La Tana era il posto dove Rose si sentiva più protetta e amata.
Forse il prato verde o il cinguettio degli uccellini che circondavano la casa, o semplicemente la compagnia, la facevano star bene.L'unico problema era il suo cuore: James era molto dolce con lei ed era evidentemente quanto ci tenesse a lei.
Ma lei?
Pensava spesso a Jonn, ma non lo ammetteva.
Come stava? Dov'era?
Aveva paura delle risposte: come scoprirlo?
Così, una mattina di Agosto, Rose prese piuma e pergamena e scrisse, col cuore che batteva forte e mille dubbi che le riempivano la mente:《Caro Jonn,
Ho bisogno di parlarti, è importante. Vieni stanotte, l'ora sceglila tu.con affetto, Rose》
A Rose venne istintivo scrivere <con affetto>: non sapeva il perché, ma sentiva il bisogno di fargli capire che gli voleva bene.
Dopo altri minuti tra dubbi e vari pensieri, si decise e consegnò la lettera al gufo del Weasley, Leotoldo.
Era una semplice scusa per vederlo.
Una stupida scusa da neo adolescenti alle prese con i primi amori.Per la prima volta, aspettò la notte con l'ansia che saliva e il pessimismo alle stelle:
<"verrà?" "cosa dico?" "pessima idea" > questi pensieri occupavano e invadevano la sua mente."Come mai stai così?" le chiese Hugo, vedendola nella sua stanza con aria sognante e pensierosa.
Rose lo fissò e tornò alla finestra e al panorama che racchiudeva.
Hugo si sedette vicino a lei e rifece la domanda.
"Jonn, il ragazzo della lettera."
"Quello che ti voleva salvare dal molliccio?"
"Esattamente"
Hugo era perplesso: che cosa voleva da Jonn?
"Che ha fatto?"
Rose sospirò e disse:
"Stanotte viene qui. Devo parlargli"
"Rose, ti ricordo che stai con Jam-"
"Lo so! Non voglio dirgli quello che pensi: è una cosa su James!"
"Non ti arrabbiare; credevo fosse altro, visto i precedenti"
Rose si alzò dal letto e uscì dalla stanza, arrabbiata con Hugo e pensierosa per Jonn.Hugo restò lì a contemplare il cielo, pensando a una della poche cose che lo facevano sorridere:
Sophie, che non poté vedere per settimane poiché ella era Parigi per una sfilata dei suoi genitori.Si alzò anche lui dal letto e si diresse in camera sua: era una stanza luminosa e colorata. La finestra era posta, come in camera di Rose, sopra il letto dalle lenzuola rosse ed oro.
Il mobilio era di legno di cedro con qualche decorazione magica; poster sul Quidditch e magazine di moda babbana inglese e francese erano sparsi per la camera.
-Chissà che fa a Parigi- pensò Hugo sentendosi sul letto aspettando che la notte arrivasse per sognarla sulla passeressa con un lungo vestito rosa, che tutti i fotografi babbani ammiravano.Verso le due meno un quarto, Rose vide dalla sua finestra un pipistrello trasformarsi in un ragazzo alto e, stavolta, malconcio.
Scese freneticamente le scale e andò dal ragazzo.
Chiuse delicatamente la porta e corse dal ragazzo.
"Jonn!" esclamò stringendogli le braccia al collo.
Jonn ricambiò l'abbraccio; Rose si sentì la fronte calda come se avesse la febbre: però, come previsto, non era la temperatura alta, bensì il cuore che batteva forte a quell'abbraccio che durò minuti, i più belli per Rose.
"C-come stai?" balbettò Jonn, rosso d'imbarazzo
"Io bene, tu un po' meno"
"Questo non è importante. Cosa volevi dirmi?"
Rose sospirò e si sedette sull'erba umida. Aspettò che Jonn facesse lo stesso e disse:
"James ha bisogno di aiuto: una certa Sarah Honel lo minaccia."
"Ah, solo questo?"
Jonn pronunciò quelle parole con disprezzo e delusione trasformate in rabbia.
"Perché ti comporti così?! Potevi anche non venire se non volevi vedermi!"
"Beh, James lo sa? Il tuo ragazzo lo sa? Suppongo di no."
"Che centra adesso?"
"Non mi sta bene che ci vediamo solo quando vuoi tu e quando dici tu. Chiedi ai Black di aiutarti!"
Rose era sconvolta dalle parole di Jonn: perché aveva avuto quella reazione?
"Jonn, tu hai scritto la lettera, prenditi la responsabilità di quello che hai fatto."
"Ti saresti messa con lui, se non ci fosse stata la lettera?"
"E perché l'hai scritta?"
Jonn si alzò e disse, con il capo abbassato:
"Perché ci tengo a te, Rose. Troverò Sarah. Ci vediamo"
"Anch'io tengo a te, Jonn."
I due si scambiarono un sorriso: il sorriso più bello che Rose avesse mai visto.
I piccoli demoni dello stomaco sprofondarono in una pozza di rimorso e rancore nei propri confronti.
Odiava quella sensazione, ma non poteva negare che era piena di dubbi.
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𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐡𝐞𝐢𝐫
Fiksi Penggemar~completo - iscritta ai wattys~ Le streghe più antiche l'avevano predetto: "quando l'ultima goccia di sangue sarà versata, l'ultimo erede nascerà." Dopo il 1998, la fine della guerra nel Mondo Magico, coloro che eran stati fedeli a Voldemort si mis...