Cap.19

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Teo si alza in piedi per salutarmi e mi scosta la sedia per consentirmi di sedermi.
Lo ringrazio notando gli occhi orgogliosi e complici  di Najwa nell'osservare il suo ragazzo.
Teo e' cresciuto tanto in questo ultimo anno e non intendo in altezza, quello e' evidente.
Il termine esatto e' "maturato".

Il dolore che ci aveva attraversato l'anno trascorso ci aveva cambiati tutti e tre e forse non e' stato vano.
Io lo avevo sempre riferito solo a me stessa ed avevo odiato Najwa per non saper opporsi, pensavo non mi amasse a sufficienza per afffontare il mondo contro, compreso suo figlio.
Avrei dovuto mettere in discussione invece anche me.
Il dolore non era solo il mio, anche lei e Teo stavano soffrendo all'epoca e forse anche io non ho saputo amarla come lei avrebbe meritato, avrei dovuto avere pazienza ed aspettare.
Forse ci sarebbe voluto un anno lo stesso, forse io e lei lo avremmo trascorso di nascosto da tutti ma almeno lo avremmo trascorso insieme.
Alla fine però un amore grande trova sempre la sua strada ed ora ci ritroviamo qui, io Najwa Teo ed Alba.

"Maggie allora ?"
Alba mi fissa negli occhi , ha la mia mano tra le sue e si aspetta una risposta ad una domanda che non ho ascoltato immersa nei miei pensieri.
"Maggie l'anello? non hai nulla da dirmi? "
"Alba e' che sono stata buona e Babbo Natale e' arrivato prima quest'anno"
Alba ha uno sguardo da ebete ed io non posso far altro che riderle in viso !
"Alba secondo te ? Non dirmi che ancora non sai che Babbo Natale non esiste"
Guardo Najwa in cerca di approvazione e la vedo  ridere con Teo a crepapelle,
"Si Alba sono ufficialmente fidanzata!"
Le rispondo cercando di riprendere il contegno
"Bene bionda e ... con chi?"

Rimango un attimo frastornata, Najwa e Teo restano in silenzio ed e' Alba ora a scoppiare in una fragorosa risata
"Dovevate ... vedere le vostre tre facce .... anche la tua Teo.. "
"Quanto sei scema Alba" risponde Najwa mentre Teo le getta una mollica di pane che va ad incastrarsi sui suoi capelli corvini.
Le nostre risate echeggiano nella sala non troppo affollata.

E' proprio vero che la felicità e' fatta di momenti ed oggi questo e' stato il mio secondo momento di felicità.
" Vado un attimo a salutare Carlos"
Dice Najwa alzandosi dalla sedia e  poggiandomi delicatamente la mano sulla spalla, trascinandola lentamente su di me in un gesto che sa di carezza lieve mentre si allontana.
Teo ed Alba parlano tra loro, Teo sta cercando di liberare la mollica di pane dai suoi capelli e tutto continua ad avere un lato comico, lo percepisco dalle loro risatine.
Io non posso staccare i miei occhi da Najwa.

La guardo camminare ancheggiando tra i tavoli semi deserti di questa tarda Domenica sera.
Le gambe magre ed il sedere tornito fasciato dai jeans skinny , i tacchi 12 che lei non sopporta.
Ne sento il profumo che si allontana dal nostro tavolo.
La vedo dare due baci leggeri a suo cugino Carlos che lavora nel ristorante del papà' di Teo.
Sorride gettando in avanti il viso e coprendolo con una mano.
La camicetta azzurra e' tirata all'altezza del seno.
Deglutisco.
Un brivido si impossessa di me e del mio corpo e scende giù fino alla mia intimità.
E' stato un gran bel pranzo ma la mia mente non ha fatto altro che pensare di poter esser sola con lei , ed ora non posso far a meno di pensare a quella camicetta così tirata sul seno .
L'idea di scostarle i capelli, baciarle il collo e di strappare quella camicetta con forza mi fa bagnare tra le gambe.
Ora si volta e ritorna al nostro tavolo mi guarda, i nostri occhi si incatenano, come due calamite di polo opposto che si attraggono con una forza impensabile fino a ridurre la distanza che le separa.

Si può' esser soli in mezzo ad altre persone?
Ne avevo sentito parlare solo nei libri, nei film romantici, nelle poesie ma non lo avevo mai sperimentato fino ad ora.
Neanche nelle tante feste a cui avevamo partecipato in passato, in cui mi ero sentita osservata e girando lo sguardo avevo trovato il suo, che poi distoglieva come un adolescente beccato in fragrante.
Mai come ora perché ora, adesso , ci apparteniamo.
Porto un anello che' e' la dimostrazione tangibile del nostro sentimento.
E' una cazzata per molti, anche per me lo era.
" l' amore non si misura da un anello al dito'"
Sempre pensato questo fino a stasera e forse c'è' perché un anello al dito non l'ho mai voluto e sono fuggita prima.
Da lei si, con lei si... si tutto , mi chiedesse la milza, i reni, i polmoni glieli darei, il mio cuore e' già suo da tanto .
Dal nostro primo incontro solo che non lo sapevamo.

"Andiamo che dite ?"
" Najwa accompagno io Maggie a casa , così tu e Teo state insieme sono due giorni che non vi vedete?"
" Eh certo, credo che questo ragazzino abbia sentito proprio la mia mancanza"
E posa la mano sulla testa di Teo scompigliandone i capelli
Il mio corpo si irrigidisce, non avevo pensato a Teo.
Un senso di dispiacere stupido pervade il mio stomaco all'idea di restare senza lei stanotte.
So che e' giusto così ma ...
"Grazie Alba ma Maggie ormai e' della famiglia e viene a casa con noi. E poi non ho detto a nessuno , neanche a lei che l'anello lo abbiamo scelto insieme io e Teo. Anzi tra due Teo mi ha consigliato questo rettangolare e a quanto pare , ho fatto colpo."

Teo con lei a scegliere l'anello, io a casa con loro la domenica sera?
La sensazione di blocco allo stomaco lascia immediatamente il mio corpo che viene pervaso da una sorta di leggerezza e leggiadra come una farfalla mi alzo e vado da Teo per cingerlo e stampargli due baci sulle guance
"Maggie ti voglio bene ma non e' che ora anche tu farai come mamma con questi sbaciucchia menti e segni di rossetto?"
" Non preoccuparti, di mamma ce n'è una sola e credo che Najwa sia già abbastanza mamma con te!"
Naj mi da un colpetto sulla spalla, come a dirmi con te faccio i conti dopo.
Scoppiamo di nuovo in una risata tutti e quattro mentre usciamo dal locale.
Najwa mi lascia passare.
Teo e Alba sono davanti a noi.
Nel farlo mi sfiora con il suo tocco leggero lungo la schiena e si avvicina al mio orecchio sussurrando
" Bionda com'è ... sarei troppo mamma? andiamo a casa, e ti faccio vedere la mammate poi mi merito un premio anch'io stanotte"
Il brivido ritorna prepotente  dentro di me.

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