Capitolo 29

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"Tutto cambia da un momento all'altro bisogna muoversi in fretta e adattarsi..."

Canzone: Black samurai ⬆️

Drake

Do un pugno deciso contro il volto di uno dei miei aggressori.
"Pensavi che non ti trovassi? Pensavi che non riuscissi a trovare le tue tracce da debole codardo!"urlo fuori di me dandogli un altro pugno contro il viso.
Nella mia testa si perpetua l'immagine dello sguardo perso di Rabab. Ora è sola proprio come me.
Dovrà semplicemente adattarsi al cambiamento e continuare a sopravvivere. Di alcuni cambiamenti nella sua vita, in un certo senso, ne sono responsabile.
"Sembri proprio una puttana russa incazzata, schiaffeggi proprio come una donna..."ribatte Hurlick.
È uno dei peggiori sicari sul mercato russo.
Non ha alcun motivi per avercela con me o con Rabab, quindi l'unico motivo che l'abbia condotto a volerci uccidere è che qualcuno l'abbia ingaggiato per eliminarci. "Sto perdendo la pazienza!"asserisco estraendo un coltello dal taschino della mia giacca. Ho la camicia imbratta di sangue, e l'aria di un pazzo.
Osservo la mia figura nel riflesso dello specchio e mi rendo conto che ho l'aspetto del mostro perso nell'oscurità, non sono più l'uomo pieno di controllo.
Ho il volto pieno di cicatrici e ferite causate dagli ultimi scontri, il mio sguardo è più assente del solito. Faccio oscillare la lama fra le dita e sogghigno per poi iniziare a gravitare attorno alla mia preda. Ogni passo risuona dentro la stanza vuota e asettica. L'ho portato in un edificio abbandonato nella periferia di Berlino. Nessuno lo può sentire, se non gli animali che avranno voglia di mangiare la sua carcassa una volta che avrò finito.
"Pensi di potermi far parlare minacciandomi con quello?"domanda con tono ilare.
"Credo che tu mi stia sottovalutando troppo. Sei finito nelle mani del peggiore. Quando sarò solo all'inizio mi pregherai di smettere..."asserisco poggiando la lama al centro della sua fronte. Urlick sorrido e mi sputa il sangue contro. Gli afferro il mento e inizio ad aprire la pelle del suo capo, tracciando una linea abbastanza profonda al centro della fronte.
Urlik urla e prova a dimenarsi ma lo mantengo fermo come posso. Attendo che mi preghi prima di fermarmi. Man mano il sangue cola copiosamente dalla sua fronte per poi spargersi sul suo viso.
Le sue urla rimbombano nella stanza. Mi lecco le labbra e sorrido divertito.
Sarò un maniaco, forse un sadico, ma non mi importa.
Sono un animale pericoloso che lui ha deciso di provocare.
Ho voglia solo di farlo urlare per il dolore, fino al calare del sole.
Attenderò l'oscurità per confondermi e uscire da qui dopo aver raggiunto il mio intento.
"Fermati! Ti dirò chi mi ha mandato! Ti prego!"urla appena ho raggiunto il retro del suo capo. Stavo disegnando un cerchio perfetto seguendo la circonferenza della sua testa.
Mi dispiace dovermi fermare, sarà per un'altra volta!
"Cosa dici Urlick?"domando incavando fino a far sfiorare il suo cranio. So esattamente fin dove posso spingermi. Questa è la giusta motivazione di cui ha bisogno.
"Fermati! Ti prego!"urla ormai in preda al dolore. I suoi occhi azzurri sono offuscati da tutto il sangue che gli colava dalla ferita.
C'è sangue ovunque.
Tutto prosegue perfettamente finché non sento degli spari ed entra come un proiettile dentro la stanza, Rabab con altri due uomini. Tentano di prenderla ma lei si scansa abilmente.
Come diavolo è arrivata qui? E quei due chi diavolo sono?!
Uno di loro la afferra. Le blocca le braccia ma Rabab allunga la gamba verso l'alto e gli colpisce il viso, appena l'uomo allenta la presa, gli dà una testata. Il secondo tenta di prenderla ma lei gli dà un calcio fra le gambe che lo fa piegare. Gli afferra la testa e gli dà una ginocchiata dritta sul viso. Il primo tenta di aggredirla nuovamente ma Rabab sferra un over heand che lo fa finire a terra privo di sensi.
È pura dinamite, sembra indistruttibile.
Incede nella mia direzione sculettando nei suoi pantaloni neri in pelle con giacca abbinata. Le labbra sono rimarcate da un rossetto nero. I capelli li ha lasciati sciolti e cadono in onde perfette poco più sopra.
"Urlick! Che piacere vederti!" asserisce Rabab. Mi sfila il coltello dalla mano e prima che possa fermarla lo pianta nel ginocchio dell'uomo. Si poggia di peso sopra facendo sprofondare sempre più affondo la lama.
É fuori controllo.
"Se dico il suo nome sono morto! Ha una rete troppo grossa!"asserisce urlando.
"Chi? Anche nelle mie di mani sei morto Urlick, non ci ho messo molto a stordire i tuoi amichetti! Cosa diavolo vuole l'agenzia da noi?"urla Rabab fuori di sé.
L'agenzia? Ma che diavolo sta dicendo? La fisso stranito come se avesse appena detto una blasfemia in chiesa. Ma lei sembra avere l'espressione seria e convinta.
"Che diavolo stai dicendo?"urlo fuori di me tirandole un braccio.
"Drake le donne sono le migliori manipolatrici! Sanno cosa dire e come farci cadere nella loro ragnatela che tessono giorno dopo giorno..."asserisce Fossman.
Mi sta ingannando, ma a quale scopo? Vuole che mi ribelli come lei alle regole? Oppure la perdita di suo zio le ha dato alla testa? Non so più cosa diavolo pensare. Ma perché l'agenzia mi avrebbe dovuto scegliere per questo caso, se poi aveva l'intento di eliminarmi. Urlick si è irrigidito e non emette un fiato.
La dannata pazza accanto a me, sembra proprio aver fatto centro.
"Allora chi diavolo ti ha mandato? Fossman? Oppure Mostars? O Azrael? Per chi diavolo lavori? Voglio il suo dannato nome!"urla fuori di sé Rabab. Urlick ride e reclina il capo. Sputa del sangue lateralmente ma prima che possa iniziare a parlare, un proiettile viene scagliato contro il suo capo. Sia io che Rabab ci voltiamo verso il punto da cui è arrivato il proiettile e ritroviamo sul ciglio della porta Kather.
"Dobbiamo andarcene! Stanno arrivando altri uomini. Sono in troppi e non abbiamo armi a sufficienza. In ogni caso lui non vi avrebbe detto nulla..."afferma Kather e fa spallucce. Ringhio frustrato e mi tiro i capelli indietro.
Era questa la pista che stava seguendo da sola Rabab. Una pista su cui io cammino e seguo le indicazioni, mentre lei scruta da lontano.
Magari tentano entrambi di manipolarmi e vogliono farmi cadere nella loro trappola. Devo capire qual è il loro piano. Usciamo correndo fuori dall'edificio.
"Non ho intenzione di fregarti, non avrei alcun motivo..."asserisce Rabab prima di infilarsi il suo casco nero da gatta e salire sulla sua moto. Accende il motore e si avvia, seguita da Kather in sella alla sua di moto. Salgo in macchina e li seguo lungo una strada secondaria nella boscaglia.
Appena sbuchiamo sulla strada, due macchine mi placcano e tentano di farmi uscire fuori strada. Rabab rallenta ed estrae una pistola dal retro dei pantaloni. Spara contro le ruote di uno dei range rover corazzati e lo fa finire fuori strada.

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