Capitolo Ventisei - Child Brits Awards
No, non credo ai colpi di fulmine. Non ci ho mai creduto. Ma, cavolo, Louis è Louis. E se i suoi occhi ti colpiscono l'anima, distraendoti dal resto del mondo, è ovvio che poi Cupido ne approfitta e mi lancia una freccia indirizzata verso il mio cuore.
Ciò che sto cercando di dire è che penso di avere avuto un colpo di fulmine per Louis. Harry mi ha confermato che piaccio a Lou, quindi non è una cotta non ricambiata.
Il fatto è che io non ho intenzione di stare con una persona piccola, anche se Louis sa sembrare più maturo della sua età, rimanendo comunque divertente.
Possibile che mi vada a cacciare sempre nei guai? Esco dal guaio con Harry e mi butto in quello con Louis. Finiremo per soffrire entrambi, io perchè non voglio stare con lui, mentre lui perchè vuole stare con me.
Sarebbe meglio se io la smettessi di uscire con entrambi i ragazzi e iniziassi a cercare qualcosa da fare qui a Londra.
Il telefono vibra e lo prendo, alzando il busto dal materasso. Il nome di Louis compare sullo schermo. L'orologio segna le dieci di mattina.
-Pronto?- rispondo, notando solo adesso il letto fatto nella metà vuota, accanto a me.
-Scusa se sono andato via prima del tuo risveglio, ma ho un'intervista da fare insieme agli altri e non volevo svegliarti- spiega Louis, mentre si sentono le voci degli altri in sottofondo.
-Tranquillo, è tutto okay. Grazie per avermi avvertita- sorrido, prendendo il biglietto sul comodino.
"Ho un'intervista fra un'ora ed è ancora presto per svegliarti.
Sono stato bene con te, ieri. Louis xx".
Sorrido alzandomi dal letto, prima di posare il biglietto sul comodino.
-Ora però devo andare, ti messaggio più tardi, d'accordo?- la voce di Louis dall'altra parte del telefono mi risveglia dai miei pensieri.
-Certo, va bene. A dopo- sorrido annuendo, nonostante lui non possa vedermi.
La linea si interrompe ed io tolgo il telefono dall'orecchio, sospirando. Esco da quella che doveva essere camera mia ed entro nella camera che divido con Damon, trovandola vuota.
Il letto è già fatto e mi ricordo solo ora che le vacanze sono finite ieri. Oggi è il sette gennaio e la mia testa era rimasta a capodanno, oddio.
Sarà meglio che mi sbrighi nel cercare lavoro, ora che le vacanze sono ufficialmente finite. Non posso certo mantenere me, Damon e la casa stando seduta sul divano a rimuginare sugli errori che sto commettendo uno dopo l'altro.
Scendo al piano di sotto, entrando in cucina. Mi preparo una tazza di latte, che scaldo nel microonde, e la riempio con dei cereali ai frutti di bosco. Non so da dove esce tutta questa fame, ma non mi faccio problemi a soddisfarla.
Entro in salone e per poco non uccido mentalmente Damon, trovando un post it appiccicoso attaccato sulla televisione. Lo uccido. Se rimane la colla del post it sulla tv, giuro che lo uccido.
Lo stacco da lì, controllando che la colla non sia rimasta, prima di leggerlo.
"Nel caso te ne fosti dimenticata, sono a scuola. PeaceAndLove xx" scuoto la testa sbuffando una risata, prima di appoggiare il bigliettino sul tavolino davanti al divano.
Mi siedo sul divano e inizio a mangiare, mentre accendo la tv. Ieri sera, dopo essere stati un pò in terrazza a guardare le stelle, io e Louis siamo rientrati e gli ho offerto di dormire da me.
Abbiamo dormito nello stesso letto in una delle camerette, ma non è successo nulla. Mi ha abbracciata prima che entrambi ci addormentassimo e basta.
Niente baci, nè toccate, nè altro.
-Il cantante Harry Styles, componente degli One Direction, è stato di nuovo visto in compagnia della bella Kendall Jenner, mentre entravano in un hotel. Che cos'è successo con la sua, ormai ex, ragazza Laura Whitmore? E' già tutto finito? Attendiamo nuove notizie- sorride la ragazza del telegiornale "Hollywood Life".
-Non penso sia mai iniziato qualcosa- rispondo all'ultima domanda della donna, mentre finisco di mangiare la mia tazza di latte e cereali.
Cambio canale quando iniziano a parlare ancora della relazione tra Harry e Kendall. E' ormai tutto ufficialmente finito, quindi..giusto? Cioè, lui ormai sta con Kendall, ho tutti i diritti di poter provare l'avventura che sta iniziando con Louis.
Ma magari non è un'avventura, per lui. Magari cerca qualcosa di serio. Se non sbaglio, erano due anni che stava con la sua ex ragazza, di cui non ricordo il nome.
Oppure si è stufato di relazioni serie e quindi accetterà di avere solo un'avventura con me. Dio, sono così confusa. Il mio cellulare suona nel momento in cui metto in bocca l'ultimo cucchiaio di latte e cereali.
Mastico e ingoio velocemente, afferrando il telefono con la mano libera.
-Roger- esclamo sorpresa, appena rispondo.
-Laura, ti trovo felice- ridacchia lui, dall'altra parte.
-Lo sono. Come stai?- sorrido, alzandomi dal divano con la tazza in mano.
-Bene, bene. Ho saputo del tuo trasferimento a Londra, il chè è grandioso, davvero. Posso subito trovare qualcosa da farti fare, se per te va bene- lo sento esclamare esuberatamente, mentre poso la tazza vuota nel lavello in cucina.
-Oh, certo. E' quel che ho pensato poco fa, ti avrei chiamata io tra poco- sorrido, ritornando a sedermi sul divano.
-Ottimo, allora cerco qualcosa e poi ti chiamo per farti sapere. Tu intanto preparati per uscire, perchè non mi ci vorrà molto a trovarti qualcosa da fare-
-Certo, a dopo- sorrido, prima di chiudere, dopo essere stata salutata da lui.
Spengo la tv e mi porto il telefono al piano di sopra, appoggiandolo sul materasso, una volta entrata in camera mia e di Damon. Prendo velocemente un paio di slip ed un reggiseno puliti, entrando poi in bagno.
Mi cambio l'assorbente, ormai troppo piene, e successivamente mi cambio l'intimo, prima di lavarmi la faccia e i denti. Entro in camera e prendo un jeans ed una felpa nera.
Però non mi sembrano affatto buoni come indumenti da primo giorno di lavoro. Anche se non è il primo, ma questi sono dettagli.
Prendo, allora, un collant nero e degli shorts di jeans. Scelgo una maglia a giro maniche nera ed una giacca dello stesso colore. Indosso gli indumenti e vado in bagno a truccarmi.
Ma prima che io possa iniziare, il cellulare suona sul letto, così entro di nuovo in camera per leggere il messaggio appena arrivato.
"Hai un pass speciale per il concerto dei Child Brit Awards, all'O2 Arena. Fatti trovare pronta per le quattro, ti mando un auto a prenderti"
Gli invio per sicurezza l'indirizzo di casa mia, ringraziandolo per avermi trovato un posto del genere. Potrò intervistare parecchie persone, là dentro. Sarà pieno di gente famosa che potrò intervistare, e magari trovo anche qualche mia amica.
Finisco di prepararmi, nonostante sia solo ora di pranzo. Una volta pronta, cammino fino al piano di sotto, per prepararmi il pranzo. Non sono molto pratica del posto, quindi dopo aver pranzato andrò su Google Maps per vedere che strada devo fare per arrivare all'O2 Arena.
--
-Sono tornato- urla Damon, chiudendo la porta dietro di lui.
-Com'è andato il primo giorno?- chiedo dalla sala, vedendo poi la sua figura entrare, senza zaino, cappotto e scarpe.
-Bene, sono più gentili di quelli di Bradford e gli insegnanti sono meno noiosi- sorride annuendo, mentre si siede accanto a me. -Tu perchè sei vestita?- alza un sopracciglio, guardandomi.
-Alle quattro devo andare all'O2 Arena- sorrido soddisfatta, prima di cercare google maps su internet.
-Figo, posso venire?- chiede, sorridendomi.
-Sinceramente non lo so, penso di sì- annuisco. -Ma Roger ha solo un pass per me- faccio spallucce, prendendo il mio cellulare dal divano, accanto a me.
"Roger, posso portare anche mio fratello al concerto?" scrivo velocemente, prima di tornare a cercare l'arena su google.
Noto che si deve attraversare il fiume per andarci, quindi dovrò parcheggiare la mia macchina da qualche parte, attraversare il fiume con una barca e raggiungere a piedi l'entrata principale, che non è molto lontana dalla riva del fiume.
Leggo che ci vogliono 24 minuti senza traffico e 30 con il traffico.
-Quella è l'O2 Arena? Ne ho sentito parlare tantissimo, ma è la prima volta che la vedo- sorride Damon, sporgendosi verso di me.
Il telefono suona, così lo prendo, leggendo la risposta di Roger.
"Certo, ti procuro un altro pass per lui, ma dovrete stare nelle aree dedicate alle persone famose" sorrido, chiudendo il messaggio, ricordandomi che sarà un auto a venirci a prendere, quindi non dovrò nemmeno usare la mia auto.
-Ha detto che puoi venire, a patto che tu stia nell'area V.I.P- sorrido a Damon, che mi stringe in un abbraccio soffocante.
-Dio, grazie- urla, lasciando la presa.
Sorrido, mentre lui si alza dal divano per urlare mentre fa uno strano balletto..strano.
Spengo il portatile e lo lascio sul divano.
-Sono le 2.15pm, mi sono dimenticata di dirti che ci viene a prendere un'auto e saremo lì per le quattro. Puoi fare quello che vuoi per i prossimi quarantacinque minuti- sorrido a Damon, che annuisce prima di uscire dalla stanza, ancora col sorriso in faccia.
Lo sto per fermare, per chiedergli se vuole mangiare, ma poi ricordo che la mensa è inclusa nella scuola, quindi non penso ne abbia bisogno. Il cellulare mi suona di nuovo, mentre sto per salire le scale, facendomi ricordare di averlo lasciato sul divano.
Corro a prenderlo, accettando la chiamata di Louis.
-Pronto?- sorrido, sedendomi sul divano.
-Hey, raggio di sole, ho un impegno all'ultimissimo minuto- sbuffa Louis, dall'altra parte.
-Quando ce l'hai?- chiedo, guardando il muro bianco, davanti a me.
-Sta sera. Volevo stare un pò con te ma non posso- lo sento sbuffare.
-Tranquillo, non avremmo potuto lo stesso. Io ho un impegno che va dalle 4pm alle non so che ora. Ma penso tardi- comunico, mordendomi il labbro, non sapendo che altro fare.
-Oh, allora domani ti chiamo e vediamo se riusciamo a stare un pò insieme- lo sento sorride e accetto, prima di salutare e chiudere la chiamata.
Salgo di sopra, questa volta portandomi sia il cellulare che il computer, posandoli entrambi in stanza, dove trovo Damon chino sulla scrivania.
-Compiti?- chiedo, sdraiandomi sul letto.
-Sì. Se li finisco adesso, posso uscire senza paura di prendere una nota il secondo giorno di scuola- fa spallucce.
-Esatto, anche perchè non so quando finisco all'arena- faccio spallucce.
-
-Laura, è arrivato l'autista- mormora Damon, scuotendomi il braccio.
-Cosa?- mormoro, aprendo gli occhi.
L'orologio segna le 3.15pm.
-E' arrivato l'autista, preparati- ripete lui, mentre io annuisco, ancora stordita.
Non mi ricordo nemmeno di essermi addormentata. Mi alzo dal letto e vado in bagno, trovando il trucco colato. Sbuffo e mi strucco, lavandomi di nuovo la faccia e i denti.
Mi trucco di nuovo e mi metto a posto i vestiti, chiudendo la zip della giacca, dato che fuori fa freddo. Porto i trucchi che ho usato poco fa in camera, mettendoli dentro la borsa nera, in pelle finta.
Metto dentro i soldi, il cellulare, i fazzoletti, un paio di assorbenti e degli slip di ricambio. Ci infilo dentro anche le chiavi di casa, quelle dell'auto e delle salviette struccanti, nel caso mi servissero.
Mi metto dei tacchi neri e il cappotto addosso, prima di scendere al piano di sotto, sentendo un freddo atroce. L'ingresso è aperto, facendomi vedere l'auto nera parcheggiata davanti casa mia.
Chiudo la porta a chiave ed esco di casa, raggiungendo mio fratello dentro l'auto.
-Buon pomeriggio- mi sorride un uomo di circa trent'anni, alla guida.
-Buon pomeriggio- ripeto, sorridendo cordialmente.
-Il signor Roger mi ha detto di darle questi due pass- mi sorride, porgendomi dei cartellini gialli appesi a delle cordicelle.
-Grazie- sorrido, prendendo i pass.
Ne porgo uno a Damon, mentre l'autista mette in moto, partendo per l'O2 Arena.
-Devi intervistare anche lì? O hai un compito diverso da fare?- chiede mio fratello, con addosso già il pass.
-Penso di dover intervistare, Roger non me l'ha detto- faccio spallucce, imitando mio fratello.
Faccio passare la cordicella attorno alla mia testa, posizionando il pass sul mio petto, sopra il cappotto.
-Il signor Roger mi ha anche detto di comunicarle che, se nel caso avesse vestiti pesanti addosso, le verranno assegnati indumenti più pesati, dato l'eccessivo caldo presente nell'arena- dice l'autista, entrando nella conversazione.
-Certo, grazie mille. Anche se non penso di averne bisogno- dico, passando le mani sui collant che mi stanno facendo morire di freddo.
Dopo alcuni minuti inizio a sentire caldo e, sporgendomi, noto che l'autista ha accesso i riscaldamenti. Damon è avvolto nel mondo della musica con gli auricolari nelle orecchie, il telefono in mano e lo sguardo perso fuori dal finestrino.
Guardo i posti che superiamo, sorridendo quando noto la ruota panoramica in lontananza. Ci sono stata solo due volte, entrambe con Louis.
--
Una volta attraversato il fiume e camminato con l'autista che ci faceva da guida, raggiungiamo l'arena. Google Maps non aveva affatto ragione, c'era molto traffico e siamo arrivati con un'ora di ritardo.
-Laura, pensavo non venissi più- mi sorride Roger, abbracciandomi.
Saluta con una stretta di mano mio fratello e da un pacca sulla spalla all'autista, in segno di ringraziamento.
-Vieni con me, ti porto nell'area dedicata ai V.I.P- mi sorride Roger, camminando davanti a noi.
Mostriamo i nostri pass alla guardia, prima di entrare. E' un posto alto dell'arena, da cui non si vede molto il palco, ma penso che molta gente famosa sia qui solo per apparire in qualche copertina o intervista.
-Devo intervistare qualcuno?- chiedo a Roger, mentre mi indica due posti con il mio nome e quello di mio fratello scritti su un foglio.
-Queste sono le vostre poltrone- ci sorride, mentre Damon si siede subito sulla sua. -Sì, ma non adesso. Puoi goderti il pre-concerto e, se avete fame, potete andare alle macchine o andare nel piccolo bar laggiù in fondo- indica Roger, prima di lasciarci soli.
Questo posto V.I.P è davvero grande, gran parte però è vuoto.
-Che facciamo, ora?- mi chiede Damon, controllando l'ora sul display del suo cellulare. -5.25pm- dice lui, notando che mi sono sporta per leggere l'ora.
-Ehm, non lo so- faccio spallucce, ricordandomi la sua domanda. -Io devo aspettare che arrivi qualcuno ed intervistarlo, penso- faccio spallucce. -Tu volevi tanto venirci, fatti un giro per l'ala V.I.P- dico, illuminando il suo viso.
-Ottimo, ciao- ride, alzandosi velocemente dalla poltrona.
Il nome sulla sua poltrona è leggermente sgualcito. Guardo dietro di me e noto che ci saranno anche Rita Ora, Cara Delevingne, Taylor Swift e gli altri nomi non riesco a leggerli.
Mi faccio un giro anche io, fermandomi, alla fine, a parlare con la barista; una ragazza davvero carina, simpatica e gentile.
-Non vorrei recarti fastidio, ma ci terrei ad avere una foto con te- mi sorride, timorosa.
-Certo- sorrido, annuendo, alzandomi dallo sgabello del mini bar.
Lei fa il giro del piccolo bancone, tirando fuori il cellulare. Apre la fotocamera e la mette davanti a noi. L'abbraccio e ci scattiamo una selfie sorridente, prima di abbracciarla.
-Grazie mille- mi sorride, mentre torna al suo posto.
-Di nulla- sorrido, restando in piedi.
-Posso avere anche io una foto con te?- chiede un ragazzo alle mie spalle.
Mi giro, trovando il viso di Harry vicino al mio.
-Penso di sì- annuisco, non sentendo affatto nessun nervosismo o farfalle nello stomaco.
-Ottimo- sorride, tirando fuori il telefono. -Puoi scattarcela?- chiede alla ragazza dietro al bancone.
Lei annuisce, ancora frastornata dall'improvviso arrivo di Harry. Probabilmente è una fan della band.
Mi avvicina a lui e sorrido alla fotocamera del cellulare in mano alla ragazza, prima di staccarmi da lui, una volta scattata la foto.
Se c'è Harry ci saranno anche gli altri, il che significa che vedrò Louis anche oggi. Sorrido non rendendomene conto appena sento la voce cristallina di Louis fare casino a qualche metro da me.
STAI LEGGENDO
Friends With Benefits (Harry Styles)
FanfictionHarry è stufo di avere una vita sessuale pari a zero. Riesce a trovarsi una scopamica, con cui fa un patto; si scopa senza sentimenti. Ma se qualcun'altro iniziasse a provare interesse per la scopamica di Harry e questo qualcun'altro fosse uno dei s...