capitolo venti - notte rossa

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"Qualcuno qui conosce le sale maledette??"
Tutto guardarono Rose: a quanto pareva, solo lei ed Hugo erano a conoscenza di queste sale.
"Chiedevo... Forse è meglio andare in biblioteca..."
"Certo! Io, Teamus, Antony e Noah ci siamo!" disse Sirius, che non perdeva l'occasione di fare qualcosa di speracolato e di infrangere le regole (si vedeva che era un Potter)
"Siete matti." borbottò la rossa coprendosi il viso con una delle coperte.
"Allora andiamo io, i Weasley, i nuovi malandrini e nessuno più?" riepilogò Rose; era entusiasta: era la priva avventura ad Hogwarts con i suoi amici e, adesso poteva ammetterlo a sé stessa, suo fratello Sirius.
Non smetteva di guardarlo: in fondo si assomigliavano molto.
Tutti annuirono.

Mentre stavano uscendo lentamente, creando un piano per un essere scoperti da Mrs.Norris, la gatta di Gazza, una ragazzina del primo anno si avvicinò a Sirius e disse, con le mani incrociate alla Ginny Weasley:
"Vengo anche io Sirius. Non dire di no. Se fai una cosa fuori dal comune, voglio seguirti!"
"Lily vai a dormire. Non voglio che ti becchino sorellina"
Ma Lily non si mosse: restò dov'era.
Rose guardò la ragazza: era carinissima e assomigliava a sua madre. Il modo di gesticolare, i capelli lisci e lunghi e il suo sguardo feroce, le fecero capire che la sua sorellina era molto determinata e riusciva, già alla tenera età di undici anni, a tenere testa ai fratelli.
Tuttavia, era strano pensare che Ginny e Harry dopo la sua scomparsa avevano avuto un'altra bambina: era come se l'avessero dimenticata in fretta, anche se avessero due anni di differenza.
"Falla venire. Piacere, mi chiamo Rose"
"Grazie mille Rose. Non te ne pentirai. Piacere Lily Luna Potter. Come avrai capito, solo la figlia di Harry Potter e Ginny Weasley e questo zuccone è mio fratello. Anche Al-"
"Devi dire tutto l'albero genealogico? Andiamo,su su" concluse la chiacchierata Sirius, irritato dalla parlantina della sorella.
Sapeva che amava sottolineare ch'era la figlia di Harry Potter, cosa che Rose, invece, riteneva ch'era più che comprensibile per una ragazzina di undici anni.

Tutti accesero le bacchette e videro tutto quel ghiaccio sulle pareti: faceva paura. Ogni angolo, un tempo occupato da ragnatele, era ricoperto di ghiaccio scintillante.

Arrivati in biblioteca, Rosy prese un libro e si sedettero tutti.
Sapeva dove trovare ogni libro in biblioteca, senza nemmeno consultare Madame Pince.
"Queste stanze furono fondate molto tempo fa. Furono state aperte molte volte. Dice che sono due stanze. Una..." disse Rosy fermandosi e scrutando le immagini alla pagina accanto.
Hugo le prese il libro e continuò lui.
"Una del Ghiaccio e una della Paura. Ci sono tanti pericoli. Dice che il tutto si scatena quando vengono aperte e per chiuderle devi affrontare ciò che contiene la stanza ."
"Chi le ha aperte allora? La storia di Hogwarts non dice chi le ha aperte in passato?"
"No, Teamus, e vorrei tanto scoprire chi è stato stavolta. Il ghiaccio potrebbe risucchiare Hogwarts. La nostra casa é in pericolo" disse Rose rivolgendosi a tutti. Poi aggiunse:
"Non voglio saltare a conclusioni affrettate,ma sembra che questa sia opera di Voldemort." il nome fece rabbrividire tutti.
"Aprì la camera dei segreti no? Per me é ritornato. E questo é solo un assaggio di quello che succederà. Sirius avvisa Albus, ho paura che n-voi Potter siate in pericolo. Vogliamo salvare Hogwarts?"
Rose allungò la mano al centro del tavolo. Hugo mise la sua sopra quella dell'amica e tutti imitatono Hugo. L'ultima fu la ditubante Rosy: odiava infrangere le regole.
"Noi ci siamo Rose" esclamò il giovane Weasley, guardando la sorella per avere l'approvazione: ma non gli importava più di tanto in realtà. Non aveva avuto paura di contraddire la sorella.
"In questi giorni controlleremo la situazione e, se necessario, attaccheremo."
"Torniamo in sala comune, Rose? Sono stanchissimo" dichiarò Noah sbadigliando
Anche gli altri annuirono.
E, con la stanchezza che aveva la meglio sul corpo e sulla mente, tornando in sala comune i ragazzini trovarono del sangue sul pavimento: sangue umano, precisamente.
"Lily dammi la mano."impose il fratello maggiore.
"Ragazzi seguiamo il sangue" disse Rose guidando i ragazzi: aveva paura di capire l'origine della scia della sostanza rossa.
Non voleva che qualche studente fosse morto.
Spinti dalla curiosita e dalla paura, seguiro la scia.

-È la spada di rosa!- pensò la giovane ragazza dai lunghi capelli ricci.
Se la spada era lì, anche Delphini è lì.

La scia finì; svoltando a sinistra, avrebbero scoperto tutto.
Lì, un ragazzo di circa dodici anni,
disteso sul pavimento.
La gamba destra era incastrata nel ghiacchio, mentre il petto era stato trafitto dalla spada, quella spada.
Noah si avvicinò, tremante, al ragazzino Serpeverde.
"Ma è-è, Craig..."
Gli mancavano le parole: era il suo fratellino, Craig Bowker.
Guardò gli amici e scuoteva la testa; non voleva crederci.
"No, n-non è possibile..."ripeteva sottovoce, cercando di scongelare il ghiaccio dalla gamba.
"N-Noah, non puoi fare niente, lui ades-"
"Chiudi il becco Sophie!" esclamò il giovane addolorato, con un susseguirsi di imprecazioni.
Nessuno gli diceva niente.
Noah, infine, si arrese: dovette accettare la morte, fin troppo prematura, del fratello.
Urlò, e urlò finché non gli mancò il fiato.
Il suo pianto rimbombò nel corridoio.

"Hugo, devo cercarla" disse Rose prendendo la spada e allontanandosi.
Aveva i nervi a fior di pelle: la scena che aveva assistito fece riaffiorare ricordi orribili.
-questo avrà provato lui?- pensava mentre, a passo veloce, si allontanava dagli amici.
Aveva la folle voglia di uccidere Delphi; era come se dovesse punire sè stessa e no l'assassina di Craig.
Questo pensiero la tormentò finché non la vide, nella sua pazza bellezza, Delphini Riddle, conosciuta come Delphini Diggory.
"Buonasera, cara Rose"

"Vado con Rose" disse Sirius, preoccupato per la ragazza, che tardava ad arrivare.
"Ora no. Stai vicino al tuo amico" disse Hugo: sapeva che la maledizione prendeva il sopravvento nei momenti più forti dell'individuo.
"Hugo, dov'è Rose?" chiese Sophie in oreda al panico.
Dalla penombra, videro due sagome avvicinarsi: il professor Lumacorno e la professoressa McGranitt in pigiama correvano verso di loro. Probabilmente avevano sentito le urla del ragazzo.
"Che succede?! Perché non siete a letto!" riproverò la professoressa McGranitt, con il solito sguardo severo che faceva ribollire il sangue.
"Che succede?! Mio fratello è stato assassinato!" sbottò Noah: il dolore era troppo forte per nasconderlo.
La professoressa avanzò e vide cadavere del ragazzino.
"C-chi c'era con voi?" chiese il professor Lumacorno, con lo sguardo perso nel cadavere.
"Professore, eravamo un attimo usciti poi abbiamo visto il sangue. Rose Orvoloson ha preso la spada ed è andata via" riassumò Hugo, sperando che non avesse detto nulla di sbagliato.
"Weasley c'era anche Orvoloson con voi?"
Hugo annuì.
"Minerva dobbiamo cercarla" disse il professor Lumacorno, girando l'angolo.

"Hai ucciso tu Bowker?!"
Delphi rise malignamente.
"L'omicidio ti fa sentire libera, però tu dovresti saperlo. O sbaglio?"
Delphi sapeva, e in quel momento Rose lo capì: sapeva ciò che non doveva sapere.
"La mia location preferita è la scuola.
La tua è l'orfanotrofio?"
"Sta 'zitta Delphi"
"Tra il Galles e l'Inghilterra, il sangue che hai fatto versare è molto, o mi sbaglio ancora?"
"Sta 'zitta Delphi"
"Le donne sono più difficili da uccidere, vero? I maschi sono fin troppo stupidi. Che consigli mi dai?"
"STA 'ZITTA!"
Quelle parole le fecero male alla ferita ancora ben aperta.
"Rifallo: uccidi! So che vuoi farlo."
"Non sono come te, piccolo mostro."
Gli occhi divennero rosso sangue, e quell'impulso di uccidere non cambiò: aumentò.
"Filipendo!" attaccò Rose
Delphi schivò il colpo e riattaccò con una delle maledizioni senza perdono: Cruciatus.
Ogni muscolo di Rose si contorse e il dolore era insopportabile: era una trappola senza uscita.
"Meglio la morte, no?"
L'effetto sparì.
Gli occhi si erano appesantiti e si chiusero. Non poté rispondere o attaccare e vendicarsi.
Svenì.
"Qui, il vero cattivo non sono io ma tu"
Delphini sparì nel nulla, lasciando Rose in quelle condizioni.

I due professori, dopo aver girato tutto il piano, trovarono la ragazza svenuta.
"Minerva, eccola!" esclamò Lumacorno.
L'uomo si avvicinò e, per prima cosa, si assicurò che fosse viva.
"È viv-"
Lumacorno non finì la frase: vide il braccio della ragazza.
"Un dannato!" urlò impaurito
La McGranitt spinse il collega; aveva ragione.
"Minerva, un dannato! Dobbiamo avvisare gli Auror e il Min-"
"Noi non avviseremo nessuno!"
Lumacorno tremava e si allontanava da Rose.
"Ti ricordi che mostri sono i dannati vero?"
"Sono maghi e streghe più abili di te! Non sono mostri!"
"Non vorrai dirgli chi è vero?! Il segno dei doni della morte ce l'hanno solo i dann-"
"Non sono mica te, Horace! Chi disse a Tom Riddle degli Horcrux!? Non io!
Rose scoprirà da sola chi è e chi diventerà! Portiamola in infermeria su!"

Lumacorno però aveva paura, gli tormentavano queste domande:
"Quale strada prenderà Rose? Farà del bene come suo padre o del male come il suo persecutore?"

Sono le scelte che facciamo che determinano il nostro futuro.
Rose doveva capire QUALE scelta era la giusta.

𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐡𝐞𝐢𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora