Capitolo 51: L'ultimo pezzo del puzzle

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Naruto venne condotto dai due nel laboratorio che aveva esplorato in precedenza. Lì era apparecchiata una tavola con un bel pranzo a base di pollo, purè e insalata.
Orochimaru invitò Naruto a sedersi e lui silenzioso obbedì.
"Immagino che ti abbia fame..." esordì Orochimaru mentre Kabuto gli serviva del cibo "Non è avvelenato o drogato, mangai tranquillamente..."
Naruto sapeva del rischio che correva ma obbedì, tanto sapeva che probabilmente era comunque condannato a morte. Mangiò. Aveva fame, molta fame, ma fece di tutto per non abbuffarsi.
Aveva appena finito il pollo che Orochimaru iniziò il suo racconto: "Immagino che una delle domande che vi siete sempre posti voi agenti sia che passato ho avuto io... Ebbene Naruto, posso dirti che nonostante sia rimasto orfano molto molto giovane, nessuno ha vissuto più serenamente la giovinezza di quanto l'abbia vissuta io. I miei genitori morirono che ero solo un bambino, quindi non avevo avuto il tempo per imparare ad amarli o ad odiarli a pieno... Mi affidarono ad un caro zio a cui ero molto affezionato.. Anzi, non era proprio mio zio... Diciamo che era un parente acquisito grazie a un matrimonio combinato... si chiamava Tobi..."
Naruto sobbalzò sulla sedia.
"Oh, ti ricordi di lui? Sì, lui fu il K che negli anni 50 tradì l'agenzia. Era oltretutto un membro degli Uchiha... Però ai tempi in cui mi adottò, non sapevo nulla di questi intrighi. I miei mi avevano lasciato un sacco di soldi, quindi passai una giovinezza in un ambiente molto agiato, molto ipocrita sì, ma ancora lontano dalla criminalità. Fu quando divenni maggiorenne che scoprii tutti gli intrighi che mio zio aveva organizzato. E lui mi chiese se volevo far parte della banda. Accettai, e con sua grande sorpresa, mi rivelai come capo perfetto, più spietato e determinato di lui... Fu in quel periodo che scoprimmo la grotta, questa grotta, e iniziammo i lavori per costruire un rifugio. C'era un problema però: e se la grotta fosse stata scoperta 'ufficialmente'? A quello pensai io, facendo costruire quella macchina che hai visto prima. Chiunque sarebbe morto a causa del gelo. Purtroppo le cose non andarono esattamente come volevo: quando entrò qui quel gruppo di speleologi, alcuni riuscirono a sopravvivere. Tuttavia, questo luogo venne considerato maledetto da allora.. Nessuno sarebbe entrato mai più... Quindi in fondo, la mia idea aveva funzionato..."
Fece una pausa per bere, poi continuò: "Tobi tradì l'agenzia verso la fine degli anni 50. Contava sul fatto che Temari, l'unica che avrebbe potuto fermarlo, non sarebbe mai diventata K perchè donna. Invece venne eletta a unanimità. La nostra operazione per uccidere il primo ministro saltò e Tobi fuggì, lasciando me a capo dell'organizzazione. Ero ancora giovane e avevo appena ultimato i lavori su questa grotta, mi misi subito al lavoro per riuscire in ciò che Tobi non aveva fatto. Avevo capito che l'unico momento in cui il primo ministro sarebbe stato scoperto era il G12, ma fallii anch'io. Il padre del tuo amato Sasuke, mi catturò quando ormai era tutto pronto. Furono lui e la sua famiglia ad occuparsi di me. Ma io ero più furbo. Non parlavo e l'organizzazione continuava le sue attività criminose."
Orochimaru si interruppe girandosi verso Kabuto.
"Devo ringraziare te per questo... senza di te, sarebbe andato tutto a puttane..."
Kabuto chinò la testa in segno di sottomissione e ringraziamento.
"Mentre Kabuto metteva a ferro e fuoco ogni città, rapinando, spacciando, uccidendo, io continuavo a farmi violentare senza dire una parola. Fu allora che al padre di Sasuke venne in mente l'idea di offrirmi del denaro e la possibilità di proseguire indisturbato in cambio dei nomi. Io feci finta di cedere, ma in realtà rigirai solo la frittata a mio favore. Gli dissi che in più lo avrei anche aiutato a tradire l'agenzia, come aveva fatto il suo lontano parente Tobi. E fu così che partecipai alle sue terribili uccisioni, addossandomi la colpa di tutto... Ah, mi ero dimenticato di dirti che nessuno dell'agenzia sapeva che io ero prigioniero, tranne gli Uchiha..."
Orochimaru si sporse in avanti fissando Naruto.
"Fui io a mettere sotto tua madre Naruto... Fukuma la attirò al parcheggio con una telefonata... Io ero in macchina e non appena passò, premetti l'acceleratore e le spappolai come un piccione..."
Naruto lasciò cadere il braccio penzoloni sgranando gli occhi. Voleva alzarsi e prenderlo a pugni ma sentì Kabuto puntargli la pistola alla nuca.
"Naruto... Non volevo farlo... Tua madre era a posto... Ma mi sembrava giusto che tu sapessi che anche se non sono stato il mandante sono comunque stato la mano che ha compiuto il delitto..."
Bevve di nuovo.
"E ti dico di più... avrei dovuto ammazzare anche te... ma mi rifiutai... Eri così carino da piccolo..."
Naruto sentiva la testa pulsaegli. Strinse i pugni e si morse il labbro nel tentativo di contenere rabbia e dolore.
"Fu a quel tempo che, in gran segreto, Tsunade e Jiraya smisero di occuparsi di me e incominciarono a dare la caccia agli Uchiha. Io nel frattempo avevo fatto dei nomi ed ero riuscito a tornare al mio posto. Ma si capì subito che i nomi erano falsi o di poca importanza. Fui catturato di nuovo e durante la prigionia ebbi modo di incontrare anche il piccolo Sasuke... lo spaventai credo... Comunque, anche allora non parlai e alla fine si decise di condannarmi a essere un drogato per tutta la vita per poi lasciarmi libero di nuovo... Ti dirò, è una tortura dover dipendere da una pasticca..."
Orochimaru prese dalla tasca una scatoletta da cui estrasse una pillola che mandò giù.
Di nuovo, le sue pupille si dilatarono paurosamente.
"Ma io mi posso permettere tutte le pasticche che voglio... Da allora però avevo perso molta fiducia e, al contrario di quello che avete sempre creduto, non sono più il vero capo dell'organizzazione 'SERPENTE'... ho ancora un buon posto e sono stato io ad organizzare l'attentato che ha ucciso Kakashi... Ma a me interessa solo la vendetta..."
Orochimaru sorrise. Un sorriso orribile.
"La macchina che avete distrutto era solo una delle tante che sono in corso di costruzione... ce ne sono tante tante altre... Io adesso sono solo... tutti mi credono morto immagino... ma sono solo insieme all'ultimo degli Uchiha... non potevo avere occasione migliore... In effetti dovrei ringraziarti Naruto, per averci chiusi tutti e quattro qui dentro."
Naruto non sapeva che dire.
Si sentiva la testa vuota e il corpo privo di qualunque forza.
"Questa è la verità... adesso il puzzle è completo... sei contento Naruto?"
Naruto sentì qualcosa di orribilmente ironico nella voce di Orochimaru. Saltò in piedi e corse in avanti per ucciderlo, dimenticandosi di Kabuto.
Questo intanto aveva preso una siringa e aveva iniettato velocemente della morfina nel corpo di Naruto.
Il biondo cadde a terra quasi subito.
Lentamente i suoi occhi si chiusero lasciando spazio solo all'oscurità.

La missione nella Grotta del GeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora