Capitolo 48

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"Se non riusciremo a distruggerli noi. Li faremo distruggere a vicenda."

Canzone: Heart of Darkness (Sam Tiennesz ⬆️)

Azrael

Il piano sta procedendo, li sto mettendo gli uni contro gli altri. Non si fideranno più tra di loro.
Sgretolerò la loro fiducia e alimenterò l'odio reciproco, lentamente si distruggeranno tra di loro ed io potrò dare il mio colpo finale.
Lentamente Drake sta portando alla luce quello che la parte più oscura di lui ha fatto, il mostro che dimora la sua anima, appena ha scoperto la fonte dei suoi dolori l'ha eliminata senza pietà.
Perché avere pietà di qualcuno che ti ha privato di ogni cosa e non ti ha permesso di conoscere la verità. La mia mente ripercorre continuamente il momento del lieto evento.
Amo la parte più oscura di lui che la sua Nuvola non potrà mai accettare ma io ho accettato da tempo. Drake si ferma davanti a George e lo fissa con sprezzo. Lui non combatte ma si lascia far del male, come se fosse persino stanco di vivere.
Ha un'aria divertita, un sorriso beffardo stampato sul viso tumefatto. Rivoli di sangue colano dalle guance. Le sue iridi si sono tinte di rosso, Drake lo sta distruggendo.
"Come hai potuto!"urla Drake afferrando il bavero della camicia e sferrando contro il suo volto un altro pugno che fa piegare il capo di George lateralmente. Spunto con odio nella sua direzione e lo fisso sorridendo soddisfatta.
Le nocche di Drake si sono tinte di rosso, in alcuni punti sono spaccate. Il corpo di George cade sul pavimento. Tossisce e delle macchie di sangue si espandono sul pavimento. Lo prende a calci contro le costole, George si rannicchia sempre di più su se stesso.
Non provo alcuna pietà se non soddisfazione.
"Perché?!" urla Drake dandogli l'ennesimo calcio contro lo sterno, ha il fiato corto, sempre più corto.
"Seguivo..."mormora George tossendo facendo placare la rabbia impetuosa di Drake. Si tira il folto ciuffo corvino nero indietro, si solleva le maniche delle camice più su nervosamente e urla in preda alla rabbia.
"Cosa?!"urla posizionandosi su di lui.
"Gli ordini...proprio come te..."ribatte George per poi sputargli contro.
Drake si solleva e riprende a pestarlo, finché George non emette più un fiato.
Afferro una sciabola poggiata sul muro e la passo a Drake che osserva con folle sguardo la lama, quasi con ammirazione.
"Che ne dici di inviare un dolce ricordo alla figlioletta?"domando con un sorriso beffardo. Drake sorride e annuisce compiaciuto della mia proposta. Avanza verso George facendo risuonare sul parquet i passi decisi.
Sferra un calcio contro il volto del nostro nemico e alla fine della parata, gli afferra i capelli con forza, una forza tale da sollevare il suo corpo inerme, con un taglio deciso rimuove il capo. Facendo schizzare il sangue ovunque.
Resta fermo davanti al resto del corpo, con la mano che sorregge il capo per i capelli. Inclina la testa nella mia direzione e osservo il suo volto, ha gli occhi spenti e schizzi di sangue adornano il suo viso, sorride in maniera diabolica, un sorriso che mi raggela il sangue e nello stesso momento mi eccita. I suoi occhi blu sono diventate due pozze oscure, dove far annegare tutti i crimini.
Lentamente affonda nella zona più recondita della sua mente.
Dimenticherà tutto come fa spesso, quando viene preso dall'ira sembra che venga accecato da una fitta nebbia, agisce per poi dimenticare.
Mi avvicino a lui, poso una mano sulla sua nuca e lo spingo verso il basso, voglio reclamante la sua bocca ma non me lo permette.
Inclina il labbro lateralmente con sdegno, lascia andare il capo di George a terra e mi spinge via con veemenza. Non lascio la presa dal suo corpo e afferro il suo braccio per evitare di cadere. Ma il suo sguardo diventa sempre più cupo, diventa sempre più pericoloso stargli accanto.
Ma morirei per lui, mi lascerei uccidere dalle sue stesse mani ma solo dalle sue.
"Toccami e ti elimino. Non provocarmi Azrael..."asserisce con tono basso e calcolato.
"Io ti amo..."sussurro con sguardo sognante fissando il suo volto perfetto e mascolino.
Scuote la testa e ringhia frustrato per poi afferrarmi con forza i capelli e farmi inclinare il capo verso il basso. Con una mano mi spinge in ginocchio e resto inginocchiata davanti alle sue gambe in corrispondenza del cavallo dei suoi pantaloni.
"Questo è l'unica cosa che ti spetta. Non puoi avere altro da me..."ribatte per poi sputare del sangue lateralmente. Provo ad avvicinare le mani al cavallo dei suoi pantaloni ma le scaccia via.
"Sei solo una pazza del cazzo..."conclude per poi spingermi completamente a terra e allontanarsi.
Lo seguo in bagno e lo osservo mentre farfuglia delle parole senza senso, mentre si ripulisce.
Io sono matta, lui è matto, siamo perfetti insieme.
Urla come se fosse un dannato e sferra un pugno contro il vetro posto davanti al lavandino. I frammenti cadono nel lavandino man mano che Drake ritira la mano indietro. Alcune schegge si sono conficcate sulle sue nocche ma lui le osserva con distanza.
Non prova più dolore fisico perché il dolore che logora dentro fa molto più male di quello esterno. Solleva lo sguardo verso i rimasugli dello specchio e osserva i frammenti del suo riflesso come osserverebbe i frammenti della sua anima se lo potesse vedere. Provo ad avvicinarmi ma allunga un braccio nella mia direzione ed espande il palmo della mano indicandomi tacitamente di restare dove sono.
Non vuole il mio aiuto, ma ostinatamente avanzo nella sua direzione, non appena incontro il suo sguardo gelido fermo la mia marcia.
"Ti ostini, vorresti essere come lei ma non lo sei. Per quanto possa sembrare folle, lei è l'unica a poter concedere la quiete alla parte peggiore di me" conclude lapidario.
Le sue parole mi feriscono e mi fanno retrocedere di un paio di passi.
Sta tornando ad amarla come una volta, sono inspiegabilmente uniti e legati.
Hanno qualcosa che vorrei che noi avessimo.
"Questo non me lo perdonerà mai..."conclude per poi sorpassarmi con una spallata.
Resto con le gambe sospese dalla finestra e osservo il cornicione con ammirazione, spero che sostenga il mio peso. Sono l'unica superstite che potrà mai portare a conclusione la missione.
Non ci sono altri agenti validi e motivati come me.
Io sono l'unica soluzione ad ogni dilemma.
Poso un piede sulla tegola che produce un leggero cigolio, subito dopo poso l'altro.
Lentamente cammino verso la libertà ed oscillo lungo il pendio del rischio.
Questa è la mia ultima possibilità di vincita e non posso permettermi  in alcuni modo di fallire.

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