Prologo: Il male in agguato

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La "Grotta del Gelo" si trova sulla montagna più alta della catena montuosa del continente Nipponico. Tuttavia non è in cima, bensì sotto la montagna.
Per quanto il nome possa sembrare banale e comico, non è nè uno nè l'altro.
Durante l'anno 19XX fu scoperta da una squadra di esploratori che fecero il grande errore di passare lì la notte. Il giorno dopo, alla base in superficie, dei trenta che erano partiti, se ne ripresentarono solo quattro. Di questi uno era in coma e uno con le gambe completamente congelate (furono costretti ad amputarle).
Infatti, mentre durante il giorno la grotta mantiene le temperature normali di una grotta, durante la notte avvengono delle strane gelate improvvise, che possono raggiungere anche i sessanta sotto zero (ma solo nella stagione invernale9.
Questo gelo improvviso ("è incredibile quanto possa gelare in fretta la temperatura lì dentro" disse uno dei pochi supersiti della spedizione) può durare anche solo pochi minuti, ma lo sbalzo di temperatura basta ad uccidere un uomo sano e robusto.
Quella grotta era ritenuta da tutti un luogo maledetto. E da allora nessuno, studiosi e geologi inclusi, almeno all'interno del continente Nipponico, aveva più avuto il coraggio di avvicinarsi.
Non poteva dunque esistere un luogo migliore per costruire una base segreta.
Un luogo in cui nessuno si avventura, o in cui è normale non uscire mai più, è il luogo migliore per una base segreta per una organizzazione criminale potente e influente come quella del "SERPENTE".
Questa organizzazione (il cui simbolo era una S al contrario) era la croce di tutto il continente Nipponico... e del mondo intero.
A capo di questa organizzazione c'era il terribile Orochimaru.
Costui era considerato il peggior criminale di tutti i tempi e vantava una fedina penale lunga come la bibbia. Il suo attentato più famoso era quello fatto durante il G12, in cui aveva perso la vita il presidente Kakashi Hakate (sostituito dal vice Sarutobi) e numerosi parlamentari di tutti gli altri paesi e molti civili.
Orochimaru aveva dunque raggiunto il suo obbiettivo (poichè sapeva di avere un controllo su Sarutobi), ma al tempo stesso aveva fatto un errore: aveva lasciato una traccia, che lo aveva costretto a cambiare rifugio.
E la Grotta del Gelo era stato sicuramente quello migliore.

"Capo?"
Oochimaru si voltò e vide Kabuto, il suo segretario, inchinato davanti alla soglia.
"Mio signore, abbiamo preso un infiltrato... una spia."
"Una spia segreta? Oh buon Dio no..."
"Sì signore.."
"E come cazzo ha fatto ad entrare qui?"
Kabuto indietreggiò spaventato.
"Signore io non lo so!"
"Come non lo sai!" Orochimaru lo colpì violentemente sul viso buttandolo per terra; poi gli mollò un calcio nello stomaco.
"Pezzo di merda, sei tu che hai il controllo della sicurezza qui! Adesso sicuramente avrà detto qualcosa alla squadra! Ci scopriranno e sarà tutta colpa tua!"
"S-signore, il piano sta andando a gonfie vele... il tempo di progettazione della macchina è quasi finito... Se qualche agente dovesse spuntare..."
"Non dovrà spuntare!"
"ho già provveduto all'interrogatorio... la spia dice che non ha ancora informato nessuno di essere stata qui."
"MENTE!"
"Impossibile signore... ho usato anche il siero: ha detto di essere stata mandata in missione su questa montagna per interrogare uno spacciatore del clan degli Abruame. Poi ha notato uno dei nostri che entrava nella grotta e incuriosito l'ha seguito... Poi è entrato qui, ma l'abbiamo preso subito... e comunque qui le comunicazioni standard non riescono a prendere contatto con l'esterno... l'abbiamo perquisito e aveva solo un cellulare, una videocamera, una pistola e roba così... ma nulla di troppo strano..."
Orochimaru osservò inespressivo il suo segretario per terra.
"La spia... è ancora viva?"
"Sì signore... sta molto male ma è viva..."
"Allora la finirò di persona. Tu va in camera mia e aspettami... voglio punirti a dovere."
Il segretario annuì e a fatica si sollevò e andò in camera del capo.
Orochimaru percorse i lunghi corridoi fino alla sala delle torture; aprì la porta e cacciati via gli accoliti, si avvicinò alla nuda figura stesa sul lettino, piena di lividi, graffi e ricoperta del suo stesso vomito.
"Bene bene bene... chi abbiamo qui?... Aaaaaaaaaaaah... Agente 700! Tu in persona! Che sorpresa rivederti! Se avessi saputo prima..."
La spia sollevò a fatica la testa. Uno dei suoi occhi non c'era più, mentre l'altro era nero.
"Oro...Orochi...Ororchimaru... Lurido..."
"Oh, su via... Posso chiamarti per nome?"
"Va... all'inferno..."
Orochimaru rise.
"Oh... forse un giorno ci andrò, ma per ora voglio stare qui e concludere il mio piano... Dimmi... il tuo vero nome è Shikamaru vero?"
A fatica la spia annuì.
"Bene! Bene Shikamaru! Sai speravo di essere io un giorno a ridurti così e non Kabuto il mio segretario... bhè lo punirò anche per questo..."
"Sei... un bastardo..."
"Sono parole inutili le tue... lo sai vero che adesso morirai? Non posso certo consegnarti a quella gran troia di K in queste condizioni..."
"NON...INSULTARE... K... DAVANTI A ME!"
Shikamaru tossì e sputò del sangue, mentre Orochimaru rideva di gusto.
"Sai... mi ricordo il nostro primo incontro, quando tu eri l'Agente 699 e io ero solo un magnante della droga... eri tu il torturatore... e se non sbaglio mi hai liberato quando ti ho rivelato dove era nascosta la droga... Come posso ricambiare questa cortesia secondo te?"
La spia e il criminale si guardarono nelle palle degli occhi.
"Dammi... la... possibilità... di esprimere... un ultimo desiderio..."
"Va bene così sia... Cosa desideri? Una morte veloce? Una sigaretta? qualcosa da bere? Del gin?"
"Dimmi il tuo piano... Dimmi cosa stai architettando sta volta..."
Orochimaru sorrise: adorava rivelare i suoi piani e vantarsi della loro genialità, nonchè della sua.
"E' molto semplice: sto costruendo una macchina in grado di provocare dei terremoti trasmettendo onde sonore al centro della terra. Da lì, si propagano su tutto il continente Nipponico."
"E... a cosa... servirebbe?"
"A me dici? bhè, tutte le città dovranno ricostruire tutto... e a quel punto spunterà fuori il signor 'Ozu' che con i suoi appalti e la sua generosità si guadagnerà la simpatia del popolo... e una vittoria sicura alle prossime elezioni."
"Vedo che ti è ancora caro quel soprannome... e che stai ancora puntando al potere sul Nipponico."
"Prima quello poi il mondo."
"Sei il solito vecchio pazzo..."
Orochimaru sorrise ancora.
"Ma ho la vittoria in mano mio caro... dimmi... come vorresti morire? Io avevo pensato di..."
Ma si interruppe: l'unico occhio sano di Shikamaru era adesso completamente stravolto e guardava verso l'alto.
Era morto.
"CHE CAZZO! Proprio ora che potevo vendicarmi..."
Orochimaru prese a fare avanti e indietro nella stanza furioso.
"Meglio andare da Kabuto... Mi sfogherò su di lui... Come ho sempre fatto... IDIOTI VENITE SUBITO QUI!"
Due uomini entrarono nella stanza.
"Buttatelo nell'inceneritore... e non azzardatevi a disturbarmi sta notte!"
Di nuovo il boss percorse il corridoio fino alla sua stanza.
Lì lo attendeva il suo fedele Kabuto.
"Capo?"
Orochimaru gli fece segno di tacere e spense la luce.

La missione nella Grotta del GeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora