Capitolo 1

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Buongiorno. Oggi il primo giorno di superiori, sono super emozionata. Mi alzo dal letto spegnendo la sveglia delle 7:30, con tanta voglia di vivere vado in cucina dove mi preparo la colazione.
Quest'anno ci siamo dovuti trasferire in Giappone perché hanno offerto un lavoro qua sia a mia mamma che a mio babbo. A me hanno dato una borsa sportiva(?) se si può chiamare così e io ho scelto di andare alla Karasuno.  
Fortunatamente la mia è una famiglia molto ricca quindi, d'accordo con mia mamma e mio babbo ho deciso di prendermi una casa. Non mi trovavo molto bene a stare a casa mia, non con i miei genitori ma a casa mia in generale, preferivo stare da sola e questo accadde. La casa era a 1 piano, ma aveva 3 stanze da letto, 1 bagno, 1 cucina, 1 salotto e la mia stanza preferita... quella dove tenevo tutte cose riguardanti anime e pallavolo, le mie più forti passioni. Ovviamente essendo una ragazza ancora adolescente ho avuto bisogno di uno studio e un giardino abbastanza grande dove c'è una piscina e una rete da pallavolo(cosa fondamentale). Naturalmente ho i miei che mi paga ciò di cui ho bisogno e se ho bisogno sono a Tokyo dove abitano insieme a mia sorella.

Come sempre mi sono persa nei miei pensieri... è ora di prepararsi. Come prima cosa vado in bagno e faccio una doccia. Poi vado in camera e mi vesto da scuola, con la divisa e la gonna che non sopporto. Preparo lo zaino di pallavolo poi faccio colazione ed esco.

Appena arrivata a scuola chiedo aiuto per trovare la presidenza che fortunatamente era libera. Busso, entro e mi presento "Buongiorno signor preside, io sono una nuova studentessa" dissi"volevo chiedergli se era possibile avere una gonna più lunga o un paio di pantaloni. Non so qua come funziona ma non sono abituata a tenere la gonna" conclusi con un sorrisetto. "Buongiorno lei deve essere la signorina Corsini giusto?" Anuii "la volevo informare che qua in Giappone le ragazze usano le gonne e i maschi i pantaloni, la rispetto e la capisco ma purtroppo non le posso dare neanche una gonna più lunga... però se vuole è possibile usare delle calze o calzini un pò più lunghi" disse il preside. "Va bene, grazie lo stesso"
Ogni passo che facevo mi sembrava che la gonna si alzasse sempre di più. Mi sentivo a disagio ma fortunatamente nessuno mi osservava.

Arrivata in aula mi misi a sedere in fondo, ancora avvolta nei miei pensieri quando ad un certo punto si avvicinò a me un ragazzo della mia altezza circa con capelli arancioni e sorriso sul volto.

"Ciao, e occupato questo posto?" Domandò "no non è occupato" risposi. Lui si mise accanto a me e poi parlò"io sono Hinata Shoyo, piacere" disse. "Elisa Corsini". "Tu a che club ti iscriverai?"mi chiese "quello di pallavolo"dissi io "davvero?! Anche io! In che ruolo giochi? In che squadra giocavi? Sei brava? La tua specialità?" Disse emozionato. "Sono stata sia palleggiatrice che libero, però mi trovo bene pure come opposto. Per la squadra, vedi... non credo tu la conosca dato che sono italiana. Se sono brava non te lo so dire ma la mia specialità è la difesa e il palleggio" risposi. "Sei italiana? Che figooo! Comunque io gioco come schiacciatore, purtroppo alle medie non ho potuto giocare gran che perché non avevo una squadra e una volta trovati i membri e il campionato a cui partecipare siamo stati subito eliminati" disse triste. "Tranquillo, capita tante volte!" Dissi.

A interromperci fu la professoressa che entrò in classe per iniziare con il presentazioni. Le lezioni che finirono abbastanza in fretta. Io e Hinata ci dirigemmo verso la palestra.
Arrivammo alla palestra e appena aprimmo la porta trovammo una persona.

"COSAAA?!"gridò Hinata. Appena ci sentii entrare la persona in questione si girò verso di noi facendo cadere la palla che si era lanciato sulla testa. Era un ragazzo alto, occhi azzurri, capelli neri, era carino.

Non mi notò neanche, era accecato da Hinata. "Sei quello di l'anno scorso... ma non so il tuo nome" disse "Hinata Shoyo" rispose il rosso "mi ricordo bene di te" si girò verso di me "ma di te no...." io non risposi ero troppo timida. "Aspetta... io ti ho già visto... come ti chiami?" Chiese "Corsini Elisa" risposi. Aspettò qualche secondo pensando probabilmente a chi ero e poi "si, io so chi sei, quella ragazza che giocava nella nazionale italiana l'anno passato"
Volevo che nessuno sapesse di me, e invece no. "Ehm si, tu sei?" Chiesi "piacere Kageyama Tobio"disse.

Just us-Kageyama TobioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora