite. Le corriamo accanto perché giochiamo alla pari. Vivi o morti, per lei non fa la differenza ma per le nostre scelte si."
Questa scelta dove ci porterà?
Vita o morte?
"Essere o non essere? Questa è la domanda"direbbe Amleto.
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Rise up
RomanceRabab e Drake due nomi, due persone che potrebbero rappresentare gli antipodi del mondo. Destini opposti. Un amore dimenticato. Un legame sciolto. Un simbolo di eternità. Vite connesse. "Credi di potermi fermare?"