Capitolo 19 Una lunga conversazione deprimente

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Non sapevo che cosa era più strano: se trovare i fratelli Ortega a casa mia o vedere i fratelli Ortega vivi e vegeti a casa mia, insieme a Drogo.

Matt e Daryl erano seduti sul divano e Drogo era appoggiato al piano della cucina e li guardava torvo.

- Che succede? – chiesi notando le espressioni dei due.

Non sembravano felici di vedermi. E allora mi veniva spontaneo chiedermi per quale razza di motivo si trovavano a casa mia.

Matt si alzò e mi venne incontro. Vicino, molto vicino, quasi a sfiorarmi le scarpe con le sue.

Sentii Drogo sbuffare.

- Perché? – mi chiese.

- Perché cosa? –

- Matt sta cercando di chiederti per quale motivo stai lavorando per il nemico giurato della Carter Corporation – disse Daryl.

Ed eccoci qui. Quel momento in cui venivo sgamata.

Che poi, Ryan avrebbe dovuto aspettarsi che prima o poi i miei amici e colleghi avrebbero indagato e chiesto delle risposte. Non gli era proprio passata di mente quella possibilità?

E ora io dovevo vedermela con due di loro. Forse e dico forse, avrei dovuto accettare la proposta di andare a vivere al Crystal Palace.

Anche se quello significava che avrei dovuto passare più tempo con James Oswald-Descieux. Da una parte avrei voluto girare il più possibile al largo da quell'uomo, dall'altra parte...mi attirava e mi faceva scalpitare il cuore come non mi era mai capitato.

- Allora? – mi chiese Matt risvegliandomi dai miei pensieri.

Scossi il capo, cercando di dimenticare il ricco e sexy ereditiero del Secret Palace.

- Chi ve lo ha detto dove lavoro? – chiesi a quel punto.

Sia Matt che Daryl indicarono Drogo che si strinse nelle spalle.

E menomale che avrebbe dovuto coprirmi!

Lo fulminai.

Avevo due possibilità: dire la verità e far andare Ryan su tutte le furie o dire una bugia e perdere due dei miei più cari amici. Mentre pensavo alla possibilità di perderli però non sentii la fitta al petto che avevo sentito quando avevo deciso che volevo tornare a Mistery Spell, anzi mi apparve di nuovo il volto di James per la mente.

Sospirai. La verità era che dicendo la verità a loro due non andavo a perdere nulla.

- Io lavoro per Ryan – confessai – Mi ha mandato lì per spiare i nemici con un nome falso e una storia finta –

- Cosa? – chiese Matt.

- Ma è pazzo? – chiese Daryl.

Drogo ghignò.

Annuii e presi a raccontare per filo e per segno il mio lavoro lì e quello per cui Ryan mi aveva mandato. Gli spiegai da quanto tempo lavoravo lì e per quanto tempo avrei dovuto lavorarci ancora. Gli dissi anche della loro proposta di trasferirmi al Crystal Palace come tutti gli altri dipendenti.

L'ultima informazione non la presero bene perché ritenevano che in quel modo ci sarebbero state più possibilità di farmi scoprire. E quando gli dissi che Ryan invece approvava gliele dissero di tutti i colori.

In tutto il racconto tralascia un solo piccolissimo dettaglio: ovvero James Oswald-Descieux.

- Ma ragazzi dovete promettere che non lo direte a nessuno, nemmeno a Ryan! Non dovrete dirgli che ve lo ha detto – dissi alla fine del racconto.

- No non lo faremo ma solo perché sei tu – disse Matt.

- Però devi prometterci che starai attenta – aggiunse Daryl.

- Lo prometto –

Poi mi si avvicinarono e mi lasciarono un bacio sulla guancia ciascuno. Per un attimo avevo avuto la tentazione di scostarmi ma mi ero fatta forza e me l'ero impedito.

Se ne andarono poco dopo lasciandomi con Drogo che continuava a ghignare.

- Non potevi stare zitto è – gli dissi.

Ridacchiò e lo guardai male.

- E tu invece...parlami un po' di questo James? – chiese facendo sprofondare il mio stomaco sotto terra.

***

POV JAMES
Uscii dalla doccia e mi tamponai i capelli.

Mi misi poi l'asciugamano sulle spalle e andai al mio computer privato aprendo la cartella privata di Sharon.

Fissai i suoi occhi azzurri attraverso lo schermo. Guardare la sua foto non era come averla di fronte ma dovevo farmelo bastare per ora.

Lei con quel suo sguardo confuso, innocente e limpido.

Era la prima volta che avevo a che fare con una ragazza come lei.

E la cosa che mi scocciava era che quel lurido bastardo di Ryan Carter stava cercando di usarla contro di me.

Ma non lo avrei permesso. Avrei portato Sharon dalla mia parte e l'avrei liberata dalla presa di Ryan. Come aveva fatto a costringere una ragazza del genere a fare il lavoro sporco non lo sapevo proprio.

Anche io ero un bastardo e sfruttavo le persone ero più spietato di Carter e il lavoro sporco lo facevo da me, mi piaceva sporcarmi le mani. Ma se c'era una cosa che odiavo era quando una persona, soprattutto un uomo, sfruttava le donne a suo piacimento, usandone il bel visetto e le capacità.

Mi accesi una sigaretta e la portai alle labbra.

Guardai ancora la foto di Sharon, poi chiusi il profilo dell'azienda e aprii quello di Instagram aprendo il profilo di Miriam Oraciotti.

Sorrisi.

Ryan Carter me l'avrebbe pagata cara.

Is It Love? (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora