Cap 16

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La luce che oltrepassa il lembo di tenda rimasto aperto mi colpisce gli occhi ancora chiusi.
Ho difficolta' ad aprirli , non ho idea di che ore siano.
Dalle palpebre dischiuse vedo intorno a me le pareti foderate in legno della camera da letto del nuovo ufficio di Najwa.
Sento vicino a me la sua presenza e il suo respiro pesante, dorme ancora profondamente.
Se dovesse esistere una bolla perfetta che ti protegga dai problemi, dalle ansie e dai doveri quotidiani sarebbe questa stanza e questo letto rotondo con lei su di me.
Ma non viviamo in una bolla, siamo esseri imperfetti in un mondo imperfetto al quale dobbiamo render conto.
Siamo fatti di lavoro, affetti, passioni, paure, amici, famiglie e dovremo incastrare i nostri mondi per crearne uno nuovo che sia il nostro e che ci accolga senza essere ostile.
E non sarà' facile.

Scostò le gambe di Najwa da me e cerco di alzarmi piano per non svegliarla, decisa a farmi una rapida doccia.
Non appena levo il suo braccio poggiato a peso morto sul mio ventre la sento borbottare, bofonchia e si tira leggermente su per darmi un bacio a stampo
"Buongiorno bionda, tutto ok?"
mormora ancora assonnata
" Come potrebbe non esserlo visto che mi sono appena svegliata con un bacio della donna piu' affascinante e desiderata del mondo?"
" mmhhh si lo so ... vorrei essere al tuo posto sinceramente!"
Detto ciò' si fa una una delle sue toccandosi il viso quasi per nasconderlo.
Decido di stare allo scherzo
"Ah e' così? E io che mi aspettavo un sei bellissima detto con gli occhi a cuoricino. Ora dovrai farti perdonare"
Le dico avventandomi addosso a lei per farle il solletico, cosa che non tollera.
Capovolge subito la situazione, portandomi sotto di lei e spingendo le sue labbra morbide sulle mie, affondando la lingua in un bacio profondo e interminabile.

" Sono perdonata ora?"
mi chiede tenendo le labbra serrate in una smorfia che dovrebbe impietosirmi
" Solo in parte "
rispondo continuando il gioco tra di noi
Sbuffa.
" Biondina ho mentito prima, non vorrei mai essere al tuo posto mi tengo il mio per un semplice motivo: voglio vedere il tuo sorriso come prima cosa quando mi sveglio la mattina e i tuoi occhi che si chiudono per addormentarsi come ultima cosa prima di dormire. Mmhhh .. ora mi perdoni?"
Mi chiede con un sorrisetto beffardo mentre i suoi occhi mi fissano consapevoli di quanto io sia persa di lei e in lei.
" Se mi dici dove trovo accappatoio e doccia ti dico se sei perdonata " rispondo allegra
" Si può' fare, così inizi a scaldarmi l'acqua prima che ti raggiunga "

Ora il suo sorriso diventa malizioso e gli occhi scuri hanno le pupille dilatate, segno che pregusta l'idea della doccia insieme.
" Dunque ... dietro la parete specchiata lato destro c'è il bagno, la doccia e un armadio con all'interno biancheria da bagno "

Le do un piccolo bacio sulla punta del naso che adoro e lei mi scioglie dall'abbraccio per permettermi di alzarmi.
"Quindi?"
"Che?"
Faccio finta di non capire, voglio farla spazientire
"Come che? Mi perdoni vero ... se no ti chiudo l'acqua calda"
Penso come risponderle per continuare questo divertente gioco di ruolo in cui io sono la preda e lei il cacciatore
" mmhhh"
Le faccio il verso dei suoi mugugni
" Non lo so , vediamo se in doccia sai fare di meglio per farti perdonare"

Così dicendo mi alzo e mi incammino completamente nuda dandole la schiena.
Attraverso la stanza lentamente per raggiungere il bagno, voglio farla impazzire non mostrandomi arrendevole.
A lei non puoi dare la sicurezza di averti in pugno, ti mangerebbe , ti consumerebbe come uno squalo che e' attirato dall'odore del sangue.
E' come andare a pesca, un atto di forza tra il pescatore ed il pesce: tanto più grande e' quest' ultimo tanto più il pescatore dovrà' essere abile nel tirare e mollare la lenza in una danza fatta per sfiancarlo.
D'altronde uno squalo e' davvero un grande " pesce", non semplice da ammaliare e se lo fosse non mi piacerebbe così tanto da far scomparire tutte le altre persone che in quest' ultimo anno avrebbero potuto e voluto prendere il suo posto.

Cammino ancheggiando in maniera accentuata, sento il suo sguardo bruciare su di me e vedo dal riflesso della parete specchiata il suo viso, fisso sul mio corpo con le labbra socchiuse.
La vedo deglutire, e ' in difficoltà e la cosa mi soddisfa generando una fitta nel mio basso ventre.
Essere la preda di Najwa vuol dire non sapere mai cosa aspettarsi , non sapere le sue mosse e tutto questo mi eccita tremendamente e so che e' altrettanto tremendamente eccitante anche per lei.
Percepisco di essermi bagnata tra le gambe solo con l'idea di lei incapace di controllarsi, sono fottutamente impaziente di sentire le sue mani e la sua bocca su di me.

Arrivata alla porta specchiata dopo averla fatta scorrere per aprirla entro nel bagno e ... decido di darle il colpo di grazia.
Mi volto completamente verso di lei mostrandole tutto : i seni, i capezzoli eretti e la mia intimità depilata coperta da un unica perfetta striscia sottile di peli.
Squadra il mio corpo parte dal seno, scende fissandomi in mezzo le gambe e poi risale sul mio volto.
Nel momento in cui mi guarda la bocca mi passo la lingua sulle labbra inumidendole e le dico
" Non ci metta troppo signora Nimri, il prezzo
del mio perdono potrebbe aumentare "
Poi, senza distogliere il mio sguardo dai suoi occhi   chiudo lentamente la parete interrompendole la vista del mio corpo nudo.

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