Capitolo 16 Maledetto ascensore

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Sono le quasi le 18 finalmente tra un po' stacco e potevo riposarmi dopo la giornata faticosa che ho dovuto sopportare.

Ripensavo a James Oswald-Descieux, c'era qualcosa di tenebroso e misterioso in lui che mi attirava, quello che provavo per lui mi spaventò perché mi sentivo goffa e impotente. La donna forte e potente che ero diventata non c'era più, scomparve appena James mi parlò. Sono le 18:30, non c'è più nessuno, preparai la borsa, mi avviai verso l'ascensore per andare al 5 piano a salutare alcuni dipendenti con cui feci amicizia, loro finivano il turno verso le 20. Quando arrivò l'ascensore, c'era un uomo di spalle, appena si girò capì chi avevo di fronte, era......James.

Il mio cuore saltò un battito appena lo vidi.

- Guarda che si rivede – disse lui, il suo tono di voce era sicuro.

A me però mise inquietudine.

A mala voglia, entrai nell'ascensore.

- A che piano va lei? – dissi io, volevo fargli capire che non mi intimoriva.

- Sharon ti ho detto di farmi del tu, comunque al quinto, grazie – disse lui.

- Mi scusi ma non sono abituata a dare del tu a un mio superiore per rispetto – dissi io, sinceramente non sapevo come mantenere autocontrollo, lui mi mandava in tilt il cervello. Quando stavo con lui non riuscivo a essere me stessa.

- Lo so che lo fai per rispetto ma bisogna anche un po' menefreghista, no? – disse lui con voce roca.

Come può essere dannatamente sexy, dovrebbero arrestarlo per tutta la sua bellezza, che io chiamerei bellezza proibita o bellezza pericolosa.

- a-allora ci proverò, mmh vediamo.... J....J....Ja....Jam....Jame....James..... – dissi balbettando.

Che figura di merda, voglio morireeeee.

Appena si chiusero le porte, sentì subito caldo.

Odiavo questo ascensore perché andava lento solo quando ero imbarazzata o a disagio, ma perché tutte a me.

- sai Sharon, ho saputo che tu vieni dalla Carter Corporation e che hai litigato con Ryan e hai pensato di vendicarti lavorando per noi, giusto? – disse lui inarcando un sopracciglio.

No no noooooo.

E se avesse scoperto la mia vera identità, calma Miriam calma.

RESPIRA

- si esatto, mi dica, non si sarà mica interessato a me? – dissi io cercando di restare impassibile alla sua domanda.

- non mi fraintenda, è solo che spero che tu non sia un'infiltrata mandata a Ryan, sai si dice lui sia in grado di fare molte cose, ma se mandasse una sua dipendente sotto copertura ne rimarrei sorpreso – disse lui.

Ansia vai via.

- beh... sei io sono un'infiltrata allora lei è George Clooney, no seriamente, io non sarei in grado di mentire – dissi io cercando di rimanere seria.

Ad un certo punto l'ascensore si ferma e si spengono tutte le luci.

Dimmi che non sta capitando a me. Sono bloccata in ascensore con il mio superiore e che è pure un figo. Sono da sola con lui al BUIO.

Ma perché tutte a me.

- non ti preoccupare – disse lui digitando qualcosa sul telefono.

Iniziò una conversazione al telefono.

- senti, siamo rimasti chiusi in ascensore........ah ok....COSA...... va bene ok – disse lui attaccando la chiamata.

- a quanto pare, è saltato il contatore, per risistemarlo ci vogliono 4 ore al massimo - disse lui.

COSAAAAAAAAAAAAAAAA.

4 ORE CHIUSA QUI DENTRO CON LUI, E PER DI PIÙ AL BUIOOOOO!!!!!!!!

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