Capitolo 22

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"Seguo le fiamme per trovare l'accesso all'inferno"

Canzone: Outta my mind (Des Rocs ⬆️)

Drake

La passione è un leone che ruggisce, si fa sentire e ti fa vibrare l'anima.
Illumina il corpo di adrenalina.
Ed è così che mi sento mentre il corpo di Azrael sbatte producendo un rumore secco, ogni qualvolta che il mio bacino sbatte contro il suo culo, ormai arrossato.
Avevo bisogno di liberarmi, non potevo lasciarmi guidare dall'istinto e prendere Nuvola.
Non potevo perdere.
Azrael geme e oscilla con il capo. Sorregge il peso sui gomiti e gli avambracci, la schiena è incurvata e fa emergere la spina dorsale.
Nella stanza aleggia l'odore del sesso. I capelli li trattengo nella stretta del mio pugno e li tiro ogni volta che ho voglia di dar sfogo alla mia rabbia. Il preservativo è lucido delle sue secrezioni. Ormai si è lasciata andare già due volte a vibranti orgasmi mentre io continuo a sbatterla e tento di liberarmi. Le schiaffeggio con forza la natica destra e spingo sempre più forte, lei avanza sul letto.
Geme per il dolore, geme per il piacere. Spalanca la bocca e dà un suono, a tutto il piacere che prova.
Geme e basta e sinceramente non mi interessa poi così tanto il motivo per cui lo faccia. Rincorro il mio orgasmo.
Con la mano sinistra le tappo la bocca, non voglio sentirla e con la mano destra arpiono la pelle della sua natica sinistra.
Innegabilmente non mi sarebbe dispiaciuto fare una cosa a tre, con Azrael e Rabab. Ho già sperimentato questo genere di piacere con Shona, un'altra spia che faceva parte del nostro gruppo di missione.
Non mi sarebbe affatto dispiaciuto zittire Nuvola in maniera adeguata.
Azrael mi inumidisce la mano di saliva. Porto la stessa mano contro la sua nuca, la spingo contro il materasso e le premo la testa contro. Resta con il culo esposto e la faccia compressa contro il piumone. Mentre la mia mano stringe con forza parte della sua nuca e i suoi capelli. Lei si lamenta ma a me non importa. Abbasso lo sguardo e fisso le labbra fra le sue gambe ormai gonfie che mi accolgono.
Scarico tutta la mia rabbia dentro di lei e mi lascio andare in un orgasmo intenso che mi libera la mente per qualche minuto.
Resto fermo impalato dietro di lei.
Con una gran voglia di smettere ma allo stesso tempo ricominciare.
Le lascio andare i capelli e mi sfilo dal suo corpo. Mi libero del preservativo e resto qualche secondo accovacciato sulle ginocchia dietro di lei. Azrael si accascia sul letto. I capelli sono un disastro, sono completamente arruffati. Gli occhi sono dischiusi. Eppure io non sento più quel senso di appagamento, che lei ancora percepisce.
"Sento un intenso formicolio fra le gambe..."ammette gracchiando.
"Uhm..."ribatto sollevandomi del letto per poi gettare il quarto preservativo nel cestino.
Sono così arrabbiato e non sono soddisfatto.
Tutto tranne che soddisfatto.
Lei si solleva e si siede sul letto, io dal mio canto mi sollevo e cammino nervosamente nella stanza. Mi osserva mentre mi muovo nella stanza in maniera concitata.
In questo esatto momento una sigaretta non mi sarebbe dispiaciuta.
Ma non sono più schiavo del vizio, non sono più schiavo del desiderio, non sono più schiavo della donna.
Non sono più legato da catene ma sono libero di fare quel che mi pare.
"Esci. Voglio restare solo..."asserisco indicando con un cenno della testa la porta della mia stanza. Lei corruccia lo sguardo per poi sollevarsi. Sa come sono fatto, non è la prima volta che faccio così.
Sono solo attimi di perversione, non c'è nulla se non un momento ma nulla di eterno.
Il sesso è questo, il mondo va avanti così.
Sesso e vizi.
Io ne godo godo solo qualche volta, quando non posso farne a meno.
Senza fare storie si solleva dal letto. Osservo i suoi grossi seni tondi, ricolmi di lividi che portano il segno delle mie dita e della mia bocca, così come i suoi fianchi. Riprende i suoi vestiti e si riveste velocemente in maniera meccanica.
"Quando vuoi, sai dove trovarmi alpha..."sussurra suadente. Ammicca nella mia direzione ed esce dalla mia stanza dopo essersi rinfilata la sua tuta aderente da palestra. Sono le quattro del mattino.
Chissà cosa stara facendo Nuvola. Improvvisante Azrael rientra in stanza.
"Ti ho detto di levarti dalle palle..."urlo con rabbia. Lei solleva le mani in difesa e indietreggia.
"Calma maschione, volevo solo dirti che la tua coinquilina non è in casa. Fossman mi ha chiesto di tenerla d'occhio..."aggiunge.
Ma che cazzo! Dove diavolo è andata? Afferro i boxer e me li infilo nervosamente.
Se solo non ci fosse la missione di mezzo, la ucciderei!
Mente mi infilo la felpa osservo lo schermo del cellulare. Le ho inserito dei cip che mi permettono di localizzarla nelle cose che utilizza di più. Fra  cui anfibi, cellulare e anche su qualche felpa nera. Controllo sul cellulare ma risultano tutti nello stesso punto ed è la sua stanza. Spalanco la porta e lo ritrovo tutti poggiati sulla sua scrivania. Ha lasciato un biglietto e sopra c'è scritto:"mi credi così stupida? Divertiti con Azrael. Farò altrettanto." Ha inserito uno simile con una faccina che ammicca. Accartoccio il bigliettino e lo lancio lontano da me. Mi lascio andare, e ciò che deve essere sotto il mio controllo non lo è più.
"Non voglio nessuno durante le mie missioni per questo motivo!"urlo fuori di me dando un calcio secco contro la parete che si incavo.
Azrael resta in silenzio e mi osserva mentre man mano emerge una delle parti più oscure di me. Ribalto la scrivania e urlo per la frustrazione. Oggi c'è il compleanno di Sarah di mezzo e non posso accettare errori e lei per le sue stupide ripicche ne sta compiendo uno bello grosso! Devono fidarsi di noi e se non ci dovessero vedere come la coppia unita che credono che siamo, non lo faranno mai! Non entreremo mai nel loro fottuto sistema e non potremo aiutare i bambini.
Tutto questo perché non sono stato capace di tenere a bada i miei impulsi. Necessitavo di appagare i miei desideri. Volevo liberami letteralmente le palle!
Giro gli occhi al cielo e mi copro il viso.
"Sono stato un coglione!"abbaio fuori di me.
"Ti stai..."prima che Azrael possa proseguire, le punto un dito contro per poi poggiarlo sulle le labbra e farle capire che deve stare in silenzio. Non so come potrei reagire. 
"Non puoi pretendere di conoscermi. Abbiamo scopato qualche volta! Conosci le mie dimensioni ma non sai che cosa passa nella dimensione della mia testa..."urlo avanzando in maniera minacciosa verso di lei. Azrael non si muove, è abituata a uomini come me.
"Allontanati, altrimenti non ci metterò molto a darti un calcio dritto fra le dimensioni che conosco..."ribatte con un sorriso beffardo.
"Se dovessi provarci, prima di arrivarci, finiresti di culo per terra. Ti puoi levare dalle palle. La troverò da sola e ne pagherà le conseguenze!" La sorpasso con una spallata e prendo la mia giacca in pelle e le chiavi della mia Jaguar coupè nera. Azrael esce di casa come una ladra.
Esco anch'io e mi incammino verso la macchina con un unico obbiettivo.
Trovare Nuvola e farla dissolvere!

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