Capitolo 13

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POV MARTINA

Mi sveglio con un fortissimo mal di testa, non riesco a ricordare nulla: che ore sono? Dove sono? Cosa ho fatto per ridurmi in questo stato?

"Basta aprire gli occhi, Tini" mi suggerisce la mia coscienza e non appena eseguo il comando vedo le pareti bianche della mia camera e questo sicuramente è più che tranquillizzante.

L'orologio sul muro segna le nove del mattino, non male dai, poi ad un tratto ricordo che ieri dovevamo andare ad ascoltare Fran nel locale di quel tedesco di cui non ricordo il nome ora..

"Usa quei due neuroni che hai Tini" si sembro talmente pazza e sfigata tanto da essere derisa e ridurmi parlare con la mia stessa coscienza.

E poi mi ricordo tutto o quasi: ricordo di Fran, di Jurgen e.. della canzone che hanno cantato mio fratello e Jorge, ricordo pure verso chi l'hanno cantata e sento arrossire.

Poi io e Mechi siamo andate al bar.. ho visto Peter, quello potevo pure non ricordarlo, mi ricordo poi che Jorge si era messo a parlare con una biondina e poi è venuto da noi.. ma poi il buio, il buio più totale.

Mi fa malissimo la testa al solo pensiero di cercare di ricordare cosa è successo, sono talmente persa nei miei pensieri che solo ora mi accorgo che sento molto caldo. Il mio cuscino fa su e giù, sto per morire vero? Sento un profumo.. buonissimo, ma aspettate.. il profumo è simile, anzi molto più buono, di quello di mio fratello.. ma.. che diavolo!!?

Mi giro e mi prende un infarto, letteralmente, quando trovo Jorge, in mutande, che dorme tranquillamente. Sono praticamente sopra di lui che mi sta stringendo la vita con le sue braccia e le nostre gambe sono aggrovigliate, sto pensando al peggio.. ora lo ammazzo.

"Jorge.. Jorge.." dico cercando di svegliarlo ma nulla..

"JORGEE!" e lui si alza terrorizzato, ops ho esagerato.

"Ma che cazzo di problemi hai? Volevi ammazzarmi? Sei ancora ubriaca eh? Mannaggia a quella.." "Niente bestemmie messicano" dico puntandogli il dito contro e lo guardo malissimo: "Ascoltami bene.. raccontami per filo e per segno cosa è successo dopo che ho bevuto non so quanto.. non ricordo nemmeno come siamo tornati"

"Ehm.." "Jorge perché stai dormendo con me?" gli chiedo nervosa "Ieri hai perso la verginità, con me" dice lui alzando le spalle.. ora lo ammazzo non può..

"Cosa tu.." prendo il cuscino e provo a colpirlo ma lui blocca il colpo

"No sto scherzando.. ehi piano piano.. frena l'entusiasmo, non abbiamo fatto nulla" dice ridendo.

"Che ti ridi? Lo trovi divertente?" "Si molto, perché ieri cara mia, hai pregato il sottoscritto Jorge Blanco, di fotterti senza pietà. Solo che non mi faccio le ragazzine che non sanno cosa dicono" conclude alzando le spalle.

Arrossisco dalla punta dei capelli ai piedi, ma devo dire che è stato davvero corretto, mi sorprendo di lui. Gli lascio un bacio sulla guancia e mi alzo in piedi per andare in bagno mentre mi guarda stranamente."Grazie Jorge, non sei così male come tutti dicono, pensavo non avresti resistito a.."

"Non farti illusioni Tinita, non prenderci gusto. La prossima volta non mi tratterrò, anzi, ringrazia che sta volta tuo fratello mi ha chiaramente minacciato di amputarmi i gioielli di famiglia e che c'erano altre otto persone in casa altrimenti non riusciresti nemmeno a stare in piedi"

"Sei un porco!" dico lanciandogli un cuscino e mentre sto per uscire, non so perché, ma mi sento di dovergli dire una cosa.. di poco conto..

"Ah Jorge, per la cronaca, la verginità l'ho già persa" dico vedendolo sgranare gli occhi. Apre la bocca mano non sa cosa dire, la sua faccia è epica; io allora corro in bagno per non fargli vedere la mia di faccia.

Alla velocità della luce (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora