Capitolo 30: Sogno erotico

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Naruto sporse il naso fuori dal caldo piumone in cui si era avvolto.
Gelo.
Dio mio, quanto faceva freddo in quella dannata grotta!
Il suo braccio sembrò sussultare quando si mosse. Eppure Sasuke era riuscito a medicarlo bene, almeno apparentemente.
Quando si erano svegliati e avevano trovato le luci accese, tutti e due avevano provato sentimenti diversi. Naruto era stato contento, perchè aveva pensato che in questo modo avrebbero avuto una speranza per uscire. Invece Sasuke era diventato all'improvviso pallidissimo, aveva tirato fuori la pistola e lo aveva trascinato fuori dalla stanzetta e l'aveva costretto ad entrare dentro la grotta. Lo aveva trascinato molto in dentro. Durante il percorso avevano rischiato di cadere nei terribili burroni un paio di volte. Si erano spinti sempre più in dentro finchè Sasuke non aveva illuminato, con una piccola torcia, una piccola rientranza in una delle pareti della grotta, una delle poche a non avere stalagmiti o stalattiti. Una specie di grotta nella grotta.
"Entra qui dentro Naruto, aspettami, non muoverti e tieni il braccio dritto." Aveva detto Sasuke spingendolo per terra.
Naruto aveva atteso e dopo un pò Sasuke era tornato con uno ziano con dentro delle scatolette di cibo e delle bottiglie di liquore, le poche che era riuscito a procurarsi dalla cucina distrutta, un'altra torcia, un kit medico che aveva preparato di persona (e che era ben fornito visto che l'infermeria non aveva subito danni dopo l'esplosione) e un paio di giacche a piumone. Aveva medicato il braccio a Naruto e gli aveva fatto indossare una delle giacche, che puzzava di sangue perchè era stata presa da un cadavere, poi era tornato indietro al rifugio per prendere le coperte. Il moro era tornato giusto in tempo, perchè aveva iniziato a far freddo quando si ripresentò con due pesanti piumoni, uno che faceva da 'materasso' l'altro che li copriva. Sasuke si era subito disteso il più vicino possibile a Naruto.
"Dobbiamo fare calore in ogni modo." aveva detto Sasuke "Stiamo vicini. Domani cercherò di procurarmi altre cose da mangiare e altri piumoni. Ti fa male il braccio? Qui ci sono degli antidolorifici. Lo so senza acqua è quasi impossibile mandarli giù, ma è anche impossibile avere dell'acqua qui e i liquori vanno conservati per i momenti più freddi..."
Ma il gelo sembrava filtrare anche quelle coperte.
"Naruto, rimetti dentro il naso, che stai facendo uno spiffero."
Naruto riportò il naso sotto il piumone ben volentieri.
Nel buio non riusciva a distinguere Sasuke, ma sentiva le sue braccia che in qualche modo lo stringevano a se.
"Passami un'altra di quelle pasticche, per favore." disse il biondo.
"Guarda che non ce ne sono molte, ne hai già prese due. Ti fa così male?"
"Sì?"
"Bhè, allora è il momento migliore per imparare a resistere."
Naruto sbuffò.
Sasuke era davvero impossibile.
Il tempo sotto quella coperta, a riparo da un freddo omicida, sembrava non passare mai. Naruto aveva dormito parecchio, ma i suoi sogni erano stati immagini terribili, tutte legate al ghiaccio.
Aveva visto se stesso affogato in un lago ghiacciato. Hinata seppellita viva nella neve. Le sue bambine massacrate da piccoli pezzi di ghiaccio che tagliavano la loro pelle come vetri.
No, dormire era impossibile e comunque era un'attività che alla lunga lo annoiava.
"Sasuke?"
"Cosa?"
"Vuoi... Ti va se parliamo un pò?"
"Parlare? E di che?"
"Non lo so.. del tempo magari.."
"Fa freddo fuori?"
"Piantala!"
Nel buio, Naruto immaginò il cinico e freddo sorriso di Sasuke.
"Scherzavo Naruto. Comunque non ho molta voglia di parlare."
"Tu non hai mai avuto voglia di parlare con me, e non ho ancora capito perchè."
"Dio Naruto, adesso esageri, perchè non puoi stare in silenzio dieci minuti? I tuoi genitori non ti hanno mai insegnato a...?"
Ma Sasuke si interruppe.
Naruto non aveva mai avuto genitori.
Come era potuto uscirsene con una frase del genere?
Sentì Naruto girarsi dall'altra parte emettendo un lieve gemito.
"Naruto... Naruto..."
Sasuke non sapeva chiedere scusa.
Non aveva mai chiesto scusa a nessuno.
"Naruto... Io... io..."
Ci fu silenzio per parecchio.
Il respiro del biondo si fece all'improvviso regolare.
"Naruto?"
Stava forse dormendo? Sasuke non ne era sicuro.
Con una mano gli solleticò leggermente la nuca.
Lui non si mosse.
Sta dormendo... Non può vedermi... non può disturbarmi...
Sasuke chiuse gli occhi e si abbandonò ai suoi pensieri.
Nei suoi pensieri, sua moglie non aveva mai avuto una parte importante.
Prima che si sposassero, lei era stata protagonista assoluta. Ma già l'anno dopo il matrimonio non aveva più pensato a lei.
Anche in quel pensiero era solo una comparsa.

Sasuke si immaginò solo in un teatro insieme con una ragazza seduta due file più avanti. E' come quella Karin che aveva conosciuto al bar della 'Sirena' ma aveva i capelli neri.
Sua moglie è sul palco e recita.
Lui intanto si sta avvicinando alla ragazza. E' molto più bella di Karin, ha dei bei seni e due occhi penetranti.
Ecco adesso è alle sue spalle. Fa un colpo di tosse. Lei si gira. Parlano. Lui le tocca i morbidi capelli. Lei arrossisce si alza, ammicca, si muove con grazia e arriva fino al bagno.
Sasuke la segue perchè sa che lei ci sta. Ma prima di entrare in bagno vede un giovinetto. Un ragazzo che avrà poco meno di sedici anni. Sta uscendo dal bagno e zoppica. Dalla porta del bagno spunta la testa di suo padre.

"Devi imparare a usufruire di ogni cosa Sasuke, questo è fondamentale per una spia... Anche delle persone Sasuke... Le persone non sono altro che oggetti.... Usale Sasuke, usale sempre e porterai a termine con successo ogni missione..." diceva suo padre.

Sasuke osserva il ragazzino. Gli ricorda tanto un altro ragazzo che aveva conosciuto all'accademia delle piccole spie. Sì, è proprio lui!
Deidara si chiamava ed era esperto di esplosivi, d'aspetto femmineo tanto che da lontano poteva sembrare una ragazza. Aveva i capelli rossi, ma li tingeva di biondo perchè preferiva quel colore. Anche Sasuke amava il biondo. Un colore caldo...
Sasuke lascia perdere la mora e segue il ragazzo. Esce dal teatro, lo pedina fino a un locale. C'è anche la mora lì.
Deidara si siede vicino alla mora e ammicca verso Sasuke.
Oh, lo stavano aspettando... Che carini.
Sasuke si siede tra loro due.
Lo prendono, iniziano a toccarlo e lui tocca loro. Arriva ub cameriere. Sasuke è convinto che voglia cacciarli via, ma poi si rende conto che è suo padre.

"Gli esseri umani vogliono solo il piacere Sasuke, scorda l'amore, non esiste, è solo una profonda amicizia mutata in matrimonio." diceva suo padre.

Sasuke continua a divertirsi. Ora è tra le braccia del biondo. Ha un corpo molto caldo. Gli occhi però sono diversi, sembrano diventati azzurri ma Sasuke non ne è sicuro. Il biondo fa scendere la sua mano sotto i pantaloni di Sasuke e inizia a dargli piacere. Sasuke geme. La mora è sparita, ma non ha importanza, non serve più. Ha trovato chi può dargli piacere e questo basta. La mano si muove... Ormai ci siamo quasi... Sta venendo...

"SASUKE CHE CAZZO FAI!!" strillò all'improvviso Naruto.
Sasuke si girò.
Aveva visto e sentito tutto? Ma allora non stva dormendo!
"Sasuke, che diavolo stavi facendo?"
Sasuke si sentì in imbarazzo.
"Io... Io..."
"Ti stavi... Ti stavi... Ti stavi masturbando con me vicino cazzo!!"
"E allora? Uno: non fai parte delle mie fantasie erotiche, due: stavo cercando di scaldarmi..."
"Non me ne frega niente! Non farlo mai più!"
Naruto gli voltò le spalle e per parecchio tempo non disse più nulla.





NOTE
(Non ho fatto la scena di masturbazione esplicita perchè preferivo fare una panoramica delle fantasie di Sasuke; so che questo capitolo può sembrare parecchio disturbante ma volevo iniziare così; prometto che mi impegnerò di più a fare qualcosa di più 'normale' la prossima volta)

La missione nella Grotta del GeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora