"Ho paura di aver già vissuto
tutto così intensamente quando
ero con lei, che adesso
tutto quello che proverei sarebbe
una versione più tiepida di quello
che ho già provato".
Una porta che sbatte.
È questo il rumore che richiama Adela dal mondo dei sogni.
Il sole è già alto, che ora potrà mai essere?
Scosta senza troppa cortesia la mano di Bastian, che è appoggiata al suo seno destro, e cerca i suoi indumenti.
Come può essersi addormentata? Quanto avrà dormito?
Non si è mai resa conto di quanto fosse vero che in quella casa il tempo è stato abolito fino a quella mattina.
Luigi sarà sicuramente passato a svegliarla, come sua consuetudine, e non l'avrà trovata.
Si saranno spaventati, o avranno intuito subito dove ha passato la notte. E se l'avessero vista mentre entrava nell'atelier di Bastian?
Cosa avrebbe pensato Madame Cohen di lei?
Adela è così agitata da non aver nemmeno il tempo di fermarsi a ripensare alla notte prima: è tutto così confuso, come se stesse ripescando dalla memoria qualcosa avvenuto mille anni prima.
Le pare di sentire ancora le mani di Bastian sul suo corpo, e il profumo del giovane le è rimasto addosso, impregnato nella sua pelle.
Non potrebbe mai spiegarlo a Madame Cohen, quale forza magnetica l'ha spinta verso di lui, la scorsa notte; un'attrazione che non è riuscita a fermare, neanche mentalmente, neanche per un secondo.
Ma sa benissimo che, agli occhi dell'anziana donna, lei apparirà come l'ennesima ragazzina sprovveduta, una mosca finita nella tela del ragno.
Mentre si sta rivestendo, sente una voce alle sue spalle: «Già vestita? E io che pensavo di risvegliarmi con il bel spettacolo del tuo corpicino steso accanto a me».
Nonostante l'apprensione, Adela non può fare a meno di sorridere fra sé, galvanizzata.
«Madame Cohen sarà furiosa. Non ho idea di che ore sono, non so se è mattina o pomeriggio, se è già sveglia o sta ancora riposando, e non ho passato la notte (quel che ne rimaneva per lo meno) nella mia stanza. Devo andare, devo cercare Luigi, o Marisa».
Bastian scende dal letto: il suo sesso rosso attira lo sguardo di Adela, anche se tenta di dissimulare.
Bastian se ne accorge e sorride, il suo tipico sorriso sornione: «Devi proprio andare?».
«Devo», risponde risoluta la giovane e, prima che Bastian abbia il tempo di attirarla a sé, si ode un grido.
«Marisa», bisbiglia Adela, col cuore in gola.
Infila velocemente la porta, dimentica di chiuderla, percorre il lungo corridoio che conduce alla stanza di Madame Cohen, da dove ha sentito provenire il grido.
Fuori dalla stanza della sua padrona, la governante si stringe la mano sugli occhi, come se volesse cancellare un'immagine raccapricciante.
Adela cerca di entrare, ma Luigi le blocca il passaggio.
«Che succede? Ditemi che è successo! Fatemi vedere la signora!».
Luigi scuote la testa, la sua stazza copre quasi completamente la porta, impedendole la visuale.
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Apologia delle cattive ragazze
General Fiction- Vincitrice WATTYS 2021 - 1994, Nord Italia. Adelaide è una giovane dall'anima poetica e sensibile, insofferente a un mondo grigio e asettico come quello in cui vive. Le condizioni economiche della sua famiglia la costringono a svolgere lavori m...