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"Per tutti i ragazzi

che percepiscono le particelle di stella 

scorrere nelle loro vene"

- Unknown 


Dopo quell'improvviso malore, Adela nota un cambiamento in Madame Cohen: è silenziosa, pacata, poco propensa al dialogo; eppure, al contempo, le rivolge sempre più premure, e i suoi occhi acquosi brillano intensamente ogni volta che li punta su di lei.

«Ma chére, non mi hai ancora chiesto un giorno di permesso».

Sono le quattro e mezza di un pomeriggio soleggiato, Madame Cohen si trova nella sua stanza con Adela, ed è intenta ad acconciarle i capelli.

Adela è molto rilassata, adora quando la donna decide di pettinarla e farle provare dei vestiti, quasi fosse la sua bambola a grandezza naturale.

La giovane solleva le sopracciglia, e balbetta: «Oh, non ne sento la necessità, per il momento. Preferisco tenerli da parte nel caso sorga l'evenienza».

Madame Cohen annuisce, il volto contratto in una smorfia di concentrazione, mentre prova a intrecciare una ciocca di capelli ribelli partendo dalla radice.

«Non hai amici, un fidanzato?» sembra più affermare che chiedere.

«Ho delle amiche, sì. Nessun fidanzato» si affretta a specificare lei, imbarazzata.

«Una così graziosa creatura».

Adela sospira, pensierosa.

«Che c'è?» le chiede la donna, quasi scocciata.

«Nulla, signora».

«Problemi di cuore?».

«Nessun problema, pensavo solamente che nella mia vita non è ancora entrato nessuno di speciale, e la cosa talvolta mi rattrista».

La donna scoppia a ridere: «Ma chére, sei ancora tanto giovane, di che ti struggi?».

«Dei ricordi, delle delusioni» risponde la ragazza, sconsolata.

Madame Cohen le si mette di fronte, le afferra con determinazione il mento e, costringendola a guardarla dei chiarissimi occhi azzurri, le dice: «Ne avrai ancora molte di delusioni, e molti di ricordi che fanno male. Quindi è meglio se ti fai già venire la pelle dura, se non vuoi soccombere alla vita».

Detto ciò, torna alla sua postazione e inizia a pettinarle i capelli con forsennatezza, facendole quasi male.

«Ahi», si lascia sfuggire Adela, basita dalla dura reazione di Madame Cohen.

«Uomini, credono di poterci prevaricare, lo credono da sempre. Col tempo ho imparato che nessuna donna può essere realmente imbrigliata, che tutte nasciamo libere ma che molte si sottomettono perché credono che questa sia l'unica via percorribile».

«No, io non sono così, e Alex questo lo sapeva bene» Madame Cohen si perde in questo polemico soliloquio, e Adela desidera solo che le lasci andare la povera ciocca martoriata.

«Ricorda, dovrai sempre aver chiara in mente una cosa: tu sei di te stessa, e dipenderai sempre e solo da te, che ti piaccia o no. C'è chi ti tradirà, chi ti lascerà, e mi auguro che non accada mai ma... potrai anche essere picchiata. Chi ti farà del male per scelta e chi per ignoranza, e chi ancora perché non avrà scelta».

«Ascoltami, l'amore è una bellissima illusione, vivilo come si vive il sogno di una notte, ma poi svegliati quando è il momento di farlo. Non richiudere gli occhi per inseguire l'attimo che non tornerà più. Comprendi?».

Apologia delle cattive ragazzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora