Maggie el oasis

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Cerco di aprire la porta della mia stanza ma faccio fatica,sembra che la serratura sia bloccata.
E stasera questo non mi ci voleva proprio dopo l'ennesima giornata sul set cercando di ridurre i miei contatti con Najwa alla sfera puramente professionale.
Da quando la situazione tra me e lei e' degenerata ho attraversato stati d' animo diversi.
L ho odiata all'inizio perché ha praticamente messo fine alla nostra amicizia.
Avevo il diritto di decidere se oltrepassare quella linea, se assumermi  anche io il rischio di perderci  dopo.
Il rapporto tra due persone si basa su un equilibrio raggiunto dopo che entrambe hanno fatto un passo ciascuno verso l'altro, quando questo equilibrio viene alterato, e soprattutto quando il cambiamento e' forte come e' accaduto a noi, non si è più uguali a prima.
Se si riesce si troverà un equilibrio nuovo,  che potra' essere migliore o peggiore di quello precedente ma mai uguale.
E poiché io sono fortemente legata a lei , questo rischio non lo avrei mai intrapreso.
L' ho odiata e poi l'odio si e trasformato in nostalgia. Mancanza delle nostre chiacchierate, risate, delle nostre sigarette condivise.
Lei ha provato sul set a ricucire quello che restava tra noi, ma io non sono più riuscita ad essere la stessa e l' ho evitata pur sapendo che stava soffrendo.
L 'ho fatto  perché la sua vicinanza mi costringe a non dimenticare i suoi baci, le sue carezze, i nostri respiri.
Mi trovo più volte a ripensare a ciò che e' successo e mi accorgo che lo rivoglio, rivoglio Najwa.
La rivoglio sul mio corpo, la rivoglio nei nostri baci  con le labbra avide, rivoglio  le sue mani su di me.
E c'e'altro. Ho voglia di fare ciò che non ho saputo fare quella volta, baciarla , carezzarla , esplorarla come lei ha invece fatto con me.
Non so cosa sento davvero o come descriverlo ma so che non voglio mandarla via dalla mia vita.
Invece resto immobile,  in silenzio quando lei tenta un riavvicinamento un po' goffo e celato, ma che io capisco perfettamente.
La rivoglio e devo trovare un modo.
Mentre questo pensieri affollano la mia mente, sono ancora qui con la mano sulla chiave sperando che finalmente si sblocchi quando avverto una mano posarsi delicatamente sulla mia e la sua voce inconfondibile dirmi
" Mi permetti di aiutarti?"
Mi volto a guardarla, e' lì con gli occhi tristi ed un sorriso velato, fa male vederla così.
Con un cenno del capo annuisco e faccio un passo indietro per consentirle di provare al mio posto .
Anche lei armeggia un po' ma non riesce ad aprire questa maledetta porta. 
"Najwa chiamo Ivan sicuramente avra' un manutentore che può venire a sbloccare la serratura"
non risponde e fa un cenno con la testa anche lei

Siamo diventate questo noi due?
Non riusciamo neanche a sostenere una semplice conversazione su una banale serratura.
Sento un buco nel cuore mentre faccio il numero di Ivan in viva voce
" l'itente desiderato potrebbe avere il cellulare spento o non raggiungibile"' guardò Najwa disperata  " E ora?"  le domando
"Maggie ora se non vuoi dormire al gelo di fuori vieni a dormire da me"
Questa donna riesce a trovare facilmente sempre una soluzione e d' altronde non ce n'è alcun altra.
"Si "
Ora il suo sorriso si fa piu' ampio e gli occhi pur sofferenti mi sorridono.
Mi fa spazio cedendomi il passo per entrare nella sua stanza che e' attigua alla mia.
Vengo avvolta dal tepore che c'è' nella stanza.
Ha acceso il camino.
Mi avvicino al fuoco cercando di riscaldarmi
"Hai freddo?"  mi chiede dolcemente.
"Un po' si" le rispondo.
Si mette alla mia sinistra davanti al camino con me, guardiamo il fuoco crepitare consumando la legna ed io ho paura che questo fuoco consumi allo stesso modo ciò' che resta di noi.
"Forse se ti fai una doccia calda riesci a scaldarti un po'. Io L' ho fatta prima poi ho sentito il rumore di te che combattevi contro la porta e sono venuta a salvare ... la porta!"
Scoppiamo in  una risata che cerchiamo entrambe di soffocare, e che a sprazzi esce nuovamente.
Najwa sa metterti a tuo agio con una parola e  in imbarazzo con un'altra. E' sagace, ironica,  arguta, talentosa e .... bellissima.
"Certo" mi levo solo gli stivaletti e le calze e a piedi nudi mi dirigo al bagno.
Faccio scorrere l'acqua  della doccia intanto che mi spoglio così la troverò calda. Poggio i vestiti nella poltoncina vicino ed entro.
I muscoli si rilassano al contatto dell'acqua calda e le tensioni si affievoliscono.
Un solo pensiero si fa strada, devo dormire nello stesso letto di Najwa ed ho paura .... paura di me.
Sono io ora che la voglio prepotentemente ma adesso, che siamo riuscite a scambiare  5 minuti di conversazione e ridere insieme ho paura di poter fare qualcosa che ci riporti due passi indietro.

Chiudo la doccia, mi infilo l'accapatoio  e tampono i capelli.
Non li asciugo sono stanca, stremata dal freddo e dai miei tormenti interiori. Giro la maniglia e esco dal bagno inconsapevole di cosa accadrà'.

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