Capitolo 27

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POV TINI

"Ti ho bagnato tutta la camicia, perdonami" ridacchio leggermente vedendo come in effetti la maglia bianca di Jorge presenta una macchia al centro, dovuta proprio alle mie lacrime.

Sono stata tra le sue braccia per non so quanto, ho pianto come una disperata, far riemergere a galla tutto questo mi ha fatto rivivere tutto il dolore e il terrore ancora una volta. Solo che sta volta, avevo qualcuno al mio fianco, e se quel qualcuno è proprio Jorge, beh, è fantastico. Non vi aspettate che abbia fatto chissà cosa, anzi, è stato solo zitto e mi ha lasciato la sua spalla su cui piangere limitandosi a stringermi e lasciarmi qualche bacio tra i capelli.

Ora che ci penso è da un po' che non parla, ed anche prima ha ignorato la mia affermazione. Si, in tutta questa situazione non l'ho mai guardato in faccia e non appena lo faccio mi sento quasi male.

I suoi occhi sono spenti, la sua faccia è da funerale, sta soffrendo, come se il mio dolore fosse passato in automatico anche a lui. Possibile che stia così male per la mia storia? Evidentemente si, visto che gli scende una piccola lacrima dall'occhio destro che gli asciugo col dorso della mia mano.

"Ehi.. che hai?" gli sussurro e lui si alza dal cofano iniziando a passeggiare avanti ed indietro come un pazzo, cosa gli è preso?
"Mi chiedi che ho? Veramente?! Ma.. ti sembra normale tutto questo, Martina? Credi che quello che abbia saputo non mi abbia minimamente toccato?" mi chiede nervoso.

"Jorge.. è passato" gli dico per tranquillizzarlo. "Martina tu non sai quanto mi stia sentendo una merda" constata lui "Ma tu cosa c'entri? Nemmeno mi conoscevi!" gli rispondo quasi stizzita per la sua reazione e lui scoppia a ridere.

"Ovvio che non ti conoscevo, altrimenti col cavolo che l'avrei permesso!" gli sorrido, so che non l'avrebbe mai permesso, lo vedo dai suoi occhi, ormai ho imparato a conoscerlo e so quando è sincero oppure quando mente. "E poi mi dici che non ho colpe? Non capisco perché tu non mi abbia tirato uno schiaffo quando ti ho detto di aprire le gambe! Io non lo sapevo, te lo giuro altrimenti io.." "Basta Jorge, certo che non lo sapevi. Non ti preoccupare, e poi basta, è storia vecchia, ormai è acqua passata" dico cercando di calmarlo e abbracciandolo, ne ho bisogno della sua vicinanza.

"Acqua passata un corno, Tini! Io non lo sopporto! Già mi fa andare fuori di testa se qualcuno ti sfiora minimamente, figurati se sopporterò mai che qualcuno abbia portato via la tua innocenza con la forza, spero che marcisca all'inferno questo bastardo!! Spero di trovarmelo sotto, almeno lo uccido con le mie stesse mani" dice allontana dosi da me per tirare un cazzotto su un albero e probabilmente provocando uscita di sangue dalle sue nocche.

"Chi sa di questa storia oltre a me?" chiede asciugandosi su un fazzoletto qualche goccia di sangue che fuoriesce dalla sua mano. "Solo.. Cande, Alba, Diego e Lodo" dico sospirando.

"I tuoi e Fran non lo sanno??!" chiede incredulo, già, non lo sanno. Non so perché ma decisi di non dirglielo, forse per evitare di essere reclusa in casa e di farmi affidare qualche guardia del corpo, probabilmente Fran andrebbe fuori di testa.

"No" dico sospirando e lui sembra innervosirsi ancora di più.

"Te lo giuro, io non posso credere di come qualcuno abbia mai fatto una cosa del genere. Se solo sapessi chi sia stato io gli.. perché tu Martina ovviamente non sai chi era, vero? Voglio dire in tutta quella situazione non ti sarai resa conto, giusto?" mi chiede ed io in tutta risposta deglutisco rumorosamente. No, il nome no, o meglio spero di non ricordarmelo, ma lui.. lo riconoscerei subito in mezzo ad altre mille persone, quegli occhi che mi tormentano spesso la notte, e mi fanno una paura clamorosa ogni volta.

"Martina, tu non sai chi era, vero??!" mi chiede alzando il tono ed io nego con la testa abbassando lo sguardo, non posso guardarlo, non ora, sarei fottuta.

Alla velocità della luce (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora