Capitolo 27

460 39 3
                                    

"Ingannare ed essere ingannati, si finisce sempre per essere parte del gioco di qualcuno. Almeno una volta siamo stati tutti vittime del gioco..."

Rabab

Passo un dito fra le nostre bocche separate e tumide.
Quasi non ci credo che mi abbia baciata.
L'unica testimone di tanta passione è la luna.
Vorrei che andasse oltre, che mi sbattesse ovunque che mi prendesse dove più gli piace.
Vorrei urlare il suo nome, strappargli la pelle con le unghie per il piacere.
Lasciarmi andare in un mondo tutto nuovo che prende vita ogni volta che mi tocca.
Il suo membro ormai turgido viene disegnato dai suoi pantaloni.
"Dovremmo entrare..."asserisce alla fine, dopo gli interminabili baci passionali che ci siamo scambiati. Mi lascia andare ed indietreggia sconvolto.
Il suo sguardo torna gelido. Assume una postura rigida e torna il soldato che ho incontrato all'inizio di questa missione. Si tira i capelli indietro e sospira.
"Entra prima tu, io ho bisogno di qualche minuto..."asserisce sbruffando nervosamente.
La camicia è sgualcita, ha l'aria scombinata per quanto voglia apparire ordinato. Il suo pantalone elegante evidenzia il suo membro tracciando ogni linea.
"Per smontare la situazione..."aggiungo con un sorriso furbo risalendo con lo sguardo lentamente sul suo viso.
"Se non fossimo nel bel mezzo di una missione e non dovessimo tenere sotto controllo tutto questo casino. Troverei un modo adatto per smontare la situazione e tu Nuvola saresti il mezzo..."sussurra con voce arrochita.
"Sarei il tuo mezzo con piacere..."
Ad ogni passo indietro, mi allontano da lui e creo una distanza.
Non so chi è, conosco l'uomo dei miei ricordi ma non l'uomo che ho davanti.
Ad ogni passo indietro una colonna che regge il ponte che ci collega si distrugge.
"Sei in pericolo ogni volta che sei con me..."afferma con tono duro e distaccato. Assumo un espressione divertita e scuoto la testa.
"L'unico realmente in pericolo fra i due, sei tu..."asserisco con un sorrisetto smorzato.
Fin da bambina sono stata cresciuta secondo le regole della follia.
Viaggiavo con mio zio di casa in casa, senza mai portarci troppo dietro. Spesso dormivamo in case abbandonate, dove non c'era nulla. A volte trovavamo dentro dei vecchi strumenti, come piani o violini. Sapeva suonare il piano io no, quindi mi limitavo a ballare per sconfiggere il freddo dei rigidi inverni tedeschi. Mio zio abbatteva il senso di freddo con l'alcol, mezzo che ha tramandato anche a me.
Mi ha insegnato a non avere nulla e sopportare tutto.
Ecco perché mi porto dietro l'abitudine di andarmene in giro mezza nuda per casa senza riscaldamento e senza patire il freddo.
Mi ha insegnato a sopravvivere, mi ha insegnato a respirare anche quando sentivo un forte peso sul petto.
Entrambi non eravamo soggetti convenzionali.
Sono eternamente fuori, fuori di testa, fuori dai limiti, fuori dai canoni
e fuori da tutte le normali concezioni.
Sono sempre alla ricerca del mondo,
dello strano e del folle.
Sono sempre lontana da quella che si possa ritenere "casa". Ma perché sono così lontana?
Semplicemente perché non ho una casa, perché per me casa è fatta di persone. E la mia vita è sempre stata accompagnata dalla mia sola presenza.
Combatto per prendermi ciò che voglio e lui è una di quelle persone che voglio nella mia vita.
Improvvisamente si accende nella mia testa una lampadina che mi potrebbe aiutare a capire se il "Vendicatore" è il reale reo oppure no.
"Ho un'idea. Vieni con me..."ribatto porgendogli la mia mano. Drake passa lo sguardo dal mio viso alla mia mano testa, e tutto ciò che trasmette è diffidenza.
Non si fida di me, ma d'altronde non si fida nemmeno di se stesso da quello che ho capito.
Il suo lato oscuro per me ha qualcosa di ipnotico e irresistibile, di cui la mia sete di scoprire non può fare a meno.
"Dimmi cosa hai in mente e penserò se accettare o meno la tua offerta..."ribatte.
"La mia idea indecente cela il mio reale piano, maschione..."ribatto ammiccando.
Alla fine nessuno può fermare una come me, una donna che prova persino ad ingannare il diavolo.
Diniega con il capo, ma alla fine afferra la mia mano e accetta la mia richiesta folle. Lo conduco dentro la villa e sotto lo sguardo attento di molti invitati, lo trascino al piano inferiore. Dove Sarah mi ha detto che suo padre ha il suo studio. Poco prima che me lo dicesse, ho sentito Gabriel dire a Azrael che aveva il cellulare scarico e che non poteva memorizzare il suo numero.
Vago con Drake e apro porte a caso alla ricerca dello studio. Finalmente trovo la stanza dello studio, mi guardo intorno e noto che non c'è nessuno. Spingo Drake dentro e io lo seguo e richiudo con cura la porta dietro di me.
Drake prende il suo cellulare e compone dei codici che fanno disattivare le telecamere nella stanza.
"Tu credi che un uomo astuto come il "Vendicatore" possa lasciare degli indizi nel suo studio?"domanda inarcando un sopracciglio.
"Su qualsiasi scena del delitto si trova sempre un dettaglio che riconduce al colpevole. Alla fine si sa che tutti i criminali hanno una vena egocentrica. Lasciamo dietro dei dettagli impercettibili che però li possa distinguere. Sappiamo che gli uomini che stiamo cercando di rintracciare, sono dei cultori della divina commedia..."mormora guardandomi attorno. C'è un ampio libreria nera nello studio. Ci sono numerosi testi su cui il mio sguardo si sofferma. Mi ci vorrebbe troppo tempo per poterli analizzare tutti. Sono venuta qui con il solo scopo di trovare il cellulare.
Mi avvicino alla scrivania trascinandomi dietro Drake. Finalmente trovo il cellulare. Lo afferro e lo sventolo davanti al viso di Drake.
"Come lo sapevi? Qui ci sarà sicuramente qualche traccia!"ribatte con un certo entusiasmo. Prende il cellulare e mi spinge sulla scrivania. Tento di rialzarmi ma Drake mi ammonisce con lo sguardo.
"Poggia il tuo culetto sodo sulla scrivania..."mormora Drake. Afferra il cellulare ed inizia a scrivere una serie di codici. Alla fine sulla schermata compare una grossa tacca che segna il caricamento dei dati che non procede velocemente quanto vorrei.
"Sai già cosa fare se dovesse entrare qualcuno..."asserisce guardandomi sottecchi.
"Non credo che questa mio aiutino meriti un compenso?" domando oscillando con il capo e leccandomi le labbra. Si morde il labbro e sorride divertito dal mio comportamento.
Il cellulare raggiunge il 59% della carica dei dati e questa estrema lentezza, non fa altro che far aumentare le mie palpitazione e la mia ansia di poter essere colta in flagrante.
Ma d'altronde rischiare è la mia attività preferita.
Amo questo genere di gioco.
Creo un diversivo e mi distraggo con il mastodontico e attraente uomo che mi ritrovo davanti.
"Cosa vorresti Nuvola?"domando inarcando un sopracciglio. Lo tiro verso di me e lo rinchiudo fra le mie gambe. È talmente alto e massiccio. Poso una mano sul suo petto ampio stretto nel tessuto sottile della camicia bianca. È estremamente virile e attraente. Poso una mano sulla sua nuca e lo spingo all'altezza del mio viso. Stringo le cosce intorno al suo bacio e spingo i piedi contro le sue natiche inarcando i tacchi. Sul cellulare compare cento per cento. Drake lo riattacca al caricabatterie e nell'esatto momento che lo fa sentiamo delle voci vicino la porta. Mi afferra la gola e stringe la sua mano virile intorno.
"Allora cosa vuoi ragazzina?"domanda divertito assumendo uno sguardo sempre più oscuro.
"La verità..."
La verità ci renderà liberi.
Nell'esatto momento in cui lo dico la porta si apre e Drake si avente sulle mie labbra. Ci metto tutto il convincimento che potrebbe avere una donna che si apparta con il proprio uomo. Gabriel si schiarisce la voce alle mie spalle. Mi volto sconvolta e Drake dal suo canto si schiarisce la voce e si allontana.
"Oh mamma, ci scusi..."mormoro con mortificazione.
Perché Rahe'l è una brava ragazza con cattive intenzioni. Rido mentalmente della mia stessa battuta. Gabriel passa lo sguardo da me a Drake e sogghigna divertito, convinto di aver trovato una coppia che non sa contenere gli ormoni.
"Mi ricordate tanto me e mia moglie all'inizio della nostra relazione..."asserisce con una certa tristezza nel tono di voce.
Non potremo mai tornare indietro, non potremo mai essere liberi come lo eravamo da bambini,
non potremo mai sentire l'amore come lo sentivamo prima.
Possiamo solo affondare nella nostra oscurità.
"Ci scusi, a volte non sappiamo contenerci..." ribatte Drake grattandosi la nuca.
"Non ti dimenticherò mai Nuvola..."sussurra scontrandomi una ciocca dal viso. "Non potrei mai farlo..."aggiunge con una solennità tale che mi fa ricredere per la prima volta nella promesse.
Eppure sembra che lui mi abbia proprio dimenticata.
Si possono dimenticare le persone che si amano di più? Forse non ci siamo mai amati e tra di noi c'era una forte attrazione.
"Non vi preoccupate ragazzi, però sappiate che ci sono zone molto più comode nella villa in cui appartarvi..."ribatte ammiccando. Drake mi tira giù dalla scrivania e entrambi lentamente ci avvicinano verso la porta.
"Beh visto che siete qui, perché non vi sedete. Vorrei parlarvi. In realtà è da qualche tempo che vorrei farlo..."asserisce con un sorriso che non so decifrare perfettamente cosa comunichi.
Se ci avesse scoperti?
Come avrebbe potuto farlo?
Ha sentito magari le nostre conversazioni fin da principio? Questo non lo so!
"Forza ragazzi, non preoccupatevi..."
Acconsentiamo e ci sediamo sulle due sedie in pelle rosse poste davanti alla massiccia scrivania nera lucida.
Le palpitazioni aumento sempre di più e mi fanno sentire viva.
Sembra che sia il mio cuore ad urlare che sono viva.
In questi momenti è come se mi sentissi invincibile e immortale. Come se non potessi mai morire.
Sono io a decidere per il mio destino.
Gabriel si siede sulla grossa sedia in pelle nera e si avvicina. Congiunge le mani come se volesse pregare e sporge il busto in avanti.
"Presuppongo che siate venuti a sapere che faccio parte di un gruppo estremista di ebrei che lottano per i diritti della nostra razza..."asserisce ampliando con una certa convinzione le mani davanti a sé.
"Si abbiamo sentito qualcosa..."asserisce Drake con una certa circospezione. Gabriel annuisce e fa una breve pausa prima di procedere.
"Dopo che Rahe'l  ha difeso quel ragazzo alla mensa. Ho pensato che voi poteste essere delle buone reclute. Ma il nostro movimento per quanto sia estremista nella sua lotta, non usiamo la violenza. Usiamo mezzi opposti a quelli usati da Hitler. Dimostriamo che si può lottare per se stessi, senza far del male. Dimostriamo la nostra superiorità, rispetto alle atrocità compiute in quel tempo. Il nostro movimento si ispira al movimento gandhista. Voi sembrate due bravi ragazzi e penso che possiate esserci utili nella nostra lotta, combattendo un po' gli impeti..."assieme con una certa convizione e con un sorriso a trentadue denti.
La mia pista si fa sempre più chiara, mentre quella che Drake stava seguendo fin da principio, si fa sempre più nebbiosa.
Magari potrei sbagliarmi e loro sono molto bravi a nascondersi. Magari questa è una semplice prova a cui ci sta sottoponendo. Eppure Sarah mi ha apprezzato proprio per la mia ribellione violenta. E se fosse lei a capo di un movimento più folle e distruttivo? Non ci sto capendo più nulla.
"Ci farebbe molto piacere. Anche se sua figlia non si era espressa proprio in questi termini. Ho notato una certa approvazione per i comportamenti un po' come dire, fuori dai suoi schemi della non violenza..."mormoro picchiandomi un dito sulle labbra.
"Sarah ha una visione ancora giovane e immatura della vita. Pensa che con la forza si possa ottenere tutto, presto capirà che dovrà convenire a numerosi compromessi per sopravvivere..."risponde Gabriel pizzicandosi il mento.
"Ci penseremo..."ribatte Drake sollevandosi in piedi e porgendo la mano a Gabriel.
"Non pensateci troppo. In ogni caso sapete dove trovarmi..."ribatte stridendo la mano del mostro dalle mille facce accanto a me.
"Certo..."mormoro sorridendo. Drake mi posa una mano sulla schiena e mi spinge fuori dalla stanza.
Appena richiudiamo la porta dietro di noi uscendo, ci scambiamo uno sguardo carico di domande e incertezze.
Tutte le sue tesi stanno crollando e sulle mie sta piombando il dubbio.
Chi è coinvolto?

Rise upDove le storie prendono vita. Scoprilo ora