Capitolo 31

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POV MARTINA

"Grazie Buenos Aires per tutto questo, ed ora voglio dedicare una canzone alla mia splendida dolce metà, sapete già di quale parlo" le parole di Sebastian vengono accolte dal tripudio generale mentre partono le note di Cristina. Amo quella fottuta canzone.

Terminata la canzone ho quasi le lacrime, non posso credere di dove mi trovo. Mi giro verso la persona grazie al quale sono qui, la persona che ha permesso tutto questo.

Guardo Jorge che ha il telefono in mano e sta guardando lo schermo sorridendo per qualche strano motivo. Possibile che deve guardare il cellulare anche quando si trova ad un concerto, da solo con una ragazza poi? Sarà qualche messaggio?

Sicuramente.

Di chi?

Bella domanda.

Ma lo scoprirò.

Sono letteralmente travolta dalla curiosità e da un senso di fastidio, probabilmente di gelosia. Anche perché cavolo, è qui con me, che senso ha guardare il telefono? Io ad esempio il mio l'ho spento, ok, non è stata la migliore idea perché così non sarei nemmeno rintracciabile, però mi interessa tutto relativamente ora E non mi interessa ma voglio sapere il perché di quel fottuto sorriso.

"Ehi quella faccia cosa è?" mi chiede Jorge sorridendomi. "Con chi parli? Mi puoi dire per quale motivo stai al telefono tutto il tempo? Sei qui ad un concerto, con una ragazza e tu ti metti a parlare con.." "Ehi buona, non parlo con nessuno, anche perché non prende il segnale qui. Stavo solo guardando questa" dice girandomi il telefono.

E ora quel sorriso ebete che aveva lui sul volto compare sul mio.

"E' bellissima.." dico sorridendogli mentre osservo un selfie di noi due. "Si beh, una delle cinquanta che hai fatto è venuta bene" dice ridendo da bastardo ed io lo fulmino con lo sguardo. "Cancella le altre, sono venuta male" piagnucolo e lui mi sorride lasciandomi un bacio sulla guancia. "Perché dovrei liberarmi di questi ricordi? E poi così ti posso minacciare" e la melodia che parte non mi da tempo di minacciarlo ed intimarlo a liberarsi di quelle foto.

"Jorge c'è un'altra canzone bellissima!!" dico urlando e tirando fuori il telefono per filmarla mentre il messicano mi abbraccia da dietro e mi sussurra qualcosa.

"No Hay Nadie Mas?" "Come sai il nome?" sono incredula, sa davvero almeno due canzoni di Yatra? Quale stregoneria gli abbiamo fatto io e sua sorella?

"Cosa credi che vengo ad un concerto senza sapere nulla? Mi sono documentato e ne ho ascoltate qualcuna, giusto il ritornello" risponde semplicemente e il mio sguardo si illumina, sta facendo tutto questo per me?

"E questa ti piace?" "Non ti darò un parere, tu ascolta le parole e pensa che sia io a cantarle a te piccola" mi sussurra tornando a sedere e portandomi sulle sue gambe.

"Recuerdo, todavía, La vez que la besé"

Ricordo ancora, La volta in cui l'ho baciata

"Fue mi primer amor,Y ahora escribo su canción"

È stato il mio primo amore E ora scrivo la sua canzone

Mi sento già male, perché più che quella di Sebastian sento la voce di Jorge cantarla, e la cosa che mi sta facendo tremare non è che me la sto immaginando, sto tremando perché me la sta cantando sul serio. Me la sta cantando in un orecchio, come fa una madre con il suo bambino quando gli intona la ninna nanna.

"Hay algo más, Inexplicable como su mirada" C'è qualcosa di più, Inspiegabile come il suo sguardo

Alla velocità della luce (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora