Capitolo 33

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Canzone : Darkside (Oshins ⬆️)

"Sei sola, impara a sopravvivere senza mai chiedere aiuto. Nessuno ti tenderà la mano ma sarai tu a tendere la tua alla fine, la tua sarà tesa e stretta intorno al loro collo..."

"Sarò il loro angelo della morte..."

Azrael

L'amavo con tutta me stessa ma l'ordine che mi era stato impartito era di distruggerli.
Avrei voluto collaborare anch'io nel mettere la bomba anni fa e eliminarla ma a quei tempi fui esclusa dai piani, perché ero troppo accecata dall'amore per poter far del male a Drake.
Ero talmente invidiosa, partecipavo ai loro giochetti a tre solo per poterlo avere per me, per un po'.
Non si lasciava sedurre da nessuna, eppure sono bastati un paio di occhi da cerbiatta per fargli perdere la testa. Strofino via il sangue dal mio corpo, direzionando le mani sotto il soffione della doccia. Quando l'ho colpita, ho sentito il potere nelle mie mani.
Avevo il potere di eliminarla, oppure tenerla in vita. Avevo tutto il necessario per porle fine alla sua vita, se Drake non fosse intervenuto, avrei portato il mio piano a termine. Ma con le sue ferite, non penso che andrà molto lontana.
Non sono l'unica taglia sulla sua testa ad ogni modo. Siamo in tanti a desiderare la testa della figlia di George.
Il mio ruolo era nascondermi e nascondere i miei intenti, così come tanti altri.
Non sono la sola a nascondersi nella schiera dei nemici. Ce ne sono tanti altri molto più vicini. Ma Rabab è abbastanza diffidente da non parlare del suo lavoro, nemmeno con le persone a lei più care.
Si tiene i suoi pensieri ben stretti.
Lei merita il mio odio, ho perso tutto per colpa sua e di quel maledetto, a cui abbiamo fatto tagliare la testa.
Sento ancora il mio cuore pulsarmi nelle orecchie. Mi massaggio la cute e mi rilasso sotto il getto caldo della doccia. Ho inviato qualche messaggio a Drake, gli ho chiesto dove fosse ma non mi ha risposto. Sono certa che starà portando la sua nella brunetta al sicuro. Per quanto lui voglia mostrarsi intransigente e cinico, per lei finisce sempre per provare qualcosa.
La loro storia si ripete all'infinito. Si dimenticano l'uno dell'altra ma per qualche strano motivo sembra che continuino ad appartenersi e volersi.
Si gravitano sempre attorno e questo non fa altro che farmi ribollire il sangue.
Per anni Rabab è uscita dalla sua vita e nonostante l'abbia accontentato ogni più strano desiderio di Drake, non mi ha mai guardato nella stessa maniera in cui guarda lei.
Mi ha sbattuta in ogni maniera possibile e con diverse partner ma io non ero essenziale nei sui ménage a trois. Io ero solo un elemento che poteva esserci ma anche non esserci.
Lo desidero con tutta me stessa.
Se non posso averlo io, non l'avrà nessuna, Rabab compresa.
Ormai Drake è come un uomo morto che cammina, la sua strada è già segnata e non ci sono seconde vie d'uscita.
Deve pagarla anche lui, la deve pagare per la sua assenza di sentimenti nei miei confronti, la deve pagare per tutte le volte che mi ha cacciata e trattata male.
Lui la pagherà con la sua vita!
Poggio le mani contro le piastrelle e inclino il capo sotto il soffione della doccia. L'acqua scorre lungo il mio capo e mi fa scendere i capelli davanti come una tendina.
Ricordo ancora, come mi ha trattata quando eravamo a Chicago per una missione.
Ricordo ancora il modo in cui mi cacciò dopo avermi usata, insieme un'altra agente che era nel nostro stesso corpo di missione.
Aveva preso entrambe con passione, aveva conceduto ad entrambe estasianti attimi di piacere intenso. Ci aveva consumate, ci aveva usate, esattamente come le cartine delle sue sigarette.
Il suo sguardo dopo il sesso non era mai rilassato ma cupo come se la sua mente fosse eternamente altrove, ma con Rabab non era così, anche semplicemente quando la toccava, i suoi occhi esprimevano qualcosa in più.
Ogni volta che lui la sfiorava era presente in quel momento e non assente. Si ancorava al suo corpo e non si smarriva nell'oscurità che abita la sua mente.
Il capo dell'agenzia decise di chiamarlo oscuro, proprio perché nei suoi occhi non c'era mai nulla, ogni volta che li fissavi, era come guardare nell'oscurità.
Come vedere un cumulo indistinto di corvi neri che volano nel cielo.
Non c'era nulla di bello da vedere.
Eppure ogni volta che c'era quella stupida ragazzina, cambiava, sembrava come se fosse tornato a casa dopo un lungo viaggio.
Io volevo per me quei sguardi, io volevo quei baci, quelle carezze, volevo anche tutte le dannate promesse che si scambiavano.
Io volevo ciò che lo loro avevano. Invece mi trovavo a mani vuote e li osservavo come uno spettatore guarda una commedia romantica o come una donna che guarda con invidia la sua vicina che ha la vita perfetta.
Sarei potuta essere io la casa di Drake!
Sarei potuta essere io la sua destinazione! E invece no! La sua destinazione doveva essere la mia peggior nemica, quella che mi aveva sempre tolto tutto dalle mani, fin da principio! Lei dannazione! Non la sopporto proprio, con quell'aria da squilibrata e la testa eternamente sospesa fra le nuvole!
Eppure per ciò che mi ha fatto e ha fatto alla sua famiglia, dovrebbe vivere dentro un lup infernale da cui non ci dovrebbe essere via d'uscita, invece vive libera da ogni rimorso.
I sensi di colpa non l'hanno distrutta, ma sarò io a farlo! La giustizia sarà fatta una volta per tutte!
Deve pagare per i suoi peccati! Le persone come lei non meritano una seconda possibilità! Non meritano nemmeno di camminare sullo stesso suolo, su cui camminano gli altri!
Chiudo il soffione della doccia, la pelle brucia ma il dolore è sopportabile. Non posso far altro che sopportare!
Ho sopportato per ben due anni la loro storia d'amore del cazzo! Ho sopportato per cinque anni di non poterlo avere per me! Ho sopportato troppo!
Poggia le mani sulle spalle opposte e incavo le unghie nella pelle della schiena per poi trascinarle man mano sul davanti, graffiando in profondità la pelle sensibile.
Ho sbagliato! Dovevo portare a compimento la mia missione e merito di farmi male.
Piomberò nelle loro vite come l'angelo della morte e li porterò via da qui! Non meritano una seconda possibilità!

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