Capitolo 6

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Canzone : Devil Eyes (Hippie Sabotage ⬆️)

Drake

"Non oltrepassare mai i tuoi limiti..."

"Perché?"

"In quei momenti sarai più debole e potranno colpirti..."

Sorseggio il caffè in tutta calma mentre Rabab continua a dormire nel suo letto in tutta tranquillità. Ho usato del metanolo per farla dormire mentre le estraevo i proiettili. Ho medicato e chiuso le ferite con dello spago, non avevo fili più sottili a disposizione.
Cammino verso la stanza di Rabab e mi siedo sulla poltrona. Noto che si è sposata. Ha la testa che penzola alla fine del letto. Gli occhi chiusi ma in una mano ha una sigaretta che penzola a mezz'aria sopra di sé. La testa oscilla come un pendolo alla fine del letto. I capelli corvini toccano il pavimento e si muovono impetuosi ad ogni oscillazione.
"Sollevati..."comando con tono autoritario. So che è sveglia e so che sa che sono qui. Accavallo le gambe e attendo che apra gli occhi. Spalanca i suoi grandi occhi castani da gatta. Sul suo volto man mano comparo un sorriso provocatorio. Si porta la sigaretta fra le labbra mentre resta a testa in giù ad osservarmi. È un pò fuori di testa la ragazzina. Sbuffa il fumo nella mia direzione.
"Chi sei?" ribatte ridacchiando. "Mi ricordo della tua faccia di cazzo. Mi hai seguita nel Red smoke. Se lavori per lo Stato, non ho intenzione di iniziare a lavorare per la polizia nel campo investigativo. Conosci la porta, sai dove trovarla..."prosegue continuando a fumare e sbuffare il fumo nella mia direzione con fare provocatorio. È proprio insopportabile.
"Alzati..."ripeto sorseggiando la mia tazza di caffè. Non ho intenzione di discutere con lei di questioni di Stato mentre se ne sta tranquilla a fumare a testa in giù.
"No, finché non mi rispondi. Me lo devi, visto che hai combinato un casino con le mie ferite..."borbotta sollevando una gamba e mostrando il mio lavoro alquanto eccelso che ho compiuto con ago e filo.
Ma quanto può essere impertinente?!
"Sono un'ombra senza identità..."ribatto.
"Non basta!"
"Senti ragazzina, dovresti ringraziarmi, visto che ho salvato il culo a te e tua sorella. Per quanto riguarda le tue ferite, nessuno avrebbe potuto fare lavoro migliore con i mezzi disponibili..."ribatto.
Con uno scatto della schiena si solleva e si volta carponi nella mia direzione con la sigaretta frapposta fra le labbra. Indossa una canotta nera larga, ma nella sua posizione si allarga abbastanza da far intravedere il reggiseno che nasconde sotto. I capelli cadono in una cascata ai lati delle sue spalle. Si sfila nuovamente la sigaretta e sbuffa il fumo ma questa volta lateralmente.
"Me la stavo cavando benissimo da sola. Non ho chiesto il tuo aiuto. Chi ti manda? Mio zio?"Si siede alla fine del letto e allarga le gambe mostrando letteralmente le sue mutandine in tessuto. Dove ha messo il pudore? Anche la sua sfacciataggine non mi dispiace affatto. Mi piacciono le donne audaci e che ostentano sicurezza ma lei lo fa in maniera esagerata.
"No, Rabab. Mi il mio mandante è un altro. Devi collaborare con me..."ribatto con tono deciso. Si solleva dal letto e cammina mezza nuda nella mia direzione. Si ferma a poca distanza dal punto in cui mi trovo. Tento di mantenere lo sguardo fisso sul suo volto anche se mi risulta difficile. Talmente vicina...e talmente priva di vestiti! "Prima di parlare dovresti vestirti..."asserisco sollevandomi in piedi. Si sfila la canotta e me la getta in faccia con fare strafottente! Ma che cazzo! Lancio la tazza esattamente a qualche centimetro di distanza dal suo volto. "Senti ragazzina! Io non collaboro mai con nessuno! Quindi adattati anche tu a questa situazione del cazzo!"urlo fuori di me avanzando nella sua direzione puntandole un dito contro. Lei resta immobile. Incrocia le braccia e inarca un sopracciglio. Sembra che nulla possa smuoverla nemmeno una bomba!
"Altrimenti cosa fai? Mi prendi a sculacciate? Credo di essere un po' cresciutella..."ribatte terminando la sua sigaretta e sbuffandomi il fumo in faccia. Devo uscire da qui, altrimenti giuro che la strozzo! Mi incammino spedito verso la cucina, compongo il numero del mio capo e attendo che mi risponda.
"Per essere un'agente non sei molto conformista. Sai Drake, mi aspettavo un uomo in giacca e cravatta sottomesso alla sua patria. Tu sembri più un ribelle che si nasconde fra la schiera dei soldati..."asserisce Rabab alle mie spalle. Chiudo la chiamata e infilo nuovamente il cellulare in tasca.
"Sai già tutto?"
Come diavolo ha fatto?
"Mi sottovaluti troppo. Credevi che dopo il nostro incontro, non avrei fatto delle ricerche su di te..."ribatte con un sorrisetto sfrontato.
"Il mio profilo non è nei database..."
Come ha fatto a trovare delle informazioni?
"Per questo ho capito che non eri un delinquente, ma nemmeno un poliziotto, quindi per deduzione ho capito che fossi una spia." Spegne la sigaretta dentro un bicchiere. Cammino con indosso un semplice completo intimo nero. Ha un seno non troppo grande ma sodo che è messo in evidenza dal reggiseno. Gli slip sono semplici in tessuto ma sgambati. Ha delle gambe chilometriche e toniche. Un culo alto e sodo...non è affatto male dannazione!
"Allora sentiamo perché dovrei essere qui..."proseguo incuriosito fissando ogni suo singolo movimento. Si siede sul tavolo e ondeggia con le gambe.
"Non collabori mai con nessuno...quindi dovrai collaborare con me? L'ultimo caso che ho tratto che sembra coinvolgere degli interessi dello Stato, è stato quello di un bambino scomparso che ho trovato morto. 104 bambini tedeschi sono stati ritrovati morti nell'ultimo mese. Le loro esecuzioni sono avvenute tutte con lo stesso rito. Si suppone che dietro ci siano degli estremisti che vogliono colpire il potere della Germania. Esecuzioni mirate che indeboliscono lo Stato e il senso sicurezza dei cittadini, generando scompiglio e caos. Ed è qui che entriamo in gioco io e te. Ma io e te siamo due persone distinte, non siamo un noi e non siamo abituati a lavorare insieme. Quindi non sono come due come noi potranno portare ordine, se abbiamo già noi stessi un casino dentro" conclude terminando la sua analisi. Mi poggio contro il muro e incrocio le gambe.
Siamo come il giorno e la notte.
Disciplina e caos chiusi nella stessa stanza e che mirano allo stesso fine.
Non so come potrà andare a finire questa collaborazione ma...
"Dobbiamo trovare il modo di andare d'accordo."
"Non mi fido di te..."asserisce con una certa schiettezza.
"Nemmeno io mi fiderei di me ragazzina..."

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