Capitolo 25: Il duello di Sasuke e Orochimaru

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"Il mio tempo è finito Sasuke, va bene così... Ho fallito la missione e mi prenderò le mie responsabilità. Ma tu devi scappare via... Devi vivere, devi crescere... E devi odiarmi.. Sì Sasuke, devi odiarmi e devi odiare tutta la nostra famiglia... Per quello che abbiamo fatto e per i nostri fallimenti... Devi crescere e diventare la spia migliore di tutte.... Non dovrai mai fallire una missione. La tua vita dovrà sempre essere concentrata sul lavoro... E nessun altro Uchiha dovrà mai essere coinvolto... I tuoi figli non dovranno mai diventare delle spie Sasuke... e neanche tua moglie... Sta zitto... Vattene... Odiami... Cresci... E quando sarai abbastanza forte... Uccidi Orochimaru..."

Era proprio quello che avrebbe fatto.
Sasuke correva dietro a Ororchimaru, che intanto cercava di raggiungere l'interruttore dell'allarme generale.
Non doveva raggiungerlo per nessun motivo.
Sasuke sparò un colpo, ma come tutti gli altri, venne schivato con destrezza dall'abile criminale.
Correvano lungo un corridoio poco illuminato, ce sembrava addentrarsi in un punto non costruito (almeno, non del tutto) della spaventosa grotta. Molti stalagmiti incominciarono ad apparire al posto delle pareti, il pavimento venne sostituito dall'umida roccia. Per fortuna, le scarpe di Sasuke potevano affrontare anche quel terreno senza difficoltà.
Orochimaru approfittò di una curva per sparare alla giovane spia, mancandola di un soffio.
L'inseguimento durò parecchio. Si stavano sempre più addentrando nella grotta, la strada si faceva sempre più oscura. Voragini improvvise, segnalate solo da lucine verdi poco brillanti, apparivano all'improvviso. Il freddo di cui la grotta andava tanto famosa, si sentiva sempre di più.
Sasuke capì tutto: Ororchimaru non stava andando a dare l'allarme, voleva lasciarlo intrappolato nella grotta!
"Orochimaru!" disse Sasuke fermandosi vicino ad un piccolo faretto (l'unico che illuminava quella zona) "Orochimaru! Fermati! Non ho più colpi! E so che non li hai anche tu!"
In realtà Sasuke aveva ancora un colpo.
Ororchimaru uscì piano piano da dietro una grande roccia erosa dal tempo, che aveva assunto una forma molto grottesca.
Ma Ororchimaru, con quelle pupille dilatatissime e quel terribile ghigno, con quei suoi denti perfetti e bianchissimi, la pelle pallidissima e i capelli neri, adesso sciolti, metteva molta più paura.
"Mio caro ultimo degli Uchiha... So benissimo che hai ancora un colpo.. Ce l'ho anchio. Facciamo così, risolviamo la cosa da gentleman, immagino che avrai delle domande da farmi.. Risponderò volentieri. Mettiamo le pistole bene in vista, poi chi sparerà prima avrà vinto."
Sasuke, un pò riluttante, acconsentì. Tremava per il freddo.
"Fa freddo nel tuo covo, ma non come qui. Cosa hai usato per impedire al gelo di entrare anche lì?"
"Uno speciale isolante di mia invenzione. Molto speciale."
"Ingenioso, ma banale." disse arrogante la spia.
Orochimaru rise in maniera orrenda.
"Caro ragazzo... Hai altre domande o possiamo chiudere la partita?"
Sasuke tremava ancora.
"Cosa... ha detto... mio fratello... prima di morire?"
Orochimaru ghignò.
"Nulla. Assolutamente nulla. E' morto senza un gemito.." Il ghigno si fece orrendo "Lo avevo imbavagliato."
Sasuke deglutì e arrossì di rabbia. Ora non tremava più.
Insieme, il criminale e la spia si puntarono le pistole.
Ma un boato improvviso pose fine al loro duello.
Il boato riecheggiò nella grotta, come l'orrendo ruggito di un uragano.
Ororchimaru girò la testa e fissò a bocca aperta il fondo del corridoio.
E Sasuke approfittò della sua distrazione per sparare.





(Cari lettori e lettrici, le pubblicazioni riprenderanno il 26 luglio. Buone vacanze a tutti! )

La missione nella Grotta del GeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora