Capitolo 55: Un'ultima volta

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Quello che seguì, Naruto non riuscì a capirolo.
Potè elaborarlo soltanto dopo, quando si era ripreso completamente dallo shock precedente.
Prima sentì Ororchimaru urlare.
Poi Sasuke che veniva colpito, urla, insulti, bestemmie, una porta che sbatteva.
Altre urla da fuori la porta, forti molto forti.
Quando Naruto si era ormai ripreso Orochimaru, Kabuto e il moro era già rientrati.
Kabuto tolse lo specchio da sopra Naruto e scaricò su di lui Sasuke, incatenandolo in modo che stesse seduto in ginocchio.
Orochimaru intanto parlava.
"Il tuo amico qui credeva che dandomi un calcio nelle palle avrebbe risolto qualcosa... Non è stato così. Ha solo contribuito a rallentare il tuo e il suo trapasso."
Sasuke sovrastava il biondo.
Naruto lo guardò: era ricoperto di lividi, la bocca sanguinava e tutti e due gli occhi erano violacei. Lo sguardo era rassegnato e pieno di sofferenza.
Appena gli occhi del moro incontrarono quelli di Naruto l'espressione si caricò di tristezza quasi per dire "mi dispiace".
Naruto scoppiò in pianto. Non capì mai perchè.
Ma in quel momento ne sentì il bisogno.
"Adesso questa sarà l'ultima tortura per te Naruto. Poi morirai. Lui no. Lui soffrirà ancora. Lui pagherà le colpe di suo padre fino all'ultimo spicciolo."
Sasuke era stato messo in una posizione fin troppo esplicita.
"Dimmi Naruto, sai cosa gli abbiamo fatto noi due prima? No? Andesso lo capirai. Kabuto fammi il favore, ignettagli un eccitante."
Naruto chiuse gli occhi non appena vide la siringa conficcarsi nella pelle del moro.
Credeva che si sarebbe scatenato l'inferno.
Invece...

"Sasuke, ti ho detto di fargli quello che noi abbiamo fatto a te."

Sasuke lo penetrò piano, molto piano, ma non gli fece male. Usò una delicatezza che Naruto credeva non potesse possedere. Il biondo aprì gli occhi e lo fissò.
Teneva gli occhi aperti e la bocca semichiusa, i denti digrignati.
Ma la sofferenza nel suo sguardo non c'era più.
Era sereno. Naruto non lo aveva mai visto così...

"Sasuke... Noi non ti abbiamo fatto questo..."

Faceva male, l'eccitazione data dalla droga era meno controllabile di quella naturale. Ma non era violento. Sasuke si stava controllando in qualche modo per lui, per non fargli del male.
Voleva amarlo.

"Noi ti abbiamo stuprato... STUPRALO!"

Vaffanculo!

Naruto gemeva, gemeva piano e continuava a fissare il moro. Il suo sguardo sereno... Gli dava così tanto coraggio.
Aveva smesso di piangere. Dai suoi occhi uscì solo qualche lacrima di piacere.

"Devo intervenire?"
"No Kabuto. E' divertente anche così."

Sauske sorrise.
Per la prima volta sorrise a qualcuno in maniera sincera.
Sentiva il calore emanato dal corpo del biondo, dentro e fuori, quel ragazzo era un fuoco ardente che lo riscaldava, lo faceva sentire umano finalmente.

"Non è possibile che lo stia amando davvero, è sotto l'effetto di una droga."

Non era vero.
Quella volta si amarono.
Si amarono davvero.
Forse perchè finalmente erano riusciti a vedersi mentre erano insieme. Forse perchè avevano sofferto tutti e due quel giorno.
Non fu mai chairo il perchè ma si amarono.

Non ho paura di morire.

Nemmeno io Sasuke.

Mi dai molto calore e coraggio Naruto.

E tu a me.

Anche se era incatenato, mentre veniva, Sasuke trovò la forza di tirare le braccia per chinarsi su di lui e baciarlo.
Lo baciò violentemente, ma Naruto non si sentì invaso.
Un bacio caldo un bacio vero.

Ti amo Naruto.

Ti amo Sasuke.

In quel momento tutto era sparito. Tutto e tutti.
Il dolore, la paura di morire, Orochimaru, Kabuto, Sakura, Hinata, la grotta, il gelo...
C'erano soltanto loro due.
Insieme.
Un'ultima volta....

NOTE  DELL'AUTRICE :

Questo capitolo è stato originariamente pubblicato il 25 novembre del 2012 in un momento della mia vita molto particolare e molto oscuro. Avevo infatti optato per una chiusura generale e scelto di cancellare molte delle storie scritte durante l'adolescenza. Anche il titolo del capitolo non è casuale : in teoria doveva essere l'ultimo e mai più avrei ripreso in mano questa storia. Fortunatamente un giorno ritrovai il coraggio di scrivere e di condividere le mie storie e riuscii a dare una conclusione anche a questa. Vi racconto ciò sia per spiegare il cambio di tono di questo capitolo  (il più cupo e allucinante della storia ) sia per il cambio di stile di quelli che verranno. Saranno infatti più lunghi e complessi. La mia scrittura cambiò molto in quel periodo anche perché frequentai una scuola di scrittura che mi aiutò a "disciplinarmi " e anche a capire cosa volevo scrivere e perché. Ovviamente purtroppo ho comunque continuato a fare errori di battitura e altre cose. Ma se non avessi frequentato quella scuola non avrei mai finito questa storia. Detto questo il prossimo capitolo  (originariamente pubblicato il 31 agosto del 2013) lo pubblicherò domani. Grazie ancora per aver letto fino a qui. Alla prossima!

La missione nella Grotta del GeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora