POV JORGE
Cammino per i corridoi della scuola con Diego che non ha ancora aperto bocca. "Non ci credo dai, cioè.. questa è sfortuna" dice con una voce strana.
"Si, ho avuto molto sfortuna anche se devi sapere che nel mondo dei kart c'è una specie di regolamento non scritto tra piloti, una specie di legge di rispetto e quello che ho fatto forse era un po' al limite, non so se mi spiego" dico grattandomi la nuca mentre entriamo in classe per dirigerci verso il nostro banco.
"Si, certo, ho capito, ma credo che il tuo sia stato un.. istinto, giusto?" "Esatto, ma infatti amico mio non ho avuto molte noie a parte magari il rancore e.."
"DOMINGUEZ LA PIANTA DI PARLARE?" la prof di botto compare dal nulla sgridando il mio compagno di banco e non me, segnatevi questo giorno. "Blanco, con lei ho perso le speranze, e le ricordo che deve ancora consegnarmi un lavoro entro fine mese" mi dice imbruttendomi.
Ecco, non segnate nessun giorno, aspettate.. che lavoro intende?
"Quale lavoro?" chiedo cadendo dalle nuvole, devo veramente portare un lavoro a questa racchia? Cioè si è assentata perché sembra che la figlia abbia partorito per quasi tre mesi e ora ricompare dal nulla? Ma che minchia vuole?
"Non è perché mi sono assentata tu non devi più fare il lavoro, sono vecchia ma ho una buona memoria" eh, lo so, bastarda. "Il lavoro con la Stoessel, sulla canzone. Entro fine mese lo voglio" mi minaccia lei, ma perché questa prof è così maschilista? Cioè cavolo il lavoro va fatto in due ma no, lei parla solo con me.
Aspettate, un lavoro io e Tini? Da soli?!
"Ehi voi due, ci siete stasera?" mi chiede all'improvviso mia sorella girandosi. "Dove?" chiediamo all'unisono io e il mio compagno di banco.
"Ve lo abbiamo detto almeno dieci volte, è il compleanno di Facundo, dopo dobbiamo organizzarci con le macchine e tutto" mi spiega Mechi, mentre Diego mi anticipa nella domanda successiva.
"E dove lo farebbe?" "Alla discoteca di Buenos Aires, quella dietro la pizzeria dei Gonzalez, a venti minuti da casa nostra" e vedo come Martina, seppure girata, quasi irrigidirsi e non mi passa inosservata nemmeno la mano di Diego che si stringe a quella della cugina, come per tranquillizzarla.
POV MARTINA
Mi incammino verso il bar per seguire l'organizzazione macchine e il tutto, mi mette un po' pensiero tornare in discoteca, le odio, si, sono una ragazza più da cinema, concerti e pizzerie, sono una noiosona. Però ovviamente Alba è una delle mie migliori amiche e, beh, non mi passerebbe mai per l'anticamera del cervello declinare l'invito.
"Quindi con le macchine come diamine ci organizziamo?" chiede Facundo, esausto dai continui cambi di idee. "Una la prende Diego e lui può portare me, te ed Alba" spiega Lodo e nonostante mio cugino voglia ribattere non lo fa.
"Ok, quindi rimaniamo io, Tini, Jorge, Fran, Ruggero e Mechi" ricapitola mia cugina, dovremo prendere altre due macchine. "Ruggero prende la mia macchina e porta Cande, e gli altri con Fran?" propone Jorge, l'idea non mi elettrizza per nulla in realtà, non mi piace stare con Jorge in uno spazio stretto.
"No!" esclamano di botto Mechi e Fran all'unisono, ops, qui abbiamo qualche problema.
"Oh no, se iniziamo a fare così non finiamo più" sbuffa Facundo. "Ok allora Fran porta me, Ruggero e Mechi mentre Jorge prende la sua macchina e scarrozza Tini" ed io alle parole di mia cugina per poco non mi strozzo con la saliva.
"Cosa? Jorge e la mia sorellina da soli?" oh no, ci mancava pure quella palla al piede di mio fratello. "Che c'è Fran? Hai paura? E poi dai, ormai non è tanto piccola, cosa faremmo mai?" dice malizioso Jorge ed io gli tiro uno schiaffo sul braccio e rimango quasi scottata da quel contatto. Ma è una stufa vivente?
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Alla velocità della luce (Jortini)
AventuraMartina, figlia di un noto uomo appassionato di macchine e corse, conduce una vita più che tranquilla in compagnia della sua famiglia e dei suoi amici. Non ha fatto però i conti con l'arrivo di un suo nuovo compagno di classe. Il suo nome? Neanche...