Capitolo Ventitrè - L'uscita

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Capitolo Ventitrè- L'uscita

Sono nel mio letto caldo, finalmente.

Questa casa è piena di camera, al secondo piano. Ha una camera da letto matrimoniale, due camerette e due camere per gli ospiti. E l'unica porta che rimane è il bagno.

C'è un bagno anche al piano di sotto e, passando dalla scala a chioccia situata al secondo piano, si può salire sul tetto. Sarebbe forte organizzare qualcosa sulla piccola terrazza che c'è.

Tipo io e mio fratello in due sacchi a pelo diversi, mentre parliamo guardando le stelle, o mangiando qualcosa all'esterno.

Ovviamente non adesso, dato che c'è troppo freddo. Io e Damon, ormai abituati da anni, abbiamo deciso di dormire nella camera matrimoniale.

Quindi in casa ci saranno quattro camere singole. Probabilmente ci faremo un'altra palestra, o comunque sostituiremo quelle stanze, se ne abbiamo entrambi voglia.

Il telefono vibra sul comodino, facendomi sobbalzare. Quale persona normale, all'una di notte, mi manda un messaggio? Louis.

"Come hai fatto a scoprire che sono io?" cita il messaggio.

Esco un attimo dal messaggio, andando in rubrica. Cambio il nome del contatto da "Sconosciuto" a "Louis" e vado su whatsapp, vedendo se c'è.

Se ha whatsapp possiamo direttamente parlare da lì, senza fargli spendere messaggi o soldi.

Trovo il suo contatto ed entro, rispondendo all'sms che mi aveva inviato pochi minuti fa.

"Me lo ha detto Harry" spiego, inviandolo.

La scritta 'online' appare subito dopo sotto il suo nome. Curiosa, mentre aspetto che risponda, clicco sul suo nome, trovandomi davanti il suo stato whatsapp e la sua immagine.

Lo stato cita "Does he know your out and i want you so bad?"; chissà a chi si riferisce. Apro la foto ed un selfie recente di Louis e Niall appare davanti a me.

Torno sulla chat, notando già il messaggio di Louis. Perchè non ho pensato prima ad andare su whatsapp? Avrei sicuramente capito chi fosse, diamine.

"Uff..okay, bhe, spero che tu adesso non abbia nessun'antipatia nei miei confronti" cita il suo messaggio.
"No, tranquillo. Mi hai solo sorpresa, perchè non avrei mai immaginato che fossi tu. Sai, non abbiamo molta confidenza" spiego.
"Allora..che ne dici di conoscerci meglio?" chiede.
"Ovviamente..ma come? :)" scrivo, sentendo Damon che sospira, mentre si gira dandomi le spalle.

Guardo l'ora sul display: 1.23am, 2 Gennaio 2015.

Fra quattro mesi e due giorni faccio ventisei anni, yep.

"Uhm, non lo so. La più grande sei tu, scegli un metodo" scrive con l'emoji che sorride mostrando i denti.
"20 domande?" scrivo, non riuscendo a pensare ad altro, data l'ora.
"Vai, prima le donne ;)" scrive.

Sorrido e penso ad una domanda.

"Okay, quanti anni hai?" chiedo velocemente.

So che è di poco più piccolo di me, ma non ricordo quanti ne ha.

"23 compiuti la Vigilia di Natale. Quanto sei alta? (senza tacchi, intendo)" risponde.

Ha soli due anni in meno.

"1.68, circa. Cibo preferito?" chiedo, non sapendo che dire.
"Mangio di tutto, non ho un cibo preferito. Taglia di reggiseno?" l'emoji perversa appare accanto alla domanda.

Sento le guance accaldarsi. Merda, che imbarazzo. Vuole giocare sporco? Bene, lo asseconderò.

"Terza. Lunghezza del pene?" allego anche io l'emoji della faccina perversa.

La risposta tarda a rispondere e per un momento penso che si sia scandalizzato. Penso di aver sbagliato qualcosa. Finchè non leggo una risposta.

"Diciannove centimetri duro. Lo vuoi provare?" scrive.

Dio, questo ragazzo è più perverso di Harry. Mi piace, sento già il calore pervadermi in mezzo alle gambe.

"Ho già una mezza relazione con Harry, non penso sia giusto parlare di queste cose" scrivo, pensando poi che Harry però, ha Kendall. "Però, se vuoi, domani possiamo vederci :)" scrivo, mentre lui sta scrivendo.

Il telefono, ora, segna l'una e quarantasette.

"Certamente e scusami per i messaggi :) A domani, buonanotte" ci affianca l'emoji che manda un bacio e ricambio la buonanotte, prima di uscire da whatsapp e posare il cellulare sul comodino.

La casa era già arredata, per nostra fortuna. Il sonno inizia a farsi sentire e, poco dopo, le palpebre si appesantiscono, fino a chiudersi.

~

Il mattino dopo mi sveglio sentendo qualcuno chiamarmi. Gli occhi azzurri di Damon mi compaiono davanti, insieme al suo sorriso.

-Come mai di buon umore?- sorrido anche io, stropicciandomi gli occhi.
-Harry è qua sotto, mi vesto e vado a vedere la scuola. Vieni?- mi chiede, mentre apre l'armadio.
-Non posso, esco con Louis- spiego.
-Tradisci Harry?- chiede lui.
-Non stiamo insieme, io e lui. Lui ha Kendall, io voglio uscire con Louis- spiego alzandomi.

Vado in bagno e mi lavo velocemente i denti. Mi lavo anche la faccia e metto a posto i capelli, scendendo con il pigiama.

Harry è seduto nel salotto e mi sorride non appena mi vede.

-Buongiorno, splendore- sorride lui, venendomi incontro.
-Come stai?- chiedo, prima di attaccare le mie labbra alle sua.

Sa di aranciata, il che mi fa sorridere.

-Cos'hai?- ridacchia lui, rimanendo comunque con le labbra vicine alle mie.
-Sai di arancia- ridacchio.
-E tu di menta- sorride lui, accarezzandomi il viso.
-Mi sono appena lavata i denti- rivelo, facendolo ridere.
-Vieni con noi a vedere dove sta la scuola di Damon?- chiede lui, circondandomi la vita con le braccio, attaccando il mio corpo al suo.
-Non posso, oggi esco un pò con Louis- spiego, notando dello stupore sul viso.
-Perchè?- sbuffa, guardandomi serio.
-Perchè tu esci con Kendall- faccio spallucce.
-Ma io a lei non piaccio- sbuffa, posando la sua fronte sulla mia.
-Certo, come no- alzo gli occhi al cielo, pensando che sia davvero impossibile che uno come Harry non piaccia a qualcuno. -Se davvero non le piaci, allora è cieca- ribatto, mentre lui mi riempie di baci il collo.
-Va bene che il tuo secondo nome è Edward, ma non per questo devi diventare come il vampiro di Twilight, sai?- ridacchio, lasciando comunque che continui a baciarmi dolcemente il collo.
-Non fare nulla che io non farei- mi avverte.
-Ieri stavamo giocando alle venti domande e siamo finiti sul perverso- rivelo, sperando che non si arrabbi.
-Cosa vi siete detti?- si irrigidisce sotto il mio tocco, mentre anche io lo stringo a me.
-Mi ha chiesto la taglia di seno, io gli ho chiesto la sua lunghezza- mormoro, abbassando la testa. -Mi ha chiesto se volevo provarlo, ma io gli ho detto che ho una mezza relazione con te e che non sarebbe giusto iniziare quella conversazione- spiego, rialzando lo sguardo verso il suo.
-In fondo, anche io e Kendall ci siamo dati qualche piacere a vicenda- mormora anche lui, facendomi corrugare la fronte.
-Cosa?- chiedo, sentendo i passi di Damon scendere.
-Ci siamo toccati a vicenda- spiega a bassa voce, mettendo un pò di distanza tra noi.
-E menomale che non le piacevi, eh- ridacchio, facendolo sorridere.
-Non sei arrabbiata, vero?- chiede, mentre Damon entra in sala.
-Sono pronto- esclama, sorridendoci.
-Non lo sono, tranquillo. Ora vai- sorrido, dandogli una pacca sulla spalla, per incitarlo.
-D'accordo, finita la gita a scuola torno qui e ti aspetto, quindi non fare tardi- mi sorride, baciandomi a stampo, velocemente.

Saluto anche mio fratello e li spio dalla finestra della cucina, finchè l'auto di Harry non sparisce dalla mia vista. Stringo i denti, reprimendo la rabbia, mentre le lacrime mi scorrono sul viso.

Lui ha toccato lei. Quelle sue mani che mi hanno toccata, a volte anche senza malizia, hanno toccato anche lei. Sono entrate dentro di lei. Le hanno dato piacere.

E lui. Quel suo corpo meraviglioso tutto mio, è stato toccato dalle luride mani di un'altra. Per un momento si è sentito in Paradiso grazie ad un'altra. L'ha fatto sentire bene al posto mio.

Lui, per un momento, ha avuto il suo profumo addosso. Si è sentito bene con lei.

Urlo, mentre le lacrime continuano a scendere sul mio volto. Ribalto la sedia della cucina, e poi l'altra accanto. Do un calcio ad un mobile, picchio i pugni chiusi contro il marmo del bancone, mentre caccio piccoli urli di tristezza e rabbia.

Mi fermo, sentendomi mancare il respiro, e prendo aria, aprendo la finestra della cucina. Mi affaccio, sentendo l'aria fredda pungermi il viso bagnato, prima di richiudere la finestra.

Alzo le sedie, per fortuna ancora intatte e controllo che il mobile che ho calciato sia ancora intero. Sento un lieve dolore alla mano, forse perchè ho colpito troppo forte il marmo, ma nulla di grave.

Salgo le scale velocemente, entrando in camera nostra. Il telefono squilla mentre io inizio a vestirmi.

-Pronto?- dico nel modo più sereno possibile, leggendo il nome di Louis sullo schermo.
-Dammi l'indirizzo, ti vengo a prendere fra cinque minuti- sento dire da Louis.

Gli do l'indirizzo e mi saluta, prima di chiudere la chiamata. Fra cinque minuti parte, quindi fra quindici sarà qui. Non ho abbastanza tempo per una doccia, ma almeno posso prepararmi e cercare di togliere questa espressione distrutta dal mio viso.

Mi vesto con un semplice jeans ed una camicia bianca di raso, mettendo ai piedi dei tacchi neri. Mi lavo la faccia e provo a fare vari sorrisi che finiscono in smorfie bruttissime.

Sbuffo e inizio a truccarmi, prendendo un espressione migliore. Sembro più curata, almeno. Mi spazzolo meglio i capelli annodati per colpa del mio precedente sfogo e spruzzo un pò di profumo.

Ieri sera siamo andati a letto verso mezzanotte, perchè abbiamo prima voluto svuotare del tutto le valigie, infatti ora stanno in una delle camerette, sotto il letto.

Prendo il mio solito cappotto nero e la mia borsa, riempiendola dell'occorrente. Porto il cappotto al piano di sotto, scendendo lentamente le scale.

Saranno pur sempre scale, ma non ho familiarizzato ancora con loro, quindi preferisco essere cauta. Mi siedo sul divano e guardo il televisore spento davanti a me, finchè il telefono non suona.

Un messaggio su whatsapp da Louis.

"Sono all'inizio della via, vienimi incontro" c'è scritto.

Mi infilo il giubbotto e metto la borsa in spalla, evitando il cappello. C'è lo stesso tempo che c'è a Bradford, quindi sono abituata a questo leggero freddo, ma non è così forte, quindi evito il cappello.

Esco di casa e la chiudo a chiave, mettendo la chiave sotto il tappeto. Invio un messaggio, avvertendo Damon che la chiave è sotto il tappeto, nel caso loro arrivassero per primi.

Esco dal cancelletto e giro a sinistra, notando all'inizio della via una macchina lunga, nera, con le quattro frecce. La raggiungo e Louis esce dall'auto pochi secondi prima che arrivo.

Fa il giro e mi saluta con un caloroso e forte abbraccio, facendomi sentire meglio.

-Grazie per aver accettato l'uscita- gli sorrido, mentre mi apre la portiera. -Grazie- ripeto, salendo nella calda e profumata auto.

Sa di limone. Sorrido, sentendo della musica pop in sottofondo, proveniente dalla radio.

~~

Sono le nove di sera e solo ora mi rendo conto dell'orario.

-Lou, fermati- ridacchio, mentre lui continua a sparare nel bersaglio. -Louis, sono le nove, dobbiamo tornare a casa- ridacchio, mentre lui saltella a destra e a sinistra perchè ha vinto un pupazzetto.

Mi porge un dolce e tenero orsacchiotto con un vasetto di miele in mano. Mi ricorda molto Winnie The Pooh, ma questo è molto meglio.

-Grazie- sorrido, mentre mi prende a braccetto ed usciamo dal Luna Park.

All'inizio siamo andati ad un bar, poi mi ha voluto far fare un giro sulla London Eye, siamo saliti sul ponte di Londra e abbiamo fatto alcune foto con lo sfondo del Big Bang.

Poi mi ha voluto portare al Luna Park, ma per quello abbiamo avuto bisogno della scorta, data la popolarità del ragazzo. Ora stiamo tornando in macchina, felici.

-Non mi divertivo così da una vita- sorrido, mentre entro in macchina.
-Ne sono felice, allora- sorride, accarezzandomi la guancia sinistra con la mano fredda, prima di mettere in moto mentre si allaccia la cintura.

Lo imito, allacciando anche la mia, e mi scaldo le mani grazie all'aria calda che Louis ha acceso. Dopo un quarto d'ora siamo davanti casa mia. Le luci della sala e della cucina sono accese, ma non so se Harry è ancora qui.

-Vuoi entrare a prendere qualcosa di caldo?- chiedo, guardandolo.
-No, grazie. Penso sia ora anche per me di tornare a casa, o chiameranno la polizia- ridacchia lui, mentre io metto il pupazzetto dentro la borsa.
-Va bene, allora ci vediamo- sorrido, avvicinandomi a lui.

Mi da un bacio sulla guancia, prima di darmi la buonanotte, che ricambio. Scendo dall'auto, sentendo la differenza di temperatura, e lo saluto un'ultima volta, prima di vederlo fare retromarcia, per uscire dalla via.

Spazio Autrice:

Scusate tanto il ritardo, il capitolo era già pronto ma io non sono riuscita a postarlo per vari motivi.

Come è andato il ritorno a scuola? Io ci torno domani, auguratemi buona fortuna♥

Baci, Kidrauhl1D__

Friends With Benefits (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora