Capitolo 23 Non è umano

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- Daryl... - sussurrai guardandolo.

Lui sapeva benissimo come stavano le cose non avrebbe dovuto avvicinarsi a me, la cosa non avrebbe dovuto nemmeno sfiorargli la mente. E invece eccolo qui, ad ignorare un pericolo di cui gli avevo parlato.

Ma che poi, che diavolo stava facendo Ryan?

Prima mi mandava sua sorella a recitare la parte dell'accusatrice e adesso Daryl. Voleva far saltare la mia copertura e fare un casino con il lavoro?

- Perché ti ha portato al gala? – mi chiese il maggiore degli Ortega.

- Piuttosto voi che ci fate qui? Non dovreste esserci e poi...Il Boss! Davvero? – chiesi.

- Abbiamo detto a Ryan che sapevamo e per non farlo andare fuori di senno gli ho proposto il piano di venire al gala e portare Maccini ma a quanto pare... -

- A quanto pare cosa? – chiesi cominciando a preoccuparmi.

Non mi piaceva il modo in cui il suo sguardo era cambiato e si era andato a scurirsi.

Daryl scosse il capo.

- Non lo so, di preciso – disse – So solo che Giorgio ha detto "Mi dispiace ma non posso...non faccio affari con il demonio" –

Mi sentii rabbrividire. Non potevo credere a quelle parole. Possibile che James era in grado di spaventare un boss della mafia? E senza fare nulla, tra l'altro?

- Miriam? – mi chiamò Daryl.

- Mh? –

- Promettimi solo che starai attenta, quel tipo... non mi piace -

Due ore dopo

Rientrai a casa sfinita.

Mi aveva riaccompagnato James ma non ci eravamo nemmeno rivolti la parola e c'era stata un sacco di tensione tra di noi.

Io ero in dubbio per quello che aveva detto Daryl e James sembrava perso nei propri pensieri.

Dentro casa trovai Drogo ancora sveglio, seduto al tavolo.

- Che fai in piedi? – chiesi confusa di trovarlo ancora alzato.

- Nulla – mi rispose vago – Ti sei divertita? –

- Diciamo – ammisi e gli raccontai tutto quello che era successo e i dubbi che mi avevano messo per la testa.

Quando finii Drogo si limitò ad annuire.

Cosa strana da parte sua. Anche perché se aveva notato qualcosa di strano in James me lo avrebbe detto.

- I tuoi ex colleghi sono strani. Tutto qui e le faide tra umani anche. Ora va a riposare e non pensare più a queste cavolate ok? – mi disse.

Annuii ancora parecchio confusa ma ero troppo sfinita per mettermi a pensare anche allo strano comportamento di Drogo.

POV DROGO

Una volta che fui sicuro che Miriam si era addormentata uscii di casa passando per la finestra, in modo da non fare rumore e non svegliarla.

Dovevo fare questa cosa per assicurarmi che non le sarebbe accaduto nulla.

Una volta sceso a terra cominciai a correre. Le immagini intorno a me erano sfocate e gli altri si muovevano a rallentatore. In pochi minuti raggiunsi il Crystal Palace, seguii il suo odore e la sua aura che erano inconfondibili per il mio naso e i miei sensi di vampiro e mi arrampicai sul palazzo, raggiungendo la sua suite. Perché non aveva un appartamento ma un vero e proprio piano in quel palazzo!

Trovai una delle tante finestre aperte ed entrai.

Avevo i sensi in allerta eppure non mi accorsi di lui finché non mi ritrovai sbattuto contro il muro e con una mano che mi stringeva la gola.

Era buio e davanti a me vedevo un paio di occhi rossi e luminosi. Ringhiò e mi lasciò andare, rintanandosi nella parte più buia della stanza in cui ci trovavamo.

- Tu sei il coinquilino di Miriam – disse la sua voce.

Era indubbiamente quella di quel James, ma era distorta e più roca.

Sorrisi.

- Chissà perché non sono stupito che tu sai chi è! – dissi con un ghigno.

- Ritira le zanne vampiro – ribattè – Non ho intenzione di farle del male. Sei venuto qui per assicurartene giusto? –

- Si ma anche per capire...che cosa sei... -

- Nulla che ti interessa – rispose – Ho già la mia buona dose di problemi quotidiani, ci manchi solo tu –

Inclinai la testa di lato e in quel momento mi resi conto che io e lui avevamo un nemico in comune e un'amica da proteggere.

- Ryan Carter sa cosa sono ed ha ricattato Miriam con il mio segreto per farle fare questa follia e anche tu ce l'hai con lui...inoltre io e te siamo più simili di quello che sembra, Carter dopotutto è solo un umano – feci notare.

Lo sentii fare un verso tra la frustrazione e il soddisfatto.

- Voglio schiacciare Carter ma...non così. Farò al metodo umano –

- Che è più cruento del nostro da alcuni punti di vista – borbottai – Comunque era solo per dirti che non sono tuo nemico e per assicurarmi che non accada nulla a Miriam –

Non mi rispose ma sospirò.

Poi si fece avanti, uscendo dall'ombra, e rimasi scioccato, cosa strana visto che ero immortale e ne avevo viste di tutti i colori.

James indossava solo un paio di pantaloni e aveva il petto nudo, sopra alla pelle dei segni che non avevo mai visto prima stavano cominciando a svanire come fumo, i canini erano più lunghi di quelli umani, aveva gli occhi rossi e luminescenti e una strana linea nera, che sembrava una sorta di corona era disegnata sulla sua fronte, in cui al centro c'era una pietra rossa; due corna ricurve spuntavano dalla sua testa e dietro la schiena aveva delle enormi ali d'angelo nere.

Davanti ai miei occhi tornò umano, come lo avevo visto quella sera quando era venuto a prendere Miriam, senza maglia però.

James si sgranchì il collo.

- Odio trasformarmi, ogni volta è sempre più complicato tornare umano – disse – Ma comunque, vampiro, te l'ho già detto, non farò del male a Miriam, anzi ti dico, il mio istinto mi spinge a proteggerla –
- Sempre così – ammisi.

Ed era vero, veniva istintivo proteggerla alle volte.

- E nemmeno io sono tuo nemico –

Annuii.

Poi decisi di dare voce ai miei pensieri, pensieri che avevo avuto quando l'avevo visto in quella forma di poco prima.

- Sei un demone, vero? – chiesi.

James scosse il capo.

- Mezzo – disse – Sono un mezzo demone per l'esattezza -

Is It Love? (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora