Capitolo 44: Affettuosita' nel buio

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Naruto e Sasuke si strinsero nell'oscurità e rimasero immobili per parecchi minuti.
Naruto aveva spento la luce e aveva cercato di non piangere; il ricordo di Jiraya, pur avendolo rasserenato all'inizio, aveva smosso in lui uno strano meccanismo: voleva piangere.
Sasuke dal canto suo tremava ancora per la paura anche dopo cinque lunghi minuti di gelido silenzio.
Nella sua testa giravano ancora le immagini terribili di quegli occhi completamente neri.
Il cuore del moro batteva forte e Naruto sentiva chiaramente i suoi colpi.
"Se non devo piangere devo farlo anche per lui.." pensò.
Poi si chiese come gli fosse venuto in mente un pensiero del genere.
"Naruto..."
"Dimmi Sasuke?"
"Non credo che oggi andrò da Orochimaru.. Ma se tu vuoi.. vuoi farti un giro.."
"No no.. sto qui..."
"Grazie.."
Naruto non sapeva come interpretare quel ringraziamento.
Le braccia di Sasuke avevano smesso di tremare e ora lo stringevano più forte.
"Naruto.. Ieri dove diavolo eri finito?"
Naruto raccontò finalmente quello che aveva scoperto: la corsa nel buio, la porta segreta, il corridoio, il laboratorio, Orochimaru..
Quando Naruto parlò del criminale, Sasuke tremò di più.
Naruto cercò di stringerlo per rassicurarlo, ma Sasuke lo rifiutò: quando Naruto lo carezzò sulle spalle con il braccio sano, Sasuke lo afferrò per i capelli e i due si fissarono nel buio.
"Non toccarmi.. Non sulla schiena..."
Naruto spostò il braccio.
E' più... pazzo da quando siamo entrati qui.. è diventato più imprevedibile.. Devo fare più attenzione..
"A cosa stai pensando Naruto?"
"Nulla..."
Ci fu silenzio.
Le braccia di Sasuke intanto si muovevano su e giù per la schiena del biondo. Con una mano il moro lo costrinse a portare la testa contro il suo petto e a strofinarla.
Naruto poi continuò per conto suo.
Sasuke sembrava apprezzare molto quel gesto..
"E' sottomissione sai?"
"Che.. Che cosa?"
"Strofinare la testa sul petto dell'amante.. è sinonimo di sottomissione.."
Adesso per Naruto quella coccola non era più piacevole.
Ma continuò.
Non si sentiva solo così..
"Naruto.. Sei mai stato nell'ala sud-est dell'agenzia?"
"No Sasuke.."
"Ma immagino che sai che cos'è, no?"
"Bhè.. sì.. E' per gli interrogatori giusto?"
"Torture Naruto.."
Naruto trmò leggermente.
"Credevo fossero.."
"No non sono proibite.. Almeno non lo erano finchè la gestiva Teyaki... Mio zio.."
"Tuo zio?"
"Già.. Uchiha.. Il gruppo familiare più legato all'agenzia.. Il migliore in addestramenti e torture..."
Sasuke lasciò Naruto che lo sentì frugare nella bisaccia delle provviste.
Una delle mani di Sasuke afferrò il mento di Naruto, tirandolo verso il suo viso.
Naruto sent' che Sasuke teneva qualcosa in bocca.
La lingua del moro penetrò la bocca del biondo; Naruto sentì l'inconfondibile sapore del salmone affomicato.
"Mmmh!"
La lingua di Naruto si avviluppò attorno a quella saporita di Sasuke e i due si unirono in un lungo bacio.
"Hai sentito che buono il salmone Naruto?" disse Sasuke con voce ironica.
Naruto annuì e disse: "Sì.."
"Ecco. Questa era una tortura tipica: tenere a digiuno qualcuno fin quasi a farlo impazzire... a quel punto è disposto a fare qualunque cosa per un pò di cibo.."
Naruto impallidì nel buio.
Era solo una dimostrazione?
Intanto Sasuke aveva preso il salmone e aveva incominciato a imboccarlo, proprio come la sera precedente. L'altra mano aveva affettuosamente preso la testa del biondo e la carezzava.
"Erano.. molto fantasiose.. le torture dico... era un mix perfetto di umiliazione psicologica e dolore fisico.. Non so se le usano ancora.. Ma alcune erano.. Stai tremando Naruto?"
Naruto non rispose. Ma era vero.
Il tono di Sasuke, così freddo, così calmo, privo anche di quella sadica ironia che di solito utilizzava in quei momenti, lo stava terrorizzando.
"Naruto.. sei proprio impressionabile.."
Sasuke smise di imboccarlo e lo strinse a sè.
"Tranquillo.."
"Come.. diavolo fai.. a parlare in maniera così calma.. di tutto questo?"
"Questione di abitudine.."
Seguì di nuovo il silenzio.
"Se Orochimaru è un drogato è colpa anche delle nostre torture.. per scoprire un nascondiglio, mio padre lo rese dipendente in modo che lui cedesse il suo segreto per una dose.. Non funzionò.."
Sasuke all'improvviso si girò.
Naruto non sapeva che fare.
"Sasuke..."
"Mio padre lo ha fatto.. e convinto che Orochimaru non capisse più nulla si lasciò sfuggire molte cose... Orochimaru sull'agenzia sa molto più di me.. almeno credo.."
Naruto abbracciò timidamente Sasuke da dietro. E il moro non lo rifiutò.
"Mi odia.. La colpa di mio padre e poi di Itachi mi è caduta addosso.."
Sasuke si girò.
"Sei affettuoso oggi Naruto.."
Di nuovo gli prese il mento tra le mani.
"Sai.. stavo pensando alla notte in cui ti sei.. 'venduto' in cambio di alcuni segreti.. Perchè non proviamo a fare una cosa diversa adesso?"
Naruto deglutì, ma la curiosità era troppa. Voleva sapere, voleva conoscere. Non poteva rifiutare...

La missione nella Grotta del GeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora