"Ci sono eventi che fanno perdere la testa. Ci sono ricordi che ti marchieranno a vita. Ma ricorda, tu stai eseguendo solo gli ordini..."
Drake
Quando scendiamo al piano inferiore, mi aspetto di trovare Khater ma non c'è, a quanto pare sembra aver fatto la scelta migliore ed essersi dileguato.
Accarezzo la schiena di Rabab e man mano scendo con la mano fino ad afferrare una sua natica e sorridere in maniera smorzata. Il mio incontenibile desiderio, ogni volta viene smorzato da qualche dubbio o rabbia.
Mi innervosisce pensare che un altro uomo l'abbia toccata, e mi innervosisce ancora di più se penso che lei prima dell'incidente, era una persona importante per me.
Per me che mai nessuno ha avuto un qualche valore, nessuno contava, nessuno aveva importanza fino al momento in cui i miei ricordi sembrano aver ripreso vita.
"Siamo entrambi liberi..."asserisce improvvisamente come se mi avesse letto il pensiero. "Tu ti sei divertito con Azrael e io mi sono divertita con Khater e..."Scoppia a ridere prima di proseguire perché mi volto sbigottito nella sua direzione.
Due uomini? "Carol..."aggiunge dopo una lunga risata. Non lo trovo tanto esilarante quanto lo trova lei. Carol, il nome mi è familiare.
"Non sarà la tua amica?"domando inarcando un sopracciglio.
"Già, mi aspettavo qualcosa in più. Non dico che non sia stato piacevole ma alla fine sono andata via, dopo aver concluso insomma..."mormora facendo spallucce.
Scoppio a ridere e le do un sonoro schiaffo su una natica.
"Se fossi stata nel mio letto, non avresti avuto modo di fuggire..."ribatto con un sorriso diabolico.
Non le avrei dato via di scampo e sarebbe stata troppo stanca e dolorante per potersi muovere.
Mi mordo un labbro e la osservo con un certo ardore e desiderio. Si infila il cappotto in panno nero e lo lega in vita.
"Non credere che fra te e Khater, tu sia l'unico dotato..."ribatte sorridendo in maniera furbesca.
"Non ho bisogno di vantarmi delle mie doti"ribatto con aria di superiorità dopo essermi aggiustato il cappotto. Lei assume in espressione di adulazione e mi osserva dall'alto verso il basso.
"Dimenticavo che tu sei un vero uomo, non è vero?"domanda con tono di scherno.
"Credo che tu l'abbia capito da sola, ragazzina. Muoviti o faremo tardi..."concludo, spiegandola con poco garbo verso la porta.
Assume un espressione indispettita e cammina con maestria sui suoi alti tacchi vertiginosi che la pongono al mio stesso piano.
Chiudo la porta dietro di me, Rabab digita il codice dell'allarme e fa scattare la chiave nella serratura a laser. Non l'ho mai vista avere così tanta attenzione per qualcosa.
Cammina con sicurezza sui suoi tacchi, per poi abbassare lo sguardo verso la mia auto. Finalmente almeno qualcosa di mio, è giunto a destinazione. La mia Mercedes Door coupé, blu elettrico. Di sicuro non è una macchina che non si lascia notare.
"Non dovremmo apparire un po' sottotono..."mormora con un sorriso divertito.
"Facciamo finta che ho ricevuto una promozione."
Trovo le chiavi sotto lo sportello del guidatore. Sono certo che questo piccolo regalino me l'abbia spedito Fossman, dopo che gli ho urlato contro al telefono e gli ho chiuso il telefono in faccia.
La rabbia la gestisco, gli attacchi di rabbia no.
Apro la macchina e Rabab si siede con maestria sul sedile del passeggero. Chiude lo sportello e si guarda attorno. Accarezza con le dita il cruscotto in pelle e venera con lo sguardo ogni centimetro della macchina. Il rossetto rosso evidenzia le sue labbra.
Questa sera è particolarmente attraente e femminile. Si mette la cintura e mi fissa in attesa che io mi muova. Chiudo il mio sportello e avvio la macchina. Faccio rombare il motore e sorrido prima di partire accelerando e facendo schiantare Rabab contro il sedile. Scoppia a ridere e apre il cancello a distanza.
Usciamo fuori e sterzo tutto a sinistra per poter girare e immettere la macchina sulla strada che ci porterà a destinazione. Poso una mano sulla sua gamba e man mano risalgo lungo lo scollo.
Sono quasi affascinato dalle reazioni del suo corpo. Se andassi molto più a fondo? Se la toccassi nel profondo? Se invadessi il suo corpo?
Mi domando come sia stare dentro di lei, come sia avere le sue unghia conficcate nella pelle, come reagisca il suo corpo prima che arrivi all'estasi.
Mi piacerebbe sentire le sue pareti che si stringono intorno al mio...ma i miei pensieri vengono interrotti nello stesso momento in cui posa la sua mano sul mio pantalone e muove la mano su e giù avvicinandosi sempre di più avvicinandosi al cavallo dei pantaloni.
Il desiderio è percepibile.
Il suo corpo mi attrae, mi piacerebbe assaggiare il frutto prelibato che si apre fra le sue gambe. Più la penso e più divento duro e più lei si avvicina al limite che ambisce di varcare da tempo.
Vuole superare i limiti e toccare il mio corpo,
tenta di sfiorare la mia anima.
Vuole provare a carpire i dettagli della mia storia.
Non sa niente di me,
non sa cosa ho vissuto,
non sa perché sono un mostro.
Non sa cosa nascondo sotto la mia pelle.
Non sono l'eroe che acclamano ma sono solo un diavolo che si maschera da altro.
Mi muovo nell'incertezza e vivo solo ciò che mi permetto di vivere per non perdere il controllo e tornare alle mie vecchie abitudini.
Mi hanno chiamato Drake perché rappresento l'oscurità. Rappresento la morte.
Non ci sono vie di scambio quando qualcuno diventata il mio bersaglio.
Chiunque finisca nel mio mirino, diventa l'oggetto delle mie ossessioni e ho solo l'intento di annientare! Nello stesso momento Rabab percorre con il palmo aperto la mia virilità al di sotto del tessuto elegante dei pantaloni. Sposto lo sguardo su di lei.
"Gioca sporco finché puoi Nuvola, ma quando avrò la possibilità di ribattere, ti conviene sparire!"asserisco con tono lapidario stringendo la sua coscia.
Non sa che cosa le aspetta una volta che avrò superato i miei limiti mentali.
STAI LEGGENDO
Rise up
RomanceRabab e Drake due nomi, due persone che potrebbero rappresentare gli antipodi del mondo. Destini opposti. Un amore dimenticato. Un legame sciolto. Un simbolo di eternità. Vite connesse. "Credi di potermi fermare?"